Otto persone che non si conoscono fra di loro iniziano a percepire strane voci e rumori. Ogni volta sembra che un estraneo sia accanto a loro, ma nulla è visibile.

Dopo queste allucinazioni uditive gli occhi iniziano a percepire nitidamente un essere umano, con cui è addirittura possibile comunicare. La cosa bella è che ognuno di loro vive in un’altra parte del mondo, come Londra, Seoul oppure San Francisco.

Questi esseri umani dalle capacità particolari sono chiamati Sensate, ed hanno sviluppato una grandissima empatia fuori dal comune che permette loro di essere in due posti diversi allo stesso tempo, come di interscambiarsi le loro capacità fisiche e psichiche.

Un uomo misterioso, di nome Jonas, a volte appare loro e sembra sapere tutta la verità su questi accadimenti particolari.

Oltre a ciò, questa figura misteriosa vuole aiutare ognuno di loro dalle minacce di uno strano uomo di nome Whispers, che ha intenzione di uccidere i Sensate oppure di privarli della libertà.

Sense 8 è un progetto televisivo pensato dai fratelli Wachowski oppure, ancora meglio, The Wachowskis, come oramai si fanno chiamare. E tutto questo si vede, dal taglio della regia sempre teso, puntuale nel mostrare le scene più emozionanti, fino alla presenza delle arti marziali e di una sceneggiatura che mostra il mistero di poteri paranormali, stavolta caratterizzati dalla telepatia.

Sebbene le primissime puntate del telefilm siano meno entusiasmanti perché servono per presentare al meglio i molteplici personaggi, ognuno di loro dislocato in un continente diverso,  dopo poco la trama prende il volo e con essa compaiono anche scene altamente coinvolgenti e spettacolari.

Come dicevo poc’anzi, il talento dei creatori di The Matrix ha un’impronta non indifferente, ma c’è anche dell’altro. La libertà creativa del medium su cui va in onda il telefilm, la cara e vecchia TV di casa, e soprattutto la produzione Netflix, da sempre desiderosa di non apporre limiti alla visione narrativa degli autori, permette alla sceneggiatura di mostrare scene dall’ampio respiro culturale.

Via allora a scene che non vogliono precludere nessun tipo di amore, sia esso di genere omosessuale o lesbico. Un’occasione per mostrare come il palcoscenico del futuro (o del presente?) sia il formato delle serie TV, da sempre slegato da indecifrabili censure che colpiscono spesso il cinema.

Col proseguo delle puntate i poteri dei protagonisti verranno compresi sempre di più dai protagonisti, e con essi la voglia di aiutarsi l’uno con l’altro per diventare essi stessi degli uomini che sembrano dei super eroi.

E’ l’eroe alla Matrix, quello inerme prima di capire le sue straordinarie capacità da usare contro il male, da sempre presente nella sceneggiatura dei fratelli Wachowski come colui che vuole ingabbiare la libertà, sia essa un bacio saffico oppure rendersi conto che certi pregiudizi sono altamente pericolosi.

Dove vedere Sense 8
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".