In arrivo su Sky il 15 aprile in prima tv assoluta, Notre-Dame in fiamme racconta del gravoso incendio che ha coinvolto la cattedrale di Notre-Dame il 15 aprile del 2019.
Diretto da Jean-Jacques Annaud, il film Sky Original narra delle 24 ore precedenti la mattina del 16 aprile, momento in cui, grazie agli immensi sforzi dei Vigili del Fuoco, le fiamme sono state domate.
L’incidente che ha colpito Notre-Dame ha rappresentato una enorme sfida per i pompieri parigini. Le terribili fiamme non rappresentavano solo un pericolo di vita per le centinaia di persone che ogni giorno visitano il luogo di culto francese, ma anche una minaccia per la conservazione delle molteplici reliquie che si trovavano dentro la cattedrale.
Notre-Dame in fiamme mostra non solo l’eroicità di uomini che si sono trovati a fronteggiare un immenso incendio, ma descrive anche l’incredibile valore dei tesori racchiusi entro quelle mura sacre, che non possono essere lasciati alla mercé del fuoco distruttore.
UNA SERIE DI SFORTUNATE COINCIDENZE
Il 15 aprile del 2019 sembra un giorno come tanti altri a Notre-Dame. Questa giornata rappresenta anche il primo giorno di lavoro per un ragazzo addetto alla sicurezza, che vediamo parlare con un responsabile che gli spiega dove si trova la sua divisa e quali sono i principali compiti a cui deve fare attenzione.
Uno dei quali è semplice ma fondamentale: i suoi occhi devono sempre tenere d’occhio il dispositivo di allarme che, oltre ad emettere un suono, mostra anche diversi codici che si riferiscono alle diverse aree della cattedrale.
Notre-Dame è un enorme luogo, e se scatta un allarme è giusto che si sappia ove si trova l’emergenza per intervenire il più velocemente possibile.
La regia di Jean- Jacques Annaud durante la primissima parte del film mostra la splendida cattedrale e i numerosi visitatori, alcuni dei quali non presenziano solo per puro spirito turistico ma anche per partecipare alla messa di questo giorno tanto importante per tutti i devoti alla religione cattolica, che celebra la passione di Cristo.
Proprio durante la santa omelia l’assordante allarme si fa sentire. Lo spaesato ragazzo che da pochissimo ha iniziato il suo lavoro all’interno di Notre-Dame si appresta ad avvertire i suoi superiori.
Il gracchiante suono del pericolo non rappresenterà un monito per i gestori della sicurezza della cattedrale, perché dopo un rapido controllo sembra che non vi sia alcun pericolo.
Il sistema di allarme è vecchio e spesso ha dato prova di malfunzionamenti. Purtroppo in questo caso non vi è alcun errore tecnico e la minaccia che incombe è reale. Inizia così a propagarsi un enorme incendio che abbraccia con il suo terribile calore il sottotetto, completamente in legno e ideale come pasto per le fiamme.
EMERGENZA TARDIVA
Passerà fin troppo tempo da quando la sicurezza di Notre-Dame si accorge della grande minaccia e l’arrivo dei Vigili del Fuoco; questo ritardo permette all’incendio di conquistare completamente la parte superiore della cattedrale, che sprigiona una minacciosa colonna di fumo.
Saranno i passanti i primi ad accorgersi di questa anomalia e proprio un banale selfie di un turista servirà inconsapevolmente a sottolineare come Notre-Dame stia in balia della morsa del fuoco ribelle.
Dopo che il fumo si esplica nel cielo e le fiamme iniziano a divampare e distruggere, il film di Jean- Jacques Annaud abbandona del tutto la narrazione cinematografica quasi documentaristica per concentrarsi sull’emergenza in atto.
La cinepresa inizia a mostrare così l’incredibile corsa dei pompieri nel caotico traffico cittadino per arrivare a destinazione.
Non è facile schivare auto e biciclette viaggiando ad una velocità così elevata. Giungere davanti a questo sacro edificio in fiamme è difficile, perché le stradine da percorrere sono strette e non adatte all’enorme mezzo in dotazione.
Una dopo l’altra le barriere architettoniche vengono eliminate da questi eroi pronti a spegnere questi fuochi con tutti i mezzi a loro disposizione, soprattutto se qualcuno rischia la vita.
Dopo molta fatica la meta è vicina, e sembra che l’evacuazione di tutte le persone che erano intente a seguire la messa sia andata a buon fine.
Se nessuna vita umana è in pericolo, ora però bisogna pensare a tutti i tesori custoditi dentro Notre-Dame, fra cui reliquie di inestimabile valore come la corona di spine di Gesù Cristo, un oggetto che non può in alcun modo soccombere alle fiamme.
Notre-Dame in fiamme mostra chiaramente come sia stato difficoltoso recuperare questo tesoro, perché era letteralmente nascosto all’interno della cattedrale. Il posto ove si trova lo conoscono in pochi e l’uomo che può aiutarli si trova lontano.
La regia, avvalendosi anche di un valido split screen, sottolinea la grande enfasi di questi momenti in cui anche un solo secondo ha un immenso valore, perché potrebbe rappresentare la differenza tra la sopravvivenza di Notre-Dame e dei suoi incredibili oggetti storici.
UN INCUBO DI PIETRA E METALLO
La guglia di Notre-Dame brucia, e la situazione è ancora più gravosa perché il tetto contiene piombo, ora completamente fuso a causa del calore.
Il film mostra come dalla bocca dei gargoyle di Notre-Dame escano fiumi di piombo, che rendono questi mostri di pietra più veri e minacciosi.
Gocce di questo fluido mortale bagnano e corrodono i caschi dei pompieri, che devono fare attenzione anche all’enorme colonna di fumo che non permette loro di respirare.
Arrivare in cima alla cattedrale è una missione difficile: devono essere percorsi centinaia di stretti scalini in pietra, una impresa già stancante per una persona vestita in modo normale, figuriamoci per un individuo con una pesante divisa e con ingombranti manichette antincendio.
Le riprese all’interno di questi angusti spazi restituiscono perfettamente il senso di pericolo e di claustrofobia; i pompieri una volta vicini all’incendio principale non vedono assolutamente nulla e sono atterriti dal fumo.
L’unico modo per avanzare è quello di contare quanti scalini percorrono e tenere così a mente la distanza percorsa.
Anche all’esterno le cose non sono così semplici, perché oltre ai detriti incandescenti dal cielo piovono letteralmente le pietre che compongono la cattedrale, fatte di un materiale poroso che assorbe il calore fin troppo velocemente e che le rende oltre che pesanti anche roventi.
Se prima Notre-Dame era considerata un luogo di preghiera, ora si presenta come un inferno in cui fiamme, fumo e sostanze nocive cercano senza sosta di distruggerla.