Eileen (Thomasin McKenzie) è una ragazza che lavora come segretaria in un riformatorio minorile.

Il lavoro di Eileen è monotono e non offre molti stimoli creativi, anche perché viene ulteriormente degradato da continue frecciatine delle sue colleghe più anziane che la reputano inaffidabile.

Siamo negli anni ’60 in America, anni in cui era ancora predominante la divisione tra uomini e donne e, soprattutto, la concezione che queste ultime dovessero pensare a gestire la famiglia piuttosto che fare carriera.

Anche la vita privata di Eileen non è molto allegra, perché quando non è a lavoro passa le sue giornate a occuparsi del padre Jim (Shea Whigham), un ex poliziotto in pensione oramai ridotto a una sfocata figura umana che ama passare le giornate a bere bevande alcoliche sul divano che possano ubriacarlo.

Le poche volte che Jim è sobrio l’interesse primario di quest’uomo è annientare l’autostima della figlia, incensando sempre la sorella, oramai sposata, e affermando senza pudore come quest’ultima sia stata molto più furba di lei.

ALL’IMPROVVISO UNA DONNA CHE ILLUMINA LA SUA VITA

Sembrava essere la solita giornata noiosa di lavoro per Eileen, almeno fino a quando non vede arrivare sul posto di lavoro Rebecca (Anne Hathaway), la nuova psicologa del carcere.

Rebecca è una donna signorile, sicura di sé ed estremamente affascinante. La ragazza posa gli occhi su di lei con riverenza e un pizzico di timidezza.

Inaspettatamente, Rebecca ricambia il suo sguardo e le regala un grosso sorriso. Un sorriso che lascia trasparire tutta la voglia di fare amicizia con lei.

Da quel giorno Eileen conoscerà Rebecca sempre meglio, godendo di lunghe e stimolanti chiacchierate; la psicologa è l’unica persona che dona a Eileen delle attenzioni, ma non solo: a lei sono rivolti anche complimenti che innalzano la fiducia della ragazza nelle persone in generale.

Quella che prima era una giovane e noiosa segretaria diventa, grazie alle attenzioni di Rebecca, una ragazza elegante che finalmente impara a conoscere tutte le sue potenzialità intellettive ed estetiche.

UN THRILLER A META’

È affascinante come viene presentata la storia di Eileen, perché si serve di un ritmo narrativo piuttosto compassato e realistico, che riesce perfettamente a delineare la monotonia della vita di questa ragazza.

Una monotonia che non viene nemmeno scalfita da eventi drammatici in relazione al suo rapporto con il padre, un essere dall’animo informe che non conosce empatia e così ignavo da non riuscire nemmeno ad alzare veramente la voce con la figlia, ma capace solo di ferirla con battute che servono a degradare la sua persona.

Un essere che risulta essere perfettamente insulso e incredibilmente denigratorio grazie all’ottima recitazione di Shea Whigham.

Proprio parlando di recitazione anche Thomasin McKenzie se la cava piuttosto bene nella protagonista, mostrandosi come una ragazza troppo grande per essere reputata una adolescente, ma ancora immersa in stravolgimenti fisici e ormonali che le impongono di fantasticare sessualmente sui giovani rinchiusi in riformatorio oppure di ricorrere all’autoerotismo per regalarsi qualche attimo di piacere.

Impossibile non citare anche le performance attoriali di Anne Hathaway, graziosa ragazza da sempre riconoscibile grazie ai suoi fluenti capelli neri ma che risulta, quasi inaspettatamente, essere molto affascinante mentre sfoggia un colorito biondo alla Marilyn Monroe.

La Hathaway è abile nell’apparire come una donna disinibita e furba, ma che nasconde molte zone grigie dentro di sé, come poi si vedrà nella parte finale dello spettacolo.

Eileen è un film che riesce perfettamente a trasmettere le giuste emozioni allo spettatore mentre è intento a descrivere il personaggio di questa ragazza infelice ma che, al contempo, riesce anche a ironizzare sulla sua vita immaginando siparietti in cui si sfoga con ferocia sul padre.

Quello che funziona meno è quando il lungometraggio, diretto da William Oldroyd, deve entrare nel vivo della sua anima da thriller.

È troppo poco il tempo concesso allo spettatore per approfondire le sinistre vicissitudini che Eileen vive assieme a Rebecca.

I momenti che i due personaggi femminili condivideranno sono estremamente drammatici e rappresentano un nuovo punto di partenza per la vita di Eileen.

La ragazza attraverso le folli esperienze con Rebecca conosce finalmente le sue vere intenzioni e può dare spazio ai suoi reali sentimenti, comprensivi di una enorme dose di rabbia.

Tematiche che vengono espresse in poco più di mezz’ora: un arco temporale troppo breve che non ha la capacità di mettere in scena nel migliore dei modi una caratura narrativa così potente dal punto di vista emozionale.

Dove vedere Eileen
COMMENTO
È un peccato che Eileen sia un film tutto sommato riuscito a metà, dal momento che risulta essere fin troppo sbrigativo nel raccontare il momento di rinascita della protagonista del film. Una rinascita oscura, a tratti cupa, che però doveva necessariamente essere trattata con maggiore dovizia narrativa affinché potesse essere compresa in modo esaustivo dallo spettatore. In questo modo Eileen è un film che riserva fin troppe attenzioni a descrivere la vita di questa sfortunata ragazza e il suo modus vivendi. Purtroppo si ravvisa una scrittura a tratti superficiale anche dell’interessante personaggio interpretato da Anne Hathaway, che viene tratteggiato perfettamente quando appare sicuro di sé e pieno di brio femminile, ma che purtroppo non viene approfondito allo stesso modo quando invece rivela l’altro lato del suo sé, estremamente diverso e squisitamente imperfetto. Se siete alla ricerca di un film che possa emozionarvi con la sua sceneggiatura da thriller, Eileen potrebbe non fare al caso vostro. Diversamente, se avete comunque voglia di assistere alla storia cinematografica di una ragazza vessata che lotta silenziosamente per emergere dalla sua soffocante vita monotona, potreste trovare il film di William Oldroyd stimolante.
6.9
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
eileen-recensione-del-thriller-con-anne-hathaway-e-thomasin-mckenzieEileen (Thomasin McKenzie) è una ragazza che lavora come segretaria in un riformatorio minorile. Il lavoro di Eileen è monotono e non offre molti stimoli creativi, anche perché viene ulteriormente degradato da continue frecciatine delle sue colleghe più anziane che la reputano inaffidabile. Siamo negli anni...