Unstoppable è uno di quei film d’azione che sa di “già visto”. La regia è buona, il ritmo è forsennato, ma resta la sensazione di déjà vu per tutti i 90 minuti di visione.
Quante volte abbiamo visto una macchina o altri mezzi fuori controllo protagonisti di un action movie?
E due personaggi comuni che diventano eroi per fermare la minaccia incombente? Troppe volte per valutare questo film minimamente originale
Unstoppable, in italiano “Inarrestabile”, non riesce a fermare la sensazione, comune per molti, che Hollywood oramai scarseggi di idee. La cronica mancanza di nuove trovate è un concetto che trova ulteriore conferma dopo la visione di Unstoppable.
La trama vede un treno con 39 carrozze essere in balia della velocità quando un macchinista sconsiderato, per evitare qualche ora di lavoro, ha deciso di lasciare la carrozza ed affidarsi unicamente al freno automatico.
Quest’ultimo si sbloccherà e trasformerà il treno contenente materiale altamente tossico in un proiettile che viaggia a più di 100 chilometri orari.
Sullo stesso binario del treno fuori controllo ad alcuni chilometri di distanza, si trovano Frank (Denzel Washington) macchinista con trent’anni di esperienza sulle spalle, e Will (Chris Pine) novellino appena uscito dal corso di preparazione.
I due si trasformeranno in eroi americani e decideranno di fermare con ogni mezzo questo diabolico treno, anche considerando che sulle rotaie si trova una scolaresca (si intravede ad inizio film e di cui poi si perdono le tracce durante la trama).
La sceneggiatura verrà arricchita dalla storia personale di Frank e Will, ognuno avvezzo a confessioni reciproche con tematiche riguardanti la morte della moglie di Frank ed il difficile rapporto affettivo di Will con la consorte.
I problemi non finiscono qui: Frank è stato già licenziato dopo anni di servizio con un preavviso di tre mesi e si occupa di due figlie che già lavorano saltuariamente per potersi permettere il college.
La difficile vita dei due personaggi principali si mischia con la voglia di riscatto: i due sono fermamente convinti di poter fermare questo proiettile sui binari, anche contro le invettive del loro capo, intento a licenziarli se dovessero andare contro il suo volere.
Il regista Tony Scott, già avvezzo al genere con ottimi film quali Top Gun, Man on Fire e Pelham 1 2 3: Ostaggi in metropolitana sceglie ancora una volta di lavorare con Denzel Washington.
Quest’ultimo riesce a ricreare la personalità dell’uomo comune, onesto e responsabile, trasformato in eroe del caso per senso del dovere e per umanità. Un’interpretazione buona, anche se già vista in alcuni film del regista Scott.
Tutto il film fa un uso parco di effetti speciali in computer grafica, e si vede: la sensazione di fisicità dei treni che corrono e si schiantano contro ostacoli è resa in maniera ottimale e credibile, ed anche gli effetti sonori tendono a far emergere i roboanti toni bassi del treno che si adagia sulle rotaie.