Creata e diretta da Ivan Cotroneo, La vita che volevi è una miniserie che sarà disponibile su Netflix dal 29 maggio 2024.

Protagonista dello show è Gloria (Vittoria Schisano), una donna che sembra abbia trovato un equilibrio emotivo nella sua nuova vita a Lecce, dove ha fondato una piccola agenzia turistica.

Se le soddisfazioni lavorative non mancano, anche quelle sentimentali non tardano ad arrivare: Gloria frequenta Ernesto, un uomo premuroso che non le fa mancare niente.

Sebbene la vita di Gloria sembra essere praticamente perfetta, un giorno il suo passato torna a riecheggiare: alla sua porta si presenta Marina (Pina Turco), una sua carissima amica quando viveva a Napoli e frequentava l’università.

Marina, in stato interessante e con due figli al seguito, fa subito tornare in mente a Gloria i momenti della sua vita più disordinati in cui, sebbene potesse godere delle gioie della giovinezza, era ancora una persona rinchiusa in un corpo maschile che proprio non le apparteneva.

UN UOMO DIVERSO CHE È DIVENTATO SÉ STESSO

La prima puntata de La vita che volevi presenta il personaggio di Gloria, non solo descrivendola come una donna apparentemente realizzata e serena, ma mostrando anche gli anni in cui era un ragazzo e studiava all’università.

Gloria anni prima era un uomo che non si riconosceva in sé stesso, e che fortunatamente ha potuto attuare una transizione di genere per espletare la sua vera sessualità e poter riconoscere così il suo vero io.

La comparsa di Marina non è gradita alla protagonista della serie Netflix per molteplici motivi, uno dei quali particolarmente gravoso e capace di cambiare del tutto la sua vita.

L’entrata in scena di Marina inoltre permette di introdurre altri personaggi chiave della serie, come Sergio (Giuseppe Zeno), padre di uno dei figli di Marina che intende prendersi cura della donna e che sfoggia nei confronti di Gloria un atteggiamento sospettoso.

Sergio non è l’unico personaggio maschile ad aggiungersi al cast, perché presto comparirà anche Pietro (Alessio Lapice), padre del terzo figlio che Marina attende.

UN DRAMMA TELEVISIVO

Dopo aver raccontato parte del passato di Gloria, la seconda puntata de La vita che volevi riserva spazio ai nuovi personaggi Sergio e Pietro, servendosi di loro per mettere in scena una fiction che non lesina nel mostrare momenti drammatici tipici delle produzioni italiane del genere, come la serie di successo Un posto al sole.

Proprio come nella fiction che va in onda sulla Rai (in cui peraltro Vittoria Schisano ha preso parte nel 2019), anche La vita che volevi offre numerose scene statiche e verbose, in cui i partecipanti al racconto seriale sviscerano tutti i loro dubbi emotivi e le loro défaillance sentimentali.

Scene in cui la Schisano non sempre riesce a offrire performance attoriali che riescano a veicolare la giusta drammaticità, peccando di una espressività talvolta troppo rigida.

Se la cavano meglio gli altri attori, anche quelli più giovani, che, anche grazie alla coinvolgente cadenza partenopea, riescono a donare un certo afflato emotivo alle numerose e scottanti rivelazioni che le prime due puntate della serie riservano ai potenziali spettatori.

Oltre ai numerosi siparietti verbali, La vita che volevi sembra voglia anche descrivere, con annessi particolari scabrosi e tristi, anche altre esperienze che Gloria ha vissuto in giovane età, esperienze che dimostrano come abbia dovuto più volte reinterpretare il concetto di amore e rispetto per diventare in seguito la donna che vive a Lecce.

Elementi della sceneggiatura questi che potrebbero, nelle prossime puntate, rendere il canovaccio narrativo più profondo e stilisticamente meno banale.

COMMENTO
Queste prime due puntate de La vita che volevi non raggiungono la sufficienza, a causa di un plot sì ricco di personaggi e di situazioni potenzialmente coinvolgenti, ma che vengono depotenziate della loro carica emozionale a causa di una recitazione poco incisiva della protagonista della serie. Vittoria Schisano, sebbene abbia un phisique du role ideale nel ruolo di una donna che in giovane età ambiva a essere un personaggio dello spettacolo, sfoggia spesso una inespressività inappropriata in scene che dovrebbero coinvolgere a livello emozionale. Le problematiche della serie Netflix non sono solo queste, perché la staticità di gran parte delle scene, tipica di certi valori produttivi di fiction televisive, risulta essere fuori luogo in una serie targata Netflix che poteva ambire a ben altri risultati. Osservando le tematiche che La vita che volevi affronta, lo show Netflix ha la capacità, non banale, di raccontare le vicissitudini di un personaggio complesso che è riuscito con forza d’animo e coraggio a imboccare la strada per ritrovare la sua vera identità. Un valore aggiunto non da poco che per molti potrebbe rappresentare un valido motivo per vedere la miniserie Netflix.
5.8
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
la-vita-che-volevi-recensione-in-anteprima-delle-prime-due-puntate-della-serie-con-vittoria-schisanoCreata e diretta da Ivan Cotroneo, La vita che volevi è una miniserie che sarà disponibile su Netflix dal 29 maggio 2024. Protagonista dello show è Gloria (Vittoria Schisano), una donna che sembra abbia trovato un equilibrio emotivo nella sua nuova vita a Lecce, dove...