Immaginate due mondi perfettamente confinanti. Ognuno ha la propria gravità, esattamente opposta a quella dell’altro pianeta.
Adam (Jim Sturgess) è un ragazzo che vive nel mondo più povero, sfruttato dai magnati dell’altro lato, che si giovano di ricchezze e vivono nel benessere.
Adam un giorno incontra Eden (Kirsten Durst) mentre sta sostando su di una montagna. La visione capovolta di questa ragazza non riesce a sminuire la profonda amicizia, poi tramutata in amore, che i due condividono.
Ma non è possibile riunirsi per sempre, perché la legge della gravità non ha pietà e non concede strappi alla regola degli innamorati. Oltre a questo, la legge è molto dura e non prevede che gli abitanti dei pianeti opposti possano intrattenere rapporti.
A meno che non si lavori presso gli enormi uffici di “Transworld”, enorme e potente multinazionale che permette dentro i loro spazi di comunicare tra loro, unicamente per lavoro.
I due si dividono, ma dopo dieci anni avranno modo di rincontrarsi.
“Upside Down” è un film fantasy che propone una visione molto particolare della scena, spesso capovolta quando la telecamera inquadra i due mondi contemporaneamente.
Il lavoro della computer grafica è degno di particolare attenzione, perché osservare come il cielo, le nuvole e le montagne siano coinvolte nella doppia prospettiva è uno spettacolo visivo appagante.
Sebbene possa apparire confusa una scena in cui compaiano persone capovolte ed altre nella giusta posizione, risulta essere divertente guardare come gli abitanti gestiscano la diversa gravità per comunicare.
Dopo che la sorpresa si affievolisce e ci si abitua alla gestione della scena, purtroppo ci si accorge che la sceneggiatura non ha prestato particolare attenzione nello scrivere il racconto.
Più di una volta appaiono momenti in cui la consequenzialità degli eventi sembra irrazionale. Se un momento possiamo vedere Adam svenuto su di un ramo dopo aver patito una caduta di centinaia di metri, un attimo dopo questa scena, lo ritrae in perfetta salute.
Anche la storia d’amore è gestita in modo frettoloso, e l’ostacolo che non permette ad Eden di ricordare pienamente il rapporto che aveva con Adam si dissolve in pochi minuti, giusto per dare spazio alla cocente passione dei due dopo che non si vedevano da molti anni.
Maggiore attenzione poteva essere dedicata anche alla fantasiosa gestione delle due diverse gravità.
Oltre alla trovata dell’”antimateria” (unico elemento che riesce ad annullare la diversa gravità ma dura poco tempo perché altamente infiammabile), c’è poco che possa dimostrare la creatività degli sceneggiatori.
“Upside Down” è un film che sembra più una bella occasione mancata, perché con qualche accortezza in più il plot narrativo avrebbe potuto sfruttare meglio le buone idee contenute nel film.
Così com’è, il film riesce comunque ad intrattenere e a divertire soprattutto il pubblico più giovane, ma fallisce nel meravigliare chiunque possa vedere lo spettacolo.
