La produzione originale Disney+ Timmy Frana: qualcuno ha sbagliato è basata sui libri per ragazzi di Stephan Pastis e racconta di Timmy, un ragazzino anticonformista che difficilmente riesce a omologarsi con il gruppo dei suoi pari. Il nostro protagonista ama stare per lo più da solo e fantasticare ad occhi aperti.
Timmy (Winslow Fegley) è un piccolo detective. O meglio, vorrebbe essere un vero detective. Il suo sogno nel cassetto non è molto facile da realizzare, perché prima di diventare famosi bisogna farsi conoscere dai potenziali clienti, e la cosa non è certamente facile da realizzare.
Ma lui ce la mette davvero tutta; in casa ha anche adibito una piccola camera come suo studio privato e creato con tanta volontà e decine di pennarelli colorati i suoi biglietti da visita.
Manca solo che faccia conoscere il suo talento agli altri in qualche modo. Timmy però non è solo nella sua missione, perché al suo fianco ha anche un collega fuori dall’ordinario, un grosso orso polare di nome Super.
LA FANTASIA E’ IL SUO MIGLIORE AMICO
Diretto da Tom McCarthy, prestigioso regista di film come Il Caso Spotlight, Timmy Frana: qualcuno ha sbagliato da subito si distingue come lungometraggio destinato non solo ad un pubblico di bambini. Il film ha il grosso pregio di appassionare (e far riflettere) soprattutto gli adulti.
Contraddistinto da una espressione accigliata e vestito sempre con un foulard rosso, Timmy è fiero di essere un bambino che è tutto fuorché normale e che ama soprattutto viaggiare con l’immaginazione.
Anche il modo di parlare di Timmy è fuori dall’ordinario: la sua terminologia è quella tipica di un soldato in perenne missione segreta, che deve sempre mantenere il controllo di sé e del mondo circostante per non essere colto in fragrante da chissà quali minacce.
Una delle quali, per il curioso Timmy, è rappresentata dai russi. Il popolo amante della Vodka e nemico numero uno degli americani durante la Guerra Fredda, chissà per quale motivo, starebbe per tramare numerosi piani contro di sé e il popolo americano.
La mancanza di una figura paterna non aiuta molto Timmy a decifrare in modo corretto la realtà circostante. Sua madre Patty (Ophelia Lovibond) fa di tutto per non creare vuoti affettivi nel figlio, ma il costante lavoro quotidiano la costringe a stare diverse ore lontano da lui.
LA SCUOLA COME PALESTRA DI VITA
Nella vita di un bambino sappiamo bene come la scuola rappresenti uno dei momenti di formazione più importanti assieme all’educazione familiare.
Timmy ha un comportamento controverso tra i banchi di scuola. I suoi contatti con i compagni sono sporadici, e il suo animo indomabile spesso cozza con le regole scolastiche.
La prima vittima del comportamento indisciplinato di Timmy è il professor Crocus (Wallace Shawn), che ogni giorno medita di andare in pensione per non dover combattere ancora contro l’animo ribelle di Timmy.
E poi ci sono le compagne di Timmy. Una sembra essere in combutta con i russi per organizzare chissà quale piano terroristico. Il suo nome non può essere nemmeno pronunciato. Per la sicurezza di tutti Timmy la chiama “l’innonimata”.
La vita scolastica non è affatto facile per Timmy, che quotidianamente rischia di essere espulso e perdere così l’occasione, l’anno seguente, di andare in prima media.
Per fortuna all’interno dell’istituto scolastico c’è un ottimo counselor, il signor Jenkins (Craig Robinson) che, più di ogni altro, sembra saper decifrare perfettamente il comportamento del bambino e gestire con intelligente sagacia tutte le sue particolarità caratteriali.
UN FILM PER TUTTI
Timmy Frana: qualcuno ha sbagliato risulta essere un film riuscito, capace di attirare da subito l’attenzione per le sue trovate originali.
Sebbene il protagonista Timmy dopo i primi momenti di visione possa risultare un personaggio leggermente scostante, dopo poco appare chiaro come la sua personalità sia stata plasmata dal suo vissuto.
Timmy non vive con suo padre, e sebbene il film non ci dica quale sia il motivo di questa gravosa assenza, il fatto non può non intenerire lo spettatore. E’ divertente calarsi nella fervida immaginazione di Timmy, che arricchisce ogni suo pensiero di adorabili trovate fantasiose, proprie di ogni bambino carico di una grande inventiva.
Il suo goffo ed enorme amico Super è reso perfettamente sullo schermo. L’orso polare, simbolo di una gran voglia di avere un punto di riferimento per Timmy, deambula con estrema noncuranza del mondo circostante e spesso crea un sacco di guai. Pur non parlando, le espressioni dell’animale sono decifrabili perfettamente in ogni situazione.