Maya (Noomi Rapace) vive in una piccola città americana assieme al marito Lewis (Chris Messina) e suo figlio. Un matrimonio costruito in nome dell’amore riempie le giornate della donna di una (apparente) serenità.
Maya è di origini rom, ed è riuscita a costruire in America una vita che potesse distogliere la sua mente e i suoi ricordi dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale, periodo scioccante in cui dovette subire brutali violenze da parte dei soldati tedeschi.
Sebbene le nottate di Maya siano ancora spesso ostaggio di orribili incubi, la consolante routine familiare e alcuni farmaci per dormire riescono a sedare in qualche modo tutte le sue ansie, almeno fino al giorno in cui appare in strada una figura minacciosa appartenente al suo maligno passato.
Interpretato da Joel Kinnaman, l’uomo sembra proprio essere colui che ha segnato per sempre la sua vita, il carnefice che ha divorato la sua innocenza ormai perduta e annacquata in sbiadite sensazioni quasi impercettibili.
IO TI TROVERÒ
Maya non può voltare lo sguardo dall’altra parte e fare finta che quell’incontro non sia mai avvenuto, soprattutto perché si accorge ben presto che l’abitazione dello sconosciuto dista pochi isolati da dove lei stessa vive.
Un incredibile mix di emozioni pervade il suo cuore, ricolmo di incertezze e sentimenti che sembrano culminare tutti in una unica soluzione: quella della vendetta.
Dopo tutta una serie di appostamenti Maya decide di rapire l’uomo, e iniziare così una serie di eventi che la porteranno più volte ad abbracciare la consapevolezza che la sopravvivenza di quell’uomo dipende unicamente dalla sua volontà.
Da vittima la donna diventa in un battibaleno carnefice, pur essendo consapevole che il sentimento di vendetta spesso nasconde orrori ancora peggiori di quelli che ha dovuto subire.
SONO I DETTAGLI A FARE UN FILM
The Secret, fin dalle prime immagini, presenta una regia che con successo riesce a descrivere la vita di Maya e le sue abitudini giornaliere.
Soffermandosi su numerosi dettagli, la cinepresa costruisce un ritmo cinematografico veloce e pieno di brio, ideale per attirare l’attenzione.
Dopo pochi minuti lo spettatore è immerso, quasi senza accorgersene, nella pacifica vita della donna in questa piccola realtà americana che sembra quasi finta nella sua immensa tranquillità.
I comportamenti di Maya però denunciano presto una irrequietezza che è difficile da celare, quantomeno da chi la frequenta assiduamente.
La sua sigaretta pendula le permette di far entrare il fumo nei polmoni, convinta che questo vizio possa in qualche modo calmare il suo animo ricolmo di dolore e rabbia.
Suo marito Lewis, un dottore che ha a cuore ogni paziente, è un uomo devoto al matrimonio e alla sua consorte, pronto a dare manforte alla moglie in qualsiasi situazione , anche se questa dovesse essere così assurda da costringerlo a fare i conti con uno sconosciuto che ha provocato atroci dolori alla moglie quindici anni fa.
UNA SCENEGGIATURA SEMPLICE
The Secret, sebbene sia un film piacevole da vedere, purtroppo è avaro di un plot variegato, presentando situazioni che si ripetono fin troppe volte durante i novanta minuti di visione.
Con un inizio emozionante e foriero di grande pathos, la seconda parte del film appare inaspettatamente priva di nuovi spunti narrativi, risultando così priva di vere e proprie emozioni.
Il passato di Maya colpisce per i delicati temi trattati, ma c’è anche da sottolineare come i ricordi della donna vengono esposti senza troppi particolari.
Maggiori informazioni avrebbero giovato alla varietà del racconto e offerto così dettagli più specifici che potessero rendere il personaggio interpretato da Noomi Rapace emotivamente più intenso.
Con poche e farraginose testimonianze visive di Maya riguardo alle sue esperienze passate, The Secret risulta essere un thriller fin troppo semplice, oltretutto ambientato in pochissimi ambienti diversi.
Maya esprimerà tutto il suo cordoglio al marito, ma le parole della donna non avranno mai la potenza emozionale che potrebbero invece infondere scene che mostrano realmente il passato della donna.
D’altronde il cinema è un’arte che comunica soprattutto con le immagini, e The Secret pecca proprio nel costruire situazioni visive coinvolgenti.