Lone Survivor è una storia vera che vede quattro Navy Seal in missione segreta restare imprigionati tra le rocce dell’Afghanistan, vittime di una imboscata di seguaci di Al Qaeda.
La loro missione è neutralizzare una cellula di terroristi, ma a causa di una scelta morale difficile da intraprendere, i soldati scelti debbono fare i conti con la minaccia armata di decine di assassini pronti a decapitare ed uccidere senza alcuna umana pietà.
Il film si giova di una regia impeccabile: la macchina da presa vira dolcemente sugli splendidi, quanto minacciosi, paesaggi arabi, che alternano fredde rocce a zone verdeggianti piene di vita.
Ma sia il territorio brullo che quello rigoglioso apparirà minaccioso ai protagonisti del film, che dovranno far fronte a proiettili e ad un vero arsenale bellico per cercare di salvare la proprio vita.
Le armi fischiano i loro mortali rombi tra le orecchie dei soldati, che cercano di scappare da una morte pochi momenti prima impensabile.
La suspense durante la visione è palpabile e mette lo spettatore in condizioni di estrema ansia.
Anche il commento sonoro indugia su attimi in cui la musica si esprime in modo veloce, ad altri in cui regna il totale silenzio mentre gli uomini americani cercano di scorgere la posizione dei loro innumerevoli nemici per freddarli prima che possano avvicinarsi.
E’ impossibile per loro stare fermi in un punto, e dovranno scappare tra i sassi appuntiti cercando di evitare di rompersi tutte le ossa del corpo mentre discendono nervosamente rupi pericolosi.
Una nota di elogio è da sottolineare per l’incredibile lavoro che gli stuntmen hanno compiuto durante le riprese. Sembrerà quasi che le cadute degli attori siano vere, complici anche le inquadrature estremamente adatte a far apparire l’impatto dei loro pesanti corpi quanto più veritiero.
Il film è una storia accaduta realmente, e già questo sarebbe un motivo per rendere il racconto ficcante dal punto di vista emotivo.
E’ difficile continuare ad osservare questi uomini in balia di un destino beffardo che ha punito una decisione forse troppo umana.
Un ritratto della guerra al terrorismo americano vera, sporca e violenta quanto basta per rendersi conto che tra quelle alture qualunque uomo, anche il più addestrato, non ha poi troppe chance per sopravvivere alla ferocia di un terrorista privo di pietà.
Lone Survivor è un film consigliato, che non si lascia irretire dal mostrare un profilo “machista” del Navy Seal americano per guadagnare facili entusiasmi sul piano del cinema d’azione, ma riesce nel non facile compito di mostrare il delicato equilibrio socio politico che si è creato in quelle brulle zone dell’ Afghanistan.