E’ durata venti anni la battaglia per far si che la promessa che fece Walt Disney alle figlie fosse mantenuta: riuscire ad accaparrarsi i diritti del best seller Mary Poppins, libro che fece sognare intere generazioni compresi, per l’appunto, anche i figli dell’inventore di Mickey Mouse.

L’autrice del famoso libro è una donna dal carattere difficile e dall’indole scontrosa: a lei non andò mai giù il fatto di dover accettare che il suo racconto fosse inframmezzato da balli, canti e soprattutto da puerili disegni animati.

Ma Walt Disney era un uomo deciso ed abituato ad ottenere quello che voleva. Saving Mr. Banks narra proprio del viaggio dell’autrice P.L. Travers in quel di Los Angeles per andare a discutere del progetto assieme al Signor Disney, ignara però che da questo impegno di lavoro sarebbero scaturiti tutta una serie di ricordi d’infanzia, che poi rappresentarono il guizzo creativo che le permise di creare la tata più famosa dell’immaginario collettivo.

Saving Mr. Banks è un film sicuramente interessante, anche perché è difficile che molti conoscano questa curiosa storia che lega due persone così importanti per il mondo dell’editoria e dell’intrattenimento in generale.

Emma Thompson, nei panni della scrittrice inglese più che formale, riesce perfettamente nell’intento di rappresentare su schermo un personaggio dalla doppia anima: quella irriverente ed anche antipatica come dolce e piena di dolore per le sue esperienze vissute in tenera età.

Il padre della scrittrice (interpretato da  Colin Farrell)  era un uomo pieno di fantasia, che amava stare assieme a lei ed alla sorella per giocare e per coltivare la fantasia, ma anche un uomo che amava l’alcool.

Proprio questo vizio gli creò parecchi problemi in vita, compromettendo il suo rapporto con la moglie.

Il film incentra la sua storia su tanti aneddoti che coinvolsero la scrittrice assieme al grande Walt Disney, quest’ultimo interpretato molto bene dal trasformista Tom Hanks.

La visione del film scorre in modo fluido, con un accompagnamento sonoro che riecheggia, per come è composto, alle fiabe che ognuno di noi durante la vita ha amato.

Sebbene la prima parte del film a tratti possa risultare tediosa, perché focalizzata troppo sull’atteggiamento scontro di P.L. Travers intenta a dissentire su tutti i progetti per l’adattamento cinematografico del suo capolavoro, il resto della pellicola convince e coinvolge.

I ricordi della Travers risultano come pezzi di un puzzle che si comporrà poco prima del finale del film, e difficilmente le rilevazioni sulla sua infanzia non faranno breccia nel cuore dello spettatore, anche quello meno incline a commuoversi.

Il vero valore del film, comunque, è da ricercarsi sul valore dei due protagonisti, un uomo ed una donna che hanno saputo creare un immaginario collettivo partendo dalla loro vita, a tratti difficilissima a causa di situazioni familiari complesse.

Un mondo fantastico è stato edificato da queste due persone, e la forza del dolore ha donato quell’input creativo per superare una vita che spesso riserva sofferenze.

Proprio nel film Tom “Walt Disney” Hanks dice che i racconti servono per aggiustare la realtà. Non c’è frase più giusta e profonda.

Proprio per questo è consigliabile vedere questo film almeno una volta nella propria vita, che del racconto fa la sua attrattiva principale.

Dove vedere Saving Mr. Banks
COMMENTO
Il vero valore del film è da ricercarsi sul valore dei due protagonisti, un uomo ed una donna che hanno saputo creare un immaginario collettivo partendo dalla loro vita, a tratti difficilissima a causa di situazioni familiari complesse.
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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