Incastrati Stagione 2 – Recensione: il ritorno di Ficarra & Picone su Netflix

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Dopo un ottimo esordio nel 2021 come protagonisti della serie televisiva Netflix Incastrati, Ficarra & Picone tornano nella seconda stagione dello show nei panni dei tecnici Salvo (Salvo Ficarra) e Valentino (Valentino Picone), alle prese con le bislacche avventure che li vedono coinvolti nei loschi e pericolosi affari della mafia.

La prima stagione di Incastrati ha dimostrato brillantemente come la collaudata comicità del duo comico siciliano sia adatta anche per una serie televisiva, soprattutto se condivisa con personaggi dalla spiccata personalità che riescono ad accentuare l’umorismo tipico di Ficarra & Picone servendosi di situazioni surreali e spassose.

THE LOOK OF THE KILLER

La prima puntata della nuova stagione di Incastrati mostra subito come la sceneggiatura si basi, ancora una volta, su di un racconto che voglia offrire una comicità ricca di doppi sensi e di situazioni rocambolesche.

Ritroviamo Salvo e Valentino durante la scena finale della prima stagione alle prese con un indesiderato incontro con Tonino Macaluso (Tony Sperandeo), braccio destro dello spietato boss Padre Santissimo (Maurizio Marchetti), che costringerà i due a seguirlo.

Iniziano così le nuove vicissitudini degli sfortunati cognati, costretti ad essere protagonisti di una spirale di eventi pericolosi che, stavolta, coinvolgeranno anche le persone a loro care, Agata Scalia (Marianna Di Martino), la fidanzata di Valentino, e  Mamma Antonietta (Mary Cipolla), l’odiosa suocera di Salvo e madre fin troppo protettiva di Valentino.

Il primo appuntamento con la nuova stagione di Incastrati scorre che è un piacere, tra gag ben costruite e scene movimentate che rendono il racconto seriale appassionante.

IL RISCHIO INNATO DELLE SECONDE STAGIONI

A partire dalla seconda puntata di Incastrati si nota subito come il ritmo narrativo scemi vistosamente e l’humour generale sia meno incisivo.

Assistere ad un racconto meno compulsivo ma dalla cadenza più dosata sicuramente giova all’approfondimento dei personaggi già conosciuti, che possono in questo modo sviscerare altri lati della loro personalità e mostrare sviluppi inediti nei legami con i protagonisti della serie, soprattutto pensando al turbolento rapporto sentimentale di Ester (Anna Favella) con Salvo, quest’ultimo vittima di un tradimento coniugale di cui già conosciamo i dettagli perché esposti chiaramente nella prima tranche di episodi.

Osservando i numerosi siparietti che il duo comico imbastisce con i buffi (ma letali) mafiosi con cui hanno a che fare, si ravvisa una certa satira intelligente e dotata di un’anima critica, che sottolinea senza mezzi termini tutte le brutture di una Italia ammorbata da una malasanità generale.

Incastrati non fa sconti nemmeno quando deve descrivere la gestione dei rapporti familiari tipicamente italiana, in cui è sovrana la figura di una madre che non riesce in alcun modo a considerare il proprio figlio, anche se adulto, una persona che possa vivere la propria vita indipendentemente ma debba sempre essere sostenuto e protetto da una invasiva e preponderante figura materna.

Non mancano anche stavolta i riferimenti alle serie  TV che  Salvo ama: se nella prima stagione il nostro personaggio seguiva ardentemente le avventure crime di The Touch of the Killer, stavolta è tempo di appassionarsi a The Look of the Killer, un prequel che vede sempre il  famoso investigatore di colore invischiato in casi difficili da risolvere e con risvolti inaspettati. Sebbene manchi l’effetto novità, fanno ancora sorridere i filmati di questa serie completamente inventata caratterizzati da una messa in scena dozzinale e, soprattutto, da un doppiaggio volutamente fuori sincrono e di scarsa qualità.

I NUOVI PERSONAGGI

Accanto ai  vecchi personaggi della prima stagione di Incastrati, compresi Leo Gullotta nei panni del Procuratore Nicolosi e Sergio Friscia in quelli di Sergione, l’inviato del TG che ama drammatizzare ogni evento di cui si occupa, troviamo anche delle new entry.

Stavolta conosceremo anche il figlio di Agata (Luca Morello), che rappresenterà il punto di svolta nel rapporto della donna con Valentino, che si troverà non più a gestire una coppia ma una vera e propria famiglia.

Il bambino, caratterizzato da un bel caratterino, ha anch’esso una spiccata passione per le serie televisive, di cui una in particolare che svela come i movimenti  del corpo e le espressioni del viso riescano a far comprendere quando una persona dice la verità oppure mente.

Una capacità inusuale che metterà in difficoltà gli stessi Salvo e Valentino, ma che sarà anche di grande aiuto per riuscire a stanare i mafiosi con cui avranno a che fare.

Altro personaggio inedito è quello di un fuorilegge messicano, interpretato da Andrea Sasso, che ha un conto in sospeso con il boss Padre Santissimo.

Quest’uomo, dall’aspetto sordido e dai modi volutamente caricaturali, ha intenzione di farsi valere con il capo dei mafiosi a tutti i costi e non avrà alcuna pietà con chi gli si parerà dinanzi.

Questi due personaggi, sebbene si inseriscano in modo idoneo all’interno del racconto e offrano inedite occasioni narrative, purtroppo non sono stati sfruttati a dovere, perché quasi risultano delle comparse nel racconto generale rispetto agli altri attori coinvolti nello show Netflix.

Dove vedere Incastrati - Stagione 2
COMMENTO
Buona la prima per Ficarra & Picone, solo discreta invece la seconda. Sebbene anche questi nuovi episodi di Incastrati risultino divertenti, godibili e a tratti spassosi, si nota come la sceneggiatura non sia riuscita a confezionare un racconto che sapesse dare nuova linfa narrativa agli eventi che coinvolgono il duo comico siciliano. Con una scenografia statica e la proposizione di numerosi (di cui alcuni inutili) siparietti che descrivono fin troppo le défiance sentimentali di Salvo, è chiaro che le idee sono finite e che l’unico modo per gestire questa seconda stagione sia quello di descrivere ancora più a fondo la vita dei riusciti personaggi coinvolti e di inserirne di nuovi, sebbene questi ultimi in verità non hanno un grande peso nel racconto generale e risultino quasi delle comparse d’eccezione. La comicità che ancora trasuda da queste puntate funziona, soprattutto quando ha l’ardire di descrivere alcuni problemi mai risolti dell’Italia e di come questi non possano essere superati a causa della mentalità sbagliata degli stessi cittadini italiani. Al di là di questi difetti, peraltro ravvisabili oggigiorno in quasi tutte le seconde stagioni di qualsiasi show, Incastrati riesce comunque a convincere, anche perché intelligentemente conclude il suo racconto con questa stagione e offre, al pari della prima, un numero di episodi non troppo numerosi e dalla durata esigua. Due ingredienti che riescono ad invogliare anche un ipotetico spettatore annoiato dall’incessante invasione di serie televisive in streaming ove è sempre più difficile ravvisare dell’autentica qualità.
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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