Diretto da Ron Howard nel 1988 da un soggetto di George Lucas, il film Willow presentava una trama fantasy piuttosto ordinaria, in cui Madmartigan, un abile spadaccino mercenario (Val Kilmer), aveva il compito di uccidere la potente e perfida strega Bavmorda per evitare che assoggettasse il mondo dove vivevano.
Al di là del plot prevedibile, Willow aveva una particolarità piuttosto originale, perché al fianco del fascinoso Kilmer vi era un personaggio inedito, un impavido piccolo uomo che ambiva a diventare un potente stregone.
Nell’immaginario fantasy di quei tempi, di solito la figura del nano era accostabile a quella di un abile guerriero che sapeva maneggiare armi pesanti. Basti pensare al capolavoro letterario di Tolkien Il Signore degli Anelli per avere subito in mente l’identità che era attribuita a questi personaggi di bassa statura.
Willow invece era diverso, perché si presentava come un giovane pacifico che non pensava assolutamente ad affrontare orde di nemici in battaglia, ma che adorava la moglie e i figli e ostentava un carattere affettuoso e protettivo.
Questo ragazzo si trovava praticamente per caso a lottare contro una potente maga e non poté sottrarsi dai suoi doveri, perché la sua missione gli imponeva di proteggere un neonato che, secondo un’antica profezia, era l’unico che poteva fermare questa tenebrosa minaccia.
Il film ebbe un discreto successo e, sebbene non ebbe mai un seguito, il suo nome fu sfruttato per creare giochi da tavolo e videogames.
Oggi, nel 2022, Disney offre il seguito delle avventure di Willow, creando una sceneggiatura che si dipana attraverso otto puntate di una serie TV con protagonista ancora Warwick Davis, l’attore originale del film degli anni ottanta.
CI RISIAMO, ECCO UN NUOVO PERICOLO ALL’ORIZZONTE
Sono passati diversi anni da quando è stata sventata la minaccia della strega Bavmorda. Nel regno fatato in cui convivono orchi, magia e folletti, Willow è diventato abile nel maneggiare le armi magiche.
La quotidianità di Willow è contraddistinta da calma e tranquillità, almeno fino a quando un nuovo oscuro potere è nuovamente pronto a seminare morte e distruzione.
Willow dovrà di nuovo farsi carico di gravose responsabilità e affrontare nuove minacce, ben più inquietanti di quelle che affrontò diversi anni prima.
Lo stregone non è solo, perché sarà accompagnato da Kit (Ruby Cruz), giovane e abile spadaccina affiancata da Jade (Erin Mae Kellyman), ragazza abile con l’uso delle armi bianche verso cui prova un sentimento che travalica la semplice amicizia.
Oltre a queste guerriere assieme a loro vi saranno anche Boorman (Amar Chadha-Patel) , ex galeotto che impugna una enorme spada, e Graydon (Tony Revolori), il goffo promesso sposo di Kit che, suo malgrado, partecipa a questa missione anche se non possiede attitudini combattive.
IL RACCONTO ORA E’ MODERNO, ANCHE SE LEGATO AL PASSATO
La sceneggiatura della serie televisiva Willow ha il pregio di saper coniugare il passato con la modernità. Oltre a divertire i fan del film originale durante la prima puntata con battute e scene che rievocano il lungometraggio di Ron Howard e mettere in scena personaggi che sono collegati in modo stretto a quelli dell’opera originale, lo show Disney+ getta uno sguardo anche al presente.
Oramai siamo quasi nel 2023, e mostrare solo icone maschili che sanno lottare e combattere sarebbe una scelta desueta.
Sebbene sia presente anche una figura maschile a dare manforte durante i vivaci combattimenti, sono due donne quelle più abili con la spada. Due donne che inoltre onorano il concetto di inclusività provando sentimenti l’una per l’altra.
Willow si fregia di una regia solida, che mostra con spettacolarità come le lame di metallo delle spade stridono quando incontrano altre armi durante dinamici scontri.
I nemici che i nostri beniamini affrontano nella serie sono caratterizzati in modo ottimale e sfoggiano un aspetto mostruoso che incute timore, a differenza di quelli che ricordiamo nel film ideato da Lucas, decisamente meno minacciosi e, in larga parte, appartenenti al genere umano.
Sebbene spesso l’atmosfera sia oscura, non mancheranno dialoghi ironici che riportano in vita i bei tempi dei film anni ottanta in cui l’eroe, braccato e senza speranza, riusciva lo stesso a fare dello spirito incurante dei pericoli a cui andava incontro.
SPAZIO ANCHE AI COLPI DI SCENA
Con una sceneggiatura che di base predilige la continuità narrativa del film da cui trae ispirazione, Willow non rinuncia comunque a sorprendere con alcuni colpi di scena che coinvolgono personaggi insospettabili.
Già a partire dalle primissime puntate assisteremo ad una rivelazione inaspettata, che rappresenterà l’evento chiave affinché i nostri eroi decidano di riunirsi in gruppo per cercare di sconfiggere il male.
Questi eventi inaspettati dimostrano come la sceneggiatura di Willow sia congegnata bene e permetta di incuriosire lo spettatore, intento a studiare anche la fisionomia degli attori coinvolti, scelti con cura perché decisamente somiglianti ai loro parenti di sangue che comparivano nel film di Ron Howard.
Proprio parlando del cast è da sottolineare come quest’ultimo risulti azzeccato, a partire dal piccolo ma dal grande carisma Willow Ufgood, che ora presenta capelli lunghi che gli donano un’aria più matura, fino a Graydon, attore dall’ottima mimica facciale che già abbiamo visto nel cast di altre serie televisive.
Anche Boorman, il robusto e statuario ladro armato di una enorme spada, è azzeccato come personaggio, sebbene qualche volta risulti fin troppo sarcastico nel suo atteggiamento.