Camille (Lola Créton) a 15 anni fa la conoscenza del vero amore con Sullivan (Sebastian Urzendowsky ), che di anni ne ha 19.
Camille capisce presto che il suo amore ha intenzione di partire per il Sud America per trovare lavoro e fare nuove esperienze. Assieme al concetto di sentimento Camille scoprirà anche come amare può far male.
Le prime esperienze amorose sono anche quelle che più rimangono nei ricordi. Il concetto di scoperta di un bacio e del sesso sono difficili da scordare.
Un amore di gioventù è un film che vuole ritrarre l’esperienza dell’innamoramento di una ragazza di 15 anni, ancora leggermente acerba nella sue educazione sentimentale, ma ben cosciente di come Sullivan sia l’amore della sua vita.
E’ facile a 15 anni pensare che ogni grande sentimento sia per sempre, ma quando Camille dovrà separarsi da Sullivan le sue convinzioni sentimentali diverranno una certezza.
Benché sia riuscita ad intrecciare una relazione amorosa col suo professore della facoltà di architettura, più grande di lei, Camille ha ancora nel cuore la vivida figura di Sullivan, anche dopo diverso tempo passato dalla sua separazione.
Sullivan dopo alcuni anni ritorna nella sua città Parigi, e il destino sembra giocare con i sentimenti di Camille, fancendole rincontrare il suo vero amore.
Un amore di gioventù sceglie una sceneggiatura che non vuole rappresentare i sentimenti di Camille in modo “urlato”, e non pone l’attrice femminile protagonista di scene di rabbia sentimentale.
Camile piange con decoro, e le sue parole di lamento sono riservare e poco dirompenti anche verso Sullivan, colpevole di allontanarsi da lei.
Tutta questa riservatezza tra loro due (anche Sullivan è un innamorato piuttosto moderato per la sua età) rende il film fin troppo silenzioso e poco appetibile per tutti quelli convinti che amore faccia rima con fervore.
Camille viene raffigurata come una ragazza, nonché giovane donna, incapace di dare una dimensione emotiva ai suoi sentimenti.
Anche quando Camille si troverà di fronte a decisioni delicate da prendere nella sua vita, la protagonista non denuncerà alcun dilemma morale.
Il pubblico non avrà alcuna capacità di vivere questi essenziali momenti decisionali, perché tutti gli avvenimenti avverranno su schermo in modo quasi anonimo.
Questa ragazza appare silenziosamente piegata alla legge dell’amore, suprema e indiscutibile rispetto a tutto.
Sebbene spesso al cuore non si comanda, sarebbe stato gradevole assistere ad un maggiore sviluppo caratteriale di Camille, anche senza tante parole proferite.
La comparsa di un diario della protagonista, solo accennato, poteva fungere da collegamento per esplicitare maggiormente i pensieri dell’infelice innamorata.
Camille non pensa ma agisce incondizionatamente, in una “catalessi da amore” che non restituisce una reale rappresentazione di situazioni in cui anche la volontà ha, giocoforza, il suo ruolo davanti all’istinto.