Tinder, un anno di incontri: ecco come comunica la Generazione Z

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Il 2019 è stato l’anno in cui la Generazione Z ha utilizzato più frequentemente Tinder: le persone tra 18 e 25 anni rappresentano ufficialmente la maggior parte della sua community a livello globale. Questi dati sono fondamentali per vedere come si comportano le nuove generazioni.

Che si tratti di scambi di idee, condivisioni di valori o teorie su Game of Thrones, gli appuntamenti della Gen Z su Tinder ci hanno regalato uno sguardo al futuro. Le emoji continuano ad essere sono uno strumento utile per descriversi in maniera originale, evitare di essere prolissi o, nel peggiore dei casi, usare una frase totalmente fuori luogo.

Durante quest’anno l’emoji più usata risulta essere quella di facepalm 🤦, utilizzata tra le oltre 300 inserite nelle bio degli utenti nel 2019 (41% in più rispetto allo scorso anno), che sottolinea come gli adolescenti abbiano una grande voglia durante le loro comunicazioni di ironizzare e di generare discussioni.

L’emoji del facepalm è indicativo sia del sentimento della generazione Z nei confronti del mondo sia della loro volontà di trovare qualcuno che sia in totale sintonia con loro. Ma i giovani non usano solo le faccine per comunicare; la parola Real è la più usata, perché di fronte a una foto o una parola ciò che conta è essere persone reali.

E, subito dopo, essere pronti a parlare di cose entusiasmanti: questo è il significato della seconda parola più usata, lit, perché la Gen Z è sempre alla ricerca di cose pronte a sorprenderli, e se queste cose sono connesse a una causa (ambientale, politica, sociale) è ancora meglio.

Tinder conferma che la nuova generazione di dater vuole un vero e proprio partner, non per un solo match, ma per condividere insieme cause e valori. Le cause sono infatti molto più che un termine di tendenza globale su Tinder nel 2019: sono il simbolo della nuova generazione.

L’ultima generazione cita più spesso le parole cause o missioni rispetto ai viaggi nelle loro bio: un enorme contrasto con i millennial, che citano invece i viaggi ben 3 volte in più rispetto alle cause. E se i millennial si collegano quindi alla voglia di avventura, la Gen Z si lega alla voglia di cambiare il mondo. Frasi su temi quali cambiamenti climatici, giustizia sociale e ambiente sono in cima alla lista di quello che interessa alla Gen Z.

Le icone legate alle passioni dell’entertainment cambiano sesso: se anni fa era solito accomunare un eroe oppure un divo di sesso prettamente maschile, ora sono tre i nomi che svettano e che mettono d’accordo tutti: Billie Eilish, Captain Marvel, Elizabeth Warren, tre donne forti. Musica, cinecomics e politica sono tutti declinati al femminile, altra importante svolta nelle dinamiche sociali che affascina tutta la gen Z.

La gen Z sta mutando le dinamiche degli incontri. Essendo fortemente connessa, schiva, e mossa dalle proprie passioni, spesso si distanziano dalle abitudini dei Millennials. Per loro la frase “hey ci facciamo un aperitivo” è poco stimolante, come dimostrano i dati percentuali: 2% contro 8% per i Millennials. Meno alcol, ma anche meno caffeina.

Il rituale di uno o più caffè non li attira molto, mentre i Millennials ne vanno pazzi (13%). Di fronte a questa incredibile distanza generazionale, quale elemento può unire due mondi in apparenza inconciliabili? La pizza, ovvio: amata da tutti, supera non solo la birra, ma anche la trap!