Nel 1984 il mondo del cinema fu scosso da un film chiamato Terminator. Diretto da James Cameron, con una sceneggiatura scritta dallo stesso Cameron assieme a Gale Anne Hurd, Terminator presentava per la prima volta sullo schermo una minaccia rappresentata da un cyborg omicida, interpretato da quella montagna di muscoli chiamata Arnold Schwarzenegger.
Nel film un robot che viene dal futuro, apparentemente invincibile, vuole uccidere una donna, Sarah Connor (Linda Hamilton), perché porterà in grembo colui che terrà testa a queste macchine omicide qualche anno più tardi.
Terminator mescolava il genere thriller con quello fantascientifico in maniera sublime, destando nello spettatore stupore e anche estrema paura nell’osservare quell’enorme robot dalle sembianza umane stanare questa donna innocente.
Terminator ebbe diversi seguiti, senza trovare grande riscontro nel giudizio della critica e del pubblico. Tranne il secondo episodio, sempre girato dalle sapienti mani di Cameron, che alzò molto l’asticella della spettacolarizzazione e offrì effetti speciali incredibili per l’epoca, mostrando un nuovo Terminator intento ad uccidere il figlio di Sarah Connor, John.
IL VERO SEGUITO DI TERMINATOR 2 – IL GIORNO DEL GIUDIZIO
Terminator: Destino Oscuro non si presenta al pubblico come l’ennesimo nuovo capitolo del franchise, ma fa qualcosa di diverso: mette un punto immaginario fra lui e tutti gli altri film e riscrive una nuova storia, autoproclamandosi così il diretto seguito del secondo capitolo.
Questa affermazione è vera e lo capiamo subito dai primi fotogrammi del film, dove appaiono Sarah Connor e Arnold Schwarzenegger, sapientemente ringiovaniti grazie alla computer grafica, che con le loro gesta riscrivono letteralmente una storia che già pensavamo di conoscere dopo aver visto gli altri capitoli della serie.
Sono passati ventisette anni dopo le vicende che, per evitare spoiler, non vi racconterò. Ma la storia, purtroppo, si ripete ed è ciclica, soprattutto al cinema: un nuovo Terminator arriva dal futuro. La sua missione è proprio quella che immaginate, ovvero uccidere una ragazza di nome Daniella Ramos (Natalia Reyes) affinché in futuro le sue gesta non possano danneggiare l’orda dei nuovi, pericolosi, cyborg.
La vita di Daniella è in pericolo, e solo la soldatessa Grace (Mackenzie Davis) può proteggere la giovane ragazza. Ma Grace non basterà da sola a fronteggiare il nuovo Rev 9, robot anch’esso in metallo liquido che appare ancora più minaccioso di quello che terrorizzò noi tutti nel secondo capitolo.
SARAH CONNOR E T- 800
Grace da sola non ha alcuna chance di vittoria. Solo insieme a Sarah Connor (Linda Hamilton) e il vecchio T-800 (il vecchio modello del Terminator che conoscemmo nel primo film, sempre interpretato da Schwarzenegger) le loro forze possono in qualche modo contrastare questo concentrato di robotica rabbia e perseveranza omicida.
Sarah Connor è una donna non solo segnata dalle rughe, ma anche da una vita dura in cui sopportare il dolore fisico ed emotivo è una costante. Ma la battagliera bionda della saga si presenta in scena subito combattiva e fiduciosa della sue capacità, cercando di distruggere il Rev 9, ignorando come invece le armi convenzionali non servano proprio a niente.
Come scritto poc’anzi, anche il superato, ma sempre performante, T-800 torna in scena. Il suo ruolo è sempre più umanizzato nella nuova sceneggiatura, rendendolo un cyborg pericoloso solamente verso coloro che minacciano le persone da lui ritenute meritevoli delle sue attenzioni, grazie ad una artificiale e curiosa morale sviluppata durante la sua vita sulla terra.
EMOZIONI ED EFFETTI SPECIALI
Terminator Destino Oscuro si presenta subito bene durante i primi minuti di visione, al di là del breve e compulso preambolo che segna l’inizio di nuovi eventi.
Osservare Grace e il Rev 9 arrivare dal futuro in una bolla elettrica fa tornare in mente i memorabili momenti del primo Terminator. Anche le scene che si susseguono offrono grande tensione mentre, palpitanti, gustiamo la veloce regia che cattura i momenti in cui il cyborg è alla ricerca della giovane Dani, in una caccia che lascia una scia di sangue dietro di sé.
Il nuovo cyborg non ha coscienza, e vuole solo concludere la sua missione che si ripercuoterà nell’immediato futuro. Grace cerca di osteggiare come può il Rev 9, combattendo in furiosi scontri che restituiscono una certa fisicità alle scene, ideali per rendere idea di quanto i duellanti siano fisicamente forti.
Grace è una donna che ha molto da spartire con questo passato, e responsabilmente affronta le scelte che ha fatto in nome di una guerra futura che è l’unica via percorribile per salvare l’umanità.
Anche il suo personaggio nasconde segreti, che la renderanno vincente nella sua caratterizzazione. La storia della sua vita è arricchita da continui flashforward che descrivono la sua personalità.
L’UNIONE FA LA FORZA?
Con l’arrivo di Sarah e del T-800, proprio come in un moderno videogames, i protagonisti di Terminator Destino oscuro formano un vero e proprio team che cerca di stanare il Rev -9.
Arnold Schwarzenegger entrerà nel cast grazie a particolari vicende che coinvolgono Sarah Connor. Vicende che sono trattate con un po’ di leggerezza rispetto a quelle dei personaggi di Grace e Danielle.
A conti fatti Sarah Connor e il T-800 sono legati da un unico destino, anche se Sarah non ne era a conoscenza. Il personaggio di Linda Hamilton risulta, purtroppo, meno profondo di quello di Grace, e a tratti sembra una figura quasi caricaturale di una supereroina del cinema odierno.
Avevamo sempre conosciuto una Sarah Connor tenace e sofferente, che trasformava la sua rabbia e il suo dolore in furia combattiva. In Terminator Destino Oscuro il suo profilo psicologico è più superficiale e rispecchia quello di una donna dura e poco propensa a condividere il suo dolore.
Parlando poi del suo “alter ego” T-800, la smania della sceneggiatura di rendere il robot così affabile in alcuni momenti della storia, potrebbe deludere chi ha sempre amato la fredda figura del cyborg come appariva nel primo Terminator.
Anche il secondo capitolo, che mostrava Arnold Schwarzenegger in rapporti amicali con John Connor, non esibiva comportamenti così socievoli, come invece appaiono in Terminator Destino Oscuro, destando addirittura buffe risate tra il pubblico.