Dalle prime informazioni e soprattutto osservando i primi trailer di Spider-Man: Un nuovo universo, sembrava che quest’ultimo fosse solo l’ennesimo prodotto animato che sfruttasse l’altisonante nome dell’Uomo Ragno per attirare gli appassionati Marvel nei cinema.

Dopo che il film arrivò nelle sale, nel 2018, il pubblico e la critica in generale si accorsero molto presto che Spider-Man: Un nuovo universo era un lungometraggio animato incredibilmente valido, che riusciva a distinguersi non solo per una caratterizzazione grafica di alto livello e incredibilmente originale, ma anche per una direzione registica eccellente.

La trama seguiva Miles Morales,  un adolescente di Brooklyn che da sempre ammira Spider-Man, il supereroe che protegge la sua città.

Un giorno Miles viene morso da un ragno radioattivo e scopre di avere gli stessi poteri di Spider-Man. Spaesato e sorpreso da queste sue nuove capacità sovrumane, Miles si ritrova coinvolto in una violenta battaglia tra il malvagio Kingpin e il vero Uomo Ragno.

Kingpin ha costruito una pericolosa macchina per aprire dei portali verso altre dimensioni, grazie alla quale  Miles scopre che esistono altri Spider-Man provenienti da universi diversi, come Peter B. Parker e Gwen Stacy.

Il giovane protagonista dovrà fermare Kingpin grazie all’aiuto di questi eroi provenienti da queste realtà parallele.

Premiato con l’Oscar nel 2019 come miglior film d’animazione, Spider-Man: Un nuovo universo offriva un finale aperto che chiaramente sottintendeva un seguito in arrivo. Seguito che oggi, 1° giugno 2023, sbarca nei cinema con il titolo Spider-Man: Across the Spider-Verse.

LA MISTERIOSA RAGAZZA DEI SUOI SOGNI

Le prime scene di Spider-Man: Across the Spider-Verse si focalizzano sulla figura di Gwen Stacy, la migliore amica di Miles.

Parlare solo di amicizia tra Miles e Gwen, a dirla tutta, è fuori luogo, perché i due adolescenti sembra che provino un sentimento ben più importante l’uno per l’altra.

Con i suoi capelli biondi che nascondono una frezza rosa, Gwen si presenta di primo acchito come una figura aggraziata e dai modi garbati, ma che al bisogno può sfoggiare un carattere combattivo e coraggioso ideale per contrastare le ingiustizie e il male.

Non passa molto tempo prima che lo spettatore focalizzi il rapporto tra Gwen e suo padre, un rapporto amorevole ma che rischia di rovinarsi a causa di un incidente in cui la ragazza è coinvolta senza che abbia alcuna colpa.

La sceneggiatura di  Spider-Man: Across the Spider-Verse, oltre a presentare una storia che approfondisce il concetto di metaverso attraverso la figura di un nuovo villain, ha come fine anche quella di mettere in luce tutte le difficili dinamiche familiari a cui Gwen, e in seguito Miles, devono sottostare a causa della loro identità di supereroi in incognito.

Una vita che non permette loro di essere vissuta con quella allegra spensieratezza tipica della loro età e che risente delle grandi responsabilità che si presentano nelle veci di guardiani e difensori del bene.

L’ARRIVO DI MILES

Sebbene potesse sembrare dalle prime immagini che Spider-Man: Across the Spider-Verse avesse come protagonista assoluta la simpatica Gwen, appena entra in scena Miles la trama entra nel vivo e trasporta il  vivace ragazzo nel multiverso, ove incontra una nutrita squadra di eroi, ognuno dal look diverso ma che richiama le fattezze di Spider-Man, adibita alla difesa di questo particolarissimo luogo.

E’ soprattutto in questo universo parallelo che Spider-Man: Across the Spider-Verse sfoggia tutte le sue sorprendenti doti artistiche, che presentano anche questa volta un tratto grafico dalle innumerevoli sfumature cromatiche.

Se possiamo ammirare, per esempio, Gwen caratterizzata con un taglio grafico più dettagliato, altri personaggi invece saranno disegnati in maniera volutamente differente, con stili peculiari volti a rappresentare le loro personalità precipue.

Anche i colori avranno una grossa importanza nel film, perché le diverse cromie molte volte saranno utilizzate per sottolineare il mood differente che permane quella specifica scena, che sia drammatica oppure squisitamente ironica.

Se già abbiamo potuto godere di uno spettacolo grafico notevole in  Spider-Man: Un nuovo universo, la netta sensazione è che nel suo seguito gli abili disegnatori siano riusciti a trasformare una immagine in un vero e proprio linguaggio emozionale, grazie all’uso che fanno delle diverse tinte.

Spider-Man: Across the Spider-Verse non vuole però solo avvalersi di stupefacenti immagini per delineare visivamente le avventure di Miles e Gwen, ma si serve anche di una incredibile colonna sonora.

Le diverse sonorità, che pescano dal genere funk, la lirica e il classico pop, hanno la capacità di dare risalto emozionale ai diversi stili grafici.

MIGLIAIA DI UNIVERSI, UNA STORIA PRECISA

Al di là dell’impatto visivo straordinario e dell’uso della musica come catalizzatrice di emozioni, quello che rende Spider-Man: Across the Spider-Verse un film notevole è anche la qualità della sua sceneggiatura.

Per gli scrittori sarebbe stato fin troppo facile perdere il focus narrativo sulle vicende di Miles, visto che dovevano badare alla rappresentazione di centinaia di Spider-Man diversi, combattimenti esasperanti ed effetti sonori roboanti .

Ma così non avviene, perché il fil rouge della trama continua ad essere quello più banale, ma obiettivamente anche quello che ha la capacità di dare trasporto emotivo al pubblico: il rapporto tra Miles e Gwen.

Con pochi siparietti che li vedono scambiarsi uno sguardo oppure una parola che sottintende al loro grande affetto, i due protagonisti riescono ad imbastire scene dal tasso sentimentale pacato ma che riesce ad emozionare.

Il rapporto di questi due adolescenti super-eroi e la loro smodata voglia di stare assieme saranno gli elementi funzionali a tutta la trama generale; i sentimenti di Miles e Gwen li porteranno a prendere decisioni importanti che potrebbero letteralmente ribaltare il precario equilibrio multidimensionale.

Proprio a fronte di queste dinamiche sentimentali così complesse e imprevedibili, il villain di Miles non sarà solo quello che vorrà ucciderlo, ma anche il concetto di fato a cui sarà quasi impossibile sottrarsi.

Dove vedere Spider-Man: Across the Spider-Verse
COMMENTO
Spider-Man: Across the Spider-Verse riesce nel difficilissimo tentativo di potenziare tutti gli strabilianti pregi del suo predecessore, a partire da un linguaggio artistico che ora riesce nel complesso compito di veicolare emozioni attraverso immagini dagli stili molteplici. Anche la storia di Spider-Man: Across the Spider-Verse si presenta stratificata, soprattutto per come riesce a mostrare chiaramente come il vero cattivo contro cui debba scagliarsi Miles non sia solo quello che attenta alla sua vita, ma in verità il supremo ordine del multiverso, che impone come gli eventi non debbano mai essere modificati, pena morte e distruzione. Spider-Man: Across the Spider-Verse è un film che, necessariamente, deve essere goduto al cinema, perché sarà solo un enorme schermo e un apparato sonoro come si deve a dare il giusto risalto ad una direzione artistica e sonora sopra le righe, che riesce a catalizzare pienamente l’attenzione dello spettatore per tutta la durata del film. Il viaggio nel multiverso di Spider-Man: Across the Spider-Verse è emozionante, adrenalinico e strapieno di personaggi e di situazioni surreali. Ma attenzione: queste peculiarità della sceneggiatura non oscureranno mai una storia di base che si rivela sempre di chiara comprensione. Un lavoro di scrittura dunque di pregevole fattura che rende il film assolutamente irrinunciabile per tutti gli appassionati di Spider-Man ma anche per tutti gli amanti dei film di animazione dal grande valore artistico in generale. Completano l’ottimo quadro generale una regia dinamica e a tratti originale, che si rivela come il perfetto trade union tra una grafica incredibile e una colonna sonora stupefacente.
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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