Safe House Nessuno è al Sicuro mostra Denzel Washington su schermo come una traditore della CIA dedito alla vendita di informazioni top-secret che potrebbero mettere in pericolo la cosa pubblica. Che sia un traditore o no nel film, Washington non tradisce la sua ultima vocazione da attore action infallibile come spesso poco credibile.
La “Safe House” è un termine per indicare una sorta di rifugio per spie o per agenti segreti. Un luogo che non da nell’occhio e che può essere usato per incontri molto discreti.
E’ qui che inizia l’ultimo film di Denzel Washington, che interpreta Tobin Frost, ex agente della CIA che da diversi anni tende a vendere informazioni importanti a chi offre di più.
Un personaggio negativo, ma che con l’avanzare della trama del film svela alcuni retroscena che lo faranno apparire meno amorale di quello che sembra.
Un canovaccio narrativo poco originale quello che coinvolge un antieroe cattivo ma anche umano, ma che aggiunge benzina sul fuoco affiancando a Washington un agente alle prime armi, che crede ancora nell’onestà della CIA e vuole (o vorrebbe?) essere un idealista.
I due incroceranno il loro cammino, ed impareranno a rispettarsi reciprocamente. Frost, suo malgrado, alla fine si accorgerà come anche lui era, una volta, una persona che credeva nell’onestà.
A fare da collante alla sbiadita trama una rappresentazione di una CIA che cova agenti corrotti che rispondono solo al Dio denaro.
Il film si distingue subito per una direzione registica che premia l’azione e regala intense scene di inseguimenti, sparatorie e sangue che schizza dalle ferite da proiettili.
Scene che fanno si che le due ore del film scorrano al cardiopalma e senza nemmeno un attimo in cui lo spettatore possa annoiarsi.
Un pregio per tutti coloro che amano il genere, ma un piccolo dramma per altri spettatori che magari si aspettavano uno script desse maggiore risonanza agli scandali spionistici e maggiormente coinvolgente.
Ci saranno tradimenti e piccoli colpi di scena, ma questi saranno trattati in maniera superficiale, quasi per giustificare tutti i “Bang-Bang” che si susseguono sullo schermo.
Intendiamoci: come film di azione, Safe House Nessuno è al sicuro è decisamente ben fatto, con tante scene che sottolineano come il regista sappia mostrare con talento cosa significhi “adrenalina” e riprese che sottolineano l’emotività della vicenda.