L’estate per i bambini è sempre un periodo magico, fatto di giorni di vacanza in cui non vi sono impegni scolastici e compiti da completare. Una stagione scandita dal sole che brilla nel cielo e da nuove avventure da condividere con i propri amici.
Diretto dal regista genovese Enrico Casarosa, alla prima esperienza con un lungometraggio dopo aver lavorato al poetico corto Luna, il nuovo film Disney e Pixar Luca racconta proprio di una splendida estate, fatta di momenti irripetibili vissuti in compagnia di un amico del cuore, con il quale vengono intraprese esperienze formative che irrimediabilmente porteranno a crescere e maturare.
Protagonista di Luca è Luca Paguro (doppiato da Alberto Vannini), un bambino che per caso fa la conoscenza di Alberto Scorfano (con la voce di Luca Tesei), suo coetaneo dal carattere spericolato e restio a seguire le regole, che passa gran parte delle sue giornate da solo e senza una figura genitoriale.
La vita di Luca è differente, perché la sua famiglia è sempre presente al suo fianco, e a volte rischia di diventare soffocante quando gli impone di seguire innumerevoli regole, la più importante delle quali è quella che prevede il divieto di esplorare la terra ferma, reputata un luogo pieno di pericoli e abitata da strane persone.
Sebbene possiate pensare che Luca sia un bambino normale, il discorso è differente: la sua casa non è fatta di mattoni e cemento ma è situata nelle profondità marine, dove vive anche la sua famiglia.
Luca, proprio come i suoi genitori e lo stesso Alberto, è una simpatica creatura marina, erroneamente reputata un mostro marino dagli esseri umani, sempre pronti a cacciarli perché spaventati dalle loro strane fattezze.
In effetti, di primo acchito, il loro aspetto potrebbe anche risultare minaccioso, visto che ricorda fin troppo il noto mostro cinematografico della laguna nera.
Ma sebbene in acqua Luca diventi un essere acquatico dalle forme insolite, sotto il sole le sue squame e la sua coda scompaiono, e fanno spazio all’aspetto di un bambino perfettamente normale.
ALLA SCOPERTA DI PORTOROSSO
A pochi metri dal mare si trova il borgo immaginario di Portorosso, situato nella splendida cornice delle Cinque Terre liguri.
Sarà proprio questa la meta di Luca e Alberto, attratti da nuove avventure da vivere sotto i caldi raggi solari e dall’irrefrenabile voglia di provare la Vespa, un mezzo di locomozione che hanno visto su di un poster.
L’occasione si presenta quando verranno a sapere che a Portorosso ogni anno si organizza un concorso in cui al vincitore spetta come premio proprio il famoso ciclomotore ideato in Italia.
Un’occasione da non lasciarsi sfuggire per i due protagonisti di Luca, che faranno presto la conoscenza di Giulia (doppiata da Sara Ciocca) ed Ercole Visconti (Saverio Raimondo), la prima una dolce ragazzina figlia di un grosso pescatore con un solo braccio, il secondo un tracotante bullo che ogni anno riesce a vincere questa competizione con metodi poco ortodossi.
UN ACCORATO OMAGGIO AL BEL PAESE
Quello che salta all’occhio in Luca è non solo l’ambientazione prettamente italiana, ma anche tutti i numerosi riferimenti alle bellezze artistiche e culturali della penisola a forma di stivale.
A cominciare da una deliziosa colonna sonora che omaggia le canzoni originali degli anni ’50 di icone musicali come Mina e Gianni Morandi (ad eccezione della canzone Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato, che il regista Casarosa voleva a tutti i costi inserire anche se più recente), fino alla comparsa di immagini di bellezze storiche come il Colosseo, il nuovo lungometraggio Disney Pixar fa rivivere la magnificenza italiana senza cadere in alcun stereotipo.
Siamo lontani dai soliti stantii richiami alla cultura italiana da parte degli stranieri, che presentano la pizza, gli spaghetti e il mandolino come icone tipicamente nostrane.
Luca parla dell’Italia conoscendo le sue vere tradizioni, come possiamo notare quando viene mostrato il piatto tipico ligure che tutti gli abitanti di Portorosso amano sulla loro tavola, le trenette al pesto, adornate con profumate foglie di basilico.
La location di Portorosso, piccolo borgo ove tutti si conoscono e condividono gioie e dolori quotidiane, è ideale inoltre per riportare in vita squarci di un passato in cui non era inusuale osservare gli anziani del luogo che si dilettavano a giocare a scopa in compagnia dei loro amici, borbottando amichevolmente quando i bambini del paese, sfrecciando sulle loro bici , rischiavano di mandare all’aria tutte le loro consumate carte da gioco.
Istantanee di una Italia che adesso è difficile trovare, immersi come siamo nella nostra routine che ci rende tutti intenti a vivere in modo frenetico e spesso stressante.
NON PUO’ MANCARE IL CATTIVO DI TURNO
Il film diretto da Enrico Casarosa non rinuncia all’inserimento di un personaggio negativo, impersonato da Ercole Visconti, a cui dona un grande spessore caratteriale il doppiaggio di Saverio Raimondo.
Sempre vestito con un maglioncino sulle spalle, tipica mise dei giovani degli anni ’50 che volevano apparire eleganti e alla moda, Ercole si beffa continuamente degli altri, soprattutto della simpatica Giulia, che spesso a causa della sua emotività ha problemi con lo stomaco.
Proprietario di una Vespa rossa fiammante, Ercole inoltre si pavoneggia con tutti gli abitanti di Portorosso, mentre si impegna a sgommare e fare piroette con il suo splendido mezzo di locomozione.
Ercole è il personaggio negativo per eccellenza, un millantatore che spesso racconta fandonie pur di sembrare un tipo abile e sicuro di sé.
Il tipico pretesto narrativo per mettere Luca e Alberto di fronte alla presenza di atteggiamenti negativi e fuori luogo, ideali per rendersi conto di come dentro di loro alberghino sentimenti di natura diametralmente opposta.
UNA TRAMA LEGGERA MA PROFONDA
Sebbene Luca sia un film di animazione prettamente adatto anche ai bambini, questo non vuole dire che i messaggi che la sceneggiatura vuole veicolare siano superficiali.
L’estate vissuta da Luca e Alberto rappresenta il tipico momento in cui si passa da essere dei bambini sprovveduti a ragazzini che incominciano a capire cosa vogliono fare della propria vita.
La disubbidienza di Luca, che apertamente si rivolta alle accorate indicazioni dei familiari, che da sempre gli vietano di andare in superficie, è il classico gesto di ribellione che infrange lo scudo fin troppo protettivo che i suoi genitori vorrebbero che Luca portasse sempre con sé, uno scudo che sebbene possa proteggerlo gli preclude anche tante esperienze di vita formative per il suo carattere.
Il plot inoltre dà risalto anche al profondo valore dell’amicizia, sentimento che non può mancare nella vita di un bambino, non solo per condividere giochi e passioni, ma anche per permette di acquisire e imitare atteggiamenti fin troppo preziosi per la formazione della propria personalità.