Dal 3 settembre tutti gli innumerevoli fan della serie spagnola La Casa di Carta potranno rivedere i loro beniamini in tuta rossa compiere i loro ultimi colpi. La quinta stagione sarà, difatti, l’ultima che verrà realizzata da Netflix.
Gli episodi di questa final season sono dieci in totale, divisi in due tranche da cinque puntate l’una, l’ultima della quale sarà disponibile dal 3 dicembre.
Un escamotage ideale questo da parte di Netflix per offrire, di fatto, due miniserie che possano intrattenere gli spettatori non solo a settembre, ma anche durante i prossimi mesi, per valorizzare ancora di più il grande successo di questo show.
RINCHIUSI NELLA BANCA
Sono passate più di 100 ore nella Banca di Spagna. Ore concitate e difficili, in cui i ladri mascherati si sono dovuti difendere da molteplici minacce, la più letale delle quali è rappresentata da Cesar Gandía (Jose Manuel Poga), uno degli ostaggi che è riuscito a liberarsi.
Cesar è un uomo malvagio, addestrato nell’arte del combattimento e nell’uso delle armi, che è fermamente convinto a uccidere ognuno dei ladri in nome della legge, una legge distorta e personale che si serve di rabbia e di violenza per ristabilire l’ordine.
Sebbene il salvataggio di Lisbona (Itziar Ituño) sia stato un successo, la fine della quarta stagione ha fatto presagire il difficile destino di Nairobi (Alba Flores), donna fiaccata dalle numerose ferite ma ancora tenace e combattiva.
La situazione dei ladri più famosi di Netflix non è rosea, dal momento che dovranno badare anche alla sempre maggiore agitazione degli ostaggi, capitanati dal sordido Arturo (Enrique Arce), soggetto profondamente amorale che farebbe di tutto pur di uscire da questa terribile situazione che lo vede imprigionato.
I NUOVI PERSONAGGI
Durante i primi due episodi visionati in anteprima de La Casa di Carta, durante un flashback che coinvolge Berlino (Pedro Alonso), potremo vedere per la prima volta la presentazione del personaggio di Rafael (Patrick Criado).
Figlio di Berlino, Rafael appare come un brillante giovane trentenne che si è formato al MIT in Massachusetts studiando ingegneria informatica.
Il giovane, che condivide un pranzo con il padre, dimostra entusiasmo per l’incontro con Berlino, sebbene quest’ultimo esprima chiaramente come la sua nascita non fosse proprio un evento che lo avesse rallegrato.
Durante i pochi minuti in cui Rafael compare non è possibile delineare il carattere del ragazzo, anche se appare chiaro come questi non voglia essere la fotocopia del padre ma abbia una sua ben distinta personalità, ben lontana da quella del genitore dai modi sarcastici e taglienti.
Sempre ricorrendo ad un ricordo, Tokyo (Úrsula Corberó) rivela agli spettatori il nome e l’identità dell’amore della sua vita: René (Miguel Ángel Silvestre).
Renè, oltre a condividere una focosa passione con Tokyo, soleva essere il suo compagno di rapine quando la ragazza ancora non aveva fatto la conoscenza del Professore e non poteva vantare il famoso soprannome.
Il ricordo di Tokyo, sebbene sia profuso di ingente sentimentalismo, non ha un lieto fine, perché presto saremo testimoni di come il suo compagno debba dividersi da lei per cause di forza maggiore.
Oltre a questo vivido ricordo, René non entra ancora in scena durante queste puntate; resta la curiosità di vedere se e come verrà inserito nella trama principale, e soprattutto se ricoprirà il ruolo di pericoloso competitor sentimentale di Rio (Miguel Herrán), che da tempo condivide effusioni con Tokyo.
NUOVI E DISUMANI PERICOLI
Oltre a questi personaggi positivi (sempre che lo siano), le due puntate messe a disposizione da Netflix rivelano anche una inedita, ed enorme, minaccia che potrebbe seriamente compromettere il furto dell’oro per tutta la banda de La Casa di Carta.
Le istituzioni ovviamente non rimangono inerti di fronte al colpo della gang mascherata, e sebbene ogni sforzo atto a prendere questi ladri sia stato vanificato dalle scaltre contromisure architettate dal Professore, la partita in atto è ancora in corso.
Il Colonnello Alfonso Pietro (Juan Fernández), emotivamente minato dalle ripetute sconfitte che il Professore gli riserva, decide con piglio autoritario di chiamare l’Esercito per contrastare questi malfattori.
Oltre ai soldati, il militare sceglie espressamente la presenza di Sagasta (José Manuel Seda), Comandante delle Forze Speciali dell’Esercito Spagnolo.
Uomo freddo che non conosce il significato della parola pietà, Sagasta pretende al suo fianco i suoi fidati uomini con cui ha intrapreso molteplici missioni internazionali.
Una richiesta ragionevole, ma che diventa una pretesa assurda appena vengono presentati i profili psicologici di questi uomini, che vantano fedine penali sporcate da azioni immorali e disumane.
Sagasta è la new entry che, molto probabilmente, rappresenterà la miccia per accendere il fuoco dell’azione e del pathos puro durante le prossime puntate, soprattutto perché al seguito di soldati che rappresentano la feccia del genere umano.