È stato l’inconsueto estro di Kevin Eastman e Peter Laird a dare vita, nel lontano 1984, alle Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles il nome originale).

I due talentuosi disegnatori erano così sicuri della qualità della loro creazione che, in principio, decisero di pensare essi stessi alla pubblicazione dei fumetti attraverso la casa editrice americana Mirage Studios.

Le Tartarughe Ninja sono un quartetto di testuggini mutanti incredibilmente abili nelle arti marziali. Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo, questi i loro nomi, sono mossi da sentimenti eroici e sempre pronti a difendere i più deboli.

Il setting del fumetto è quello tipicamente americano, in particolare del noto quartiere del Bronx, che durante gli anni ottanta non aveva una nomea molto positiva, perché spesso teatro di delinquenza e di efferati omicidi.

Le Turtles non sono sole ma possono contare sulla saggezza del maestro Splinter, un ratto anziano abilissimo nel combattimento che le ha istruite.

Le Tartarughe Ninja sono dei personaggi decisamente insoliti, che sicuramente non incarnano il tipico stile supereroistico che ha sempre contraddistinto i più famosi eroi made in Marvel e DC Comics.

Questi mutanti dal colore verde, a differenza di un Batman oppure di un Superman, non si prendono quasi mai sul serio e mostrano una incredibile ironia, che contraddistingue ogni loro avventura nel nome di una singolare comicità che si sposa perfettamente con momenti di pura azione, soprattutto quando combattono i fantasiosi nemici che devono affrontare.

Non passò molto tempo prima che le Turtles guadagnarono il plauso del pubblico, che consacrò il loro successo apprezzando anche le loro numerosi incursioni in media differenti dal fumetto, come la televisione, i videogames e le sale cinematografiche.

È VENUTO IL MOMENTO DI UN REBOOT

Dal 1984 ne è passata di acqua sotto i ponti, e le Tartarughe Ninja sono sempre riuscite a donare ai propri fan prodotti di buona qualità sia che fossero fumetti oppure serie televisive animate.

Anche pensando ai film in cui sono protagoniste, le Turtles hanno sempre goduto di ottime trasposizioni cinematografiche, una cosa piuttosto insolita pensando ai grandissimi flop che invece investirono altri lungometraggi legati a personaggi pop come Super Mario Bros (che fortunatamente si è rifatto con un ottimo film animato) oppure la saga di videogiochi di Capcom chiamata Street Fighter II.

Sebbene, grazie ai famigerati effetti di computer grafica, si potesse pensare di produrre un altro film in live action, la scelta per questo nuovo film è ricaduta invece sull’uso dell’animazione.

Tartarughe Ninja: Caos Mutante sceglie la tecnica animata per presentare al pubblico un vero e proprio reboot della serie, che possa raccontare una storia che spieghi perfettamente come sono nati i nostri beniamini.

La sceneggiatura di Tartarughe Ninja: Caos Mutante sceglie di mettere in scena delle Turtles adolescenti, quindi meno adulte rispetto ad alcune trasposizioni cinematografiche.

Il film è ambientato ai giorni nostri, sempre a New York e nel caratteristico quartiere del Bronx.

L’animazione scelta per mostrare le Turtles ha uno stile particolarmente originale, accostabile all’impronta artistica del film Spider-Man: Across the Spider-Verse, riuscitissimo seguito del precedente Spider-Man: Un nuovo universo.

La libertà narrativa che permette questo reboot ci presenterà situazioni inedite e un efficace approfondimento della storia di alcuni personaggi, soprattutto pensando a quello, fondamentale, di Splinter, che finalmente può esplicare tutto il suo carattere protettivo e svelare liberamente le ancestrali paure legate al rapporto con gli esseri umani.

A spiccare in questo film inoltre è il cambiamento estetico riservato ad April O’Neil, giornalista dai capelli rossi da sempre amica delle Turtles che in Tartarughe Ninja: Caos Mutante appare più giovane, insicura e ancora alle prime armi con il giornalismo.

UNO STILE GRAFICO CHE SI FA NOTARE

Lo stile animato usato per Tartarughe Ninja: Caos Mutante è piuttosto insolito: la tecnica grafica adottata si caratterizza per un tratto spesso stilizzato, con un uso di colori particolarmente sfumati.

Tartarughe Ninja: Caos Mutante è ambientato quasi del tutto di notte, all’interno di fumose strade americane piene di rifiuti.

Le oscure ambientazioni sono ideali per sfruttare una efficace illuminazione artificiale che rischiara fondali caratterizzati da uno stile volutamente piatto e quasi accostabile ad una tecnica bidimensionale.

Questa scelta stilistica riesce con dovizia a rimarcare la prorompente fisicità dei personaggi, soprattutto quelli di grandi dimensioni come il noto duo composto da Bebop e Rocksteady (rispettivamente un facocero e un rinoceronte mutante).

Caratterizzata da queste originali trovate grafiche, le scene più movimentate di Tartarughe Ninja: Caos Mutante risultano essere ancora più adrenaliniche perché, oltre a giovare di una regia dinamica e originale, possono sfruttare queste tecniche artistiche per donare maggiore spettacolarità visiva.

UN REBOOT CHE CI PIACE

Riusciranno le rinnovate Tartarughe Ninja adolescenti a conquistare vecchi (e nuovi) fan? La risposta è affermativa, perché la sceneggiatura ha saputo coniugare con successo l’indiscutibile ironia tipica delle Turtles ai tipici comportamenti giovanili odierni, che prediligono usare lo smartphone per fare selfie e scovare online nuovi video divertenti.

Ambientare la storia nel presente ha permesso inoltre di presentare divertenti dialoghi in cui vengono citate icone pop del presente (ma anche del passato) che i nostri eroi adorano.

Una caratterizzazione della sceneggiatura che permette al film di essere apprezzato da un pubblico sia giovane che adulto.

Assieme ad uno stile visivo notevole e una spiccata cura per dialoghi ironici e divertenti, Tartarughe Ninja: Caos Mutante riesce anche a presentare una trama che riesce a non essere poi così banale.

Il più grande pregio della sceneggiatura è quello di presentare villain che non hanno l’ardire di conquistare il mondo solo per manie di grandezza, ma a seguito di pessime esperienze con il comportamento degli esseri umani, che ha portato loro a scegliere la via più tragica per assicurarsi la propria sopravvivenza.

Un plot del genere offre una duplice morale che non coinvolge solo il cattivone che minaccia la pace nel mondo, ma anche gli stessi esseri umani, rei di molteplici comportamenti iniqui.

Dove vedere Tartarughe Ninja: Caos Mutante
COMMENTO
Non avevo molti dubbi sul fatto che Tartarughe Ninja: Caos Mutante fosse un film divertente e riuscito. Fin dai primi trailer avvistati sul web si notava chiaramente come lo sforzo produttivo fosse ingente e la tecnica grafica utilizzata incredibile. Quello che invece mi ha sorpreso dopo la visione del film è la sceneggiatura, che riesce con disinvoltura a raccontare una storia per niente superficiale che mostra il difficile passato di Splinter e degli stessi villain. Assieme a battute sarcastiche e tanti rimandi a famosi personaggi pop di media differenti come musica e cinema, Tartarughe Ninja: Caos Mutante offre uno spettacolo che, a conti fatti, fa anche riflettere. Promossa anche la “nuova” April, ragazza sempre volitiva ma che nel film deve far fronte a grandi problematiche emozionali che potrebbero negarle una carriera da giornalista. Quest’anno, dopo l’exploit ai box office di film animati come Spider-Man: Across the Spider-Verse e Super Mario Bros. Il Film, mi auguro fortemente che anche Tartarughe Ninja: Caos Mutante ottenga il successo che merita, per consacrare la rinascita dell’animazione cinematografica in nome di tecniche grafiche originali e dal forte impatto artistico.
8.8
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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