In arrivo il 7 novembre 2022 su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW, Il mammone racconta la storia dei coniugi Bonelli (Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro) e della loro continua lotta per far sì che il figlio trentacinquenne Aldo (Andrea Pisani) vada finalmente a vivere da solo.

Sebbene Aldo abbia un brillante lavoro come professore universitario nella cattedra di lingue orientali a Milano, e quindi goda di una completa indipendenza economica, non ha alcun desiderio di essere completamente autonomo.

Fin troppo serioso e dall’atteggiamento spesso saccente, il personaggio interpretato da Andrea Pisani risulta essere un individuo dotato di una scarsa socialità e scevro di un carattere brillante.

La mamma Anna e il padre Piero non ne possono proprio più di avere quest’uomo in mezzo alla loro intimità coniugale, e da tempo non nascondono la loro sofferenza esternando atteggiamenti piuttosto esplicativi, soprattutto pensando ai comportamenti di Piero.

Quest’ultimo spesso da sfogo alle sue frustrazioni e rivolge al figlio epiteti non proprio gentili. Anna, anch’essa esacerbata dagli atteggiamenti del figlio, che a volte ricalcano quelli di un bambino di otto anni, non riesce a maltrattare Aldo perché frenata dal suo eterno senso materno, ma scarica il suo disappunto sfogandosi con il marito.

Ne viene fuori un quadretto comico inusuale, in cui è facile desumere come Aldo sia stato vittima di una educazione fin troppo protettiva, accentuata dal fatto di essere figlio unico e quindi destinatario di tutte le attenzioni genitoriali.

IL MAGICO TRIO

Diretto da Giovanni Bognetti  e basato sulla storia originale e sul film Tanguy di Etienne Chatiliez, la prima metà de Il mammone si presenta come un film comico che riesce a far divertire, perché intelligentemente  sfrutta le doti comiche del duo Abatantuono/Finocchiaro, che offrono al pubblico freddure riuscite.

Osservare come Diego Abatantuono sbotti indirizzando al figlio innocue parolacce fa scaturire una spontanea e potente risata, soprattutto se a vedere il film è un genitore, che conosce fin troppo bene le dinamiche famigliari che Il mammone propone.

Angela Finocchiaro è bravissima a fare la parte della madre che ostenta uno scricchiolante savoir-faire quando si rivolge all’odioso figlio e il suo personaggio dal carattere pacato è perfettamente integrato con quello più furibondo presentato da Diego Abatantuono.

Anche Andrea Pisani ostenta una recitazione convincente, mostrando un atteggiamento spocchioso da uomo che si relaziona come un infante con i suoi genitori, da cui pretende ancora che gli preparino la colazione oppure che prontamente lo consolino con una “tisanina” quando non riesce a prendere sonno.

Il trio familiare, insomma, è presentato bene e gode di un buon feeling sulla scena.

I NUOVI PERSONAGGI

Sebbene Il mammone presenti una messa in scena che di certo non predilige il tono di una commedia brillante, le sopracitate doti comiche di Abatantuono e della Finocchiaro riescono a rendere la visione spassosa e piacevole.

La seconda parte del film Il mammone introduce nuovi personaggi, come il nipote pugliese di Anna (Anis Gharbi) e Michela Giraud, una ragazza romana che lavora con Piero.

L’introduzione di queste nuove figure, che dovrebbero dare nuova linfa al racconto e renderlo più vario, purtroppo affossano in parte l’atmosfera ilare che si era creata osservando il modus vivendi della famiglia Bonelli.

Il parente di Anna è fin troppo eccessivo nel suo atteggiamento estremamente vivace e sconsiderato, rendendolo una macchietta malriuscita che stride fin troppo con la rappresentazione comica e tutto sommato realistica dei personaggi.

Fortunatamente il tempo concesso alle maleducate gesta del parente venuto dalla Puglia è limitato, affinché il pubblico non venga annoiato troppo da questa figura così sopra le righe.

Discorso inverso per Michela Giraud, che invece sfoggia fin troppe poche battute e appare dimessa nella sua recitazione.

Un peccato perché la Giraud, con le sue doti comiche e il suo accento romano, poteva donare quel tocco di humour sagace e fuori dagli schemi che avrebbe sicuramente donato quella verve in più alla sceneggiatura.

Una verve che era obbligatoria oltretutto per mostrare in modo più convincente la crescita del personaggio di Aldo, che appare nella sua recitazione, in fin dei conti, sempre uguale a sé stesso, anche quando gli eventi suggeriscono invece il contrario.

Dove vedere Il mammone
COMMENTO
Il mammone è un film che da il meglio di sé nella prima parte, quando vengono presentati i personaggi di Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro, due genitori che non sanno più come far capire al proprio figlio che è arrivata l’ora di andare via di casa. Osservare come Abatantuono si sfoghi con il figlio Aldo con male parole e vedere la Finocchiaro sforzarsi di mantenere un atteggiamento amabile nei confronti del figlio è spassoso. Purtroppo quando entrano in scena i nuovi personaggi, di cui uno chiave per il proseguo del racconto, la sceneggiatura perde di colpo tutta la sua comicità perché affida la scena soprattutto ai nuovi attori, che non sono stati diretti in modo idoneo. Questi personaggi sono caratterizzati in modo superficiale e, soprattutto, non hanno la capacità di far ridere. Quello che ne consegue è un film letteralmente riuscito a metà, che è consigliabile qualora vogliate passare una serata disimpegnata oppure, ancora meglio ,se amate l’impronta comica di Abatantuono e della Finocchiaro.
6.5
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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