Siamo nel 1985. Libby è una bambina che vive con la madre, due sorelle ed un fratello maggiore.

La loro madre vive una situazione difficile: suo marito non è più presente nella sua vita e non ha alcun sostegno morale ed economico da quest’uomo, un poco di buono che vende erba di pessima qualità per sbarcare il lunario.

Una terribile notte colpi di fucile riecheggiano nell’oscurità dentro la loro casa. Le due sorelle di Libby e la sua mamma vengono uccise brutalmente.

La bambina crede che il fratello abbia commesso questi terribili omicidi, e la sua testimonianza porrà fine ai giorni da uomo libero del giovane accusato.

Passano 25 anni. Libby è oramai una donna e vive delle donazioni che durante gli anni le persone impietosite le hanno corrisposto. Ma la verità su quella notte è ben lungi dall’essere scoperta.

“Dark Places” (sceneggiatura ispirata al romanzo omonimo) è un buon thriller che offre subito allo spettatore una certa atmosfera.

Proprio la voce malinconica e dimessa di Charliez Teron mentre narra della sua vita riesce a far evocare l’atmosfera di un buon romanzo cartaceo.

Le parole descrivono come quella povera bambina, diventata donna, sia sopravvissuta alla terribile tragedia.  La flebile voce della protagonista permette di entrare al meglio nella sua fittizia esistenza cinematografica.

I continui flashback di Libby si sovvrapongono con successo al presente. Il 1985 diventa un periodo storico vivido quanto gli anni 2000, dal momento che il filo che lega il passato al presente non è ancora spezzato.

La vicenda del fratello della donna, ora in prigione, sottolinea come negli anni ’80 molte province americane fossero ossessionate dalla paura del satanismo; un timore che la musica Heavy Metal continuava ad ingrossare ingiustificatamente.

Il fratello Ben, ben prima di quegli atroci delitti, era già una vittima predestinata, dal momento che la sua giovinezza era contraddistinta da puerili interessi per il macabro e per il demonio.

Una società americana, quella del 1985, mitomane e ossessionata dal maligno. Un atteggiamento che spesso serviva per nascondere ben più di uno scheletro nell’armadio della propria coscienza.

Un film contraddistinto da una narrazione asciutta ed una trama che nasconde interessanti colpi di scena questo “Dark Places”, impreziosito dalla figura sempre professionale ed affascinante della Theron, che anche con una mise sbiadita e trasandata riesce sempre a colpire lo spettatore attraverso la sua personalità.

La verità che il film svelerà sarà disarmante per come si presenta: inaspettata e traboccante del lato più oscuro di noi esseri umani.

Dove vedere Dark Places
COMMENTO
Un film contraddistinto da una narrazione asciutta ed una trama che nasconde interessanti colpi di scena questo “Dark Places”, impreziosito dalla figura sempre professionale ed affascinante della Theron, che anche con una mise sbiadita e trasandata riesce sempre a colpire lo spettatore attraverso la sua personalità.
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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