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tutti per 1 – 1 per tutti – recensione – la nuova favola dei moschettieri targata sky original. in onda il 25 dicembre alle 21.15 su sky, tutti per 1 – 1 per tutti vede il ritorno sulle scene dei simpatici e balordi moschettieri del re composti da pierfrancesco favino, valerio mastandrea e rocco papaleo, mattatori che già abbiamo apprezzato nel primo film della serie diretto da giovanni veronesi, che firma la regia anche di questo nuovo episodio. tutti per 1 – 1 per tutti rappresenta un seguito sui generis, perché in realtà è un film perfettamente fruibile anche da coloro che non hanno mai avuto il piacere di vedere moschettieri del re – la penultima missione, uscito nelle sale nel 2018. tutti per 1 – 1 per tutti offre una sceneggiatura fantasy, che colloca il film nel rango delle pellicole che è possibile godere anche con la compagnia di bambini. sono proprio i bambini a comparire nei primi fotogrammi del film, attrezzati con le mascherine per scongiurare gli oramai tristemente noti problemi sanitari che stanno investendo tutto il mondo (il film difatti ha terminato le riprese durante lo scorso ottobre). sebbene abbiano il volto coperto, gli occhi vispi di antonio (federico ielapi) e di ginevra (sara ciocca), i due protagonisti del film, riescono subito a intenerire il pubblico con la loro dolce amicizia, che rappresenta il fulcro della trama di tutti per 1 – 1 per tutti. il racconto inizia mostrando il presente, fatto di macchine, traffico e del tran tran di tutti i giorni. sarà l’immaginazione di antonio a far cambiare radicalmente la sceneggiatura e a trasportare l’immaginario collettivo tra le strade non ancora asfaltate del ‘600, epoca dove i nostri prodi moschettieri ogni giorno combattono per la sicurezza della regina e di tutta la francia. una favola ideale per le feste. tutti per 1 – 1 per tutti è un perfetto racconto di fantasia, fatto di personaggi curiosi, combattimenti all’arma bianca e sentimenti puri che solo un bambino può covare nel suo cuore. ingredienti spesso abusati nel cinema, che però nell’ultimo film di giovanni veronesi sono dosati con sapienza e tanta passione, passione che lo stesso veronesi ha infuso traendo ispirazione dall’amore per questo genere di racconti. la prima cosa che spicca nel film sono i personaggi che – oltre ai conosciuti e apprezzati moschettieri – offrono new entry decisamente degne di nota. a cominciare da tomtom (giulia michelini), una vagabonda veggente che ha la capacità (da come si può desumere dal suo nome) di conoscere tutte le strade della francia. giulia michelini è incredibilmente brava a dare una dimensione surreale ma simpatica al suo personaggio, che suole vestirsi solo con un vestito di canapa e camminare a piedi nudi. le sue smorfie e la caratterizzazione del viso riescono a rendere tomtom il personaggio più divertente di tutto il film. segue in questa immaginaria classifica beghelì (giulio scarpati), uomo che ha perso una mano e una gamba in una missione per salvare delle vite umane. beghelì è anche ricoperto di cicatrici e ha un occhio di vetro; insomma, un uomo distrutto dal peso delle sue scelte ma che ha ancora l’ardire di prodigarsi per gli altri. il trucco che cambia il viso di scarpati è realizzato ottimamente, e mostra un volto pieno di ferite ma non per questo orribile (cosa ideale per tutti i bambini che intendono vedere il film). il personaggio di beghelì sarebbe perfetto in un racconto di collodi, perché credibile nel suo carattere dalle molte sfaccettature e caratterizzato da un outfit perfettamente adatto al contesto storico. da sottolineare anche il ruolo di cyrano de bergerac (guido caprino), che è protagonista di un acceso combattimento con d’artagnan (pierfrancesco favino). e’ affascinante la storia di cyrano, grandissimo spadaccino (secondo solo al moschettiere favino), perché l’uomo decide di cambiare totalmente vita e di darsi alla macchia in compagnia di uomini clandestini e avversi alle regole. in lui risiede tutto l’appeal del ribelle, decantato da sempre in romanzi e poesie. nel film compaiono anche due forti figuri femminili, la regina anna (margherita buy) e enrichetta d’inghilterra (anna ferzetti). la prima una donna che vorrebbe in qualche modo dare voce al suo carattere lascivo e passionale, ma che invece deve restare fedele ai dettami del suo importante ruolo da regina, che le impongono di essere dura ed emotivamente imperturbabile. enrichetta invece è una figura aspra e calcolatrice, che per la salvaguardia del suo status quo è disposta a tutto, anche a mettere in pericolo la serenità della figlia. e i moschettieri? i tre baldi (e ammaccati dall’età) moschettieri sono il perno principale di tutto l’impianto narrativo del film; con i loro atteggiamenti istrionici e singolari riescono a dare quel tocco di commedia che non stona assolutamente con il mood fantasy di tutta la produzione. sebbene la comicità di valerio mastandrea (porthos) e athos (rocco papaleo) sia quella perfettamente riconoscibile (e apprezzabile) anche in altri film, il personaggio di pierfrancesco favino (d’artagnan) è quello che invece appare più originale. con una calata che ricorda uno scalcinato accento francese, l’abile spadaccino ha un atteggiamento bonario e spontaneo. se porthos e athos risultano due uomini di buon cuore ma che hanno abbandonato la loro “anima da peter pan”, d’artagnan invece appare come un adorabile bambino nelle vesti di adulto, contraddistinto da comportamenti trasparenti e privi di malizia. e’ impossibile poi non citare anche i due giovanissimi uno/buffon (federico ielapi ) e la principessa ginevra (sara ciocca), i due giovani innamorati che con la loro storia d’amore impreziosiscono il plot del film rendendolo anche squisitamente sentimentale. l’affetto che lega i due bambini fungerà da vero e proprio monito per i tre moschettieri, che verranno ispirati dal comportamento dei due giovani e troveranno così la forza per cambiare le loro vite e la loro filosofia di vita. dove vedere tutti per 1 – 1 per tutti. powered by justwatch
In onda il 25 dicembre alle 21.15 su Sky, Tutti per 1 – 1 per tutti vede il ritorno sulle scene dei simpatici e balordi moschettieri del re composti da Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea e Rocco Papaleo, mattatori che già abbiamo apprezzato nel primo film della serie diretto da Giovanni Veronesi, che firma la regia anche di questo nuovo episodio.
Tutti per 1 – 1 per tutti rappresenta un seguito sui generis, perché in realtà è un film perfettamente fruibile anche da coloro che non hanno mai avuto il piacere di vedere Moschettieri del re – La penultima missione, uscito nelle sale nel 2018.
Tutti per 1 – 1 per tutti offre una sceneggiatura fantasy, che colloca il film nel rango delle pellicole che è possibile godere anche con la compagnia di bambini.
Sono proprio i bambini a comparire nei primi fotogrammi del film, attrezzati con le mascherine per scongiurare gli oramai tristemente noti problemi sanitari che stanno investendo tutto il mondo (il film difatti ha terminato le riprese durante lo scorso ottobre).
Sebbene abbiano il volto coperto, gli occhi vispi di Antonio (Federico Ielapi) e di Ginevra (Sara Ciocca), i due protagonisti del film, riescono subito a intenerire il pubblico con la loro dolce amicizia, che rappresenta il fulcro della trama di Tutti per 1 – 1 per tutti.
Il racconto inizia mostrando il presente, fatto di macchine, traffico e del tran tran di tutti i giorni. Sarà l’immaginazione di Antonio a far cambiare radicalmente la sceneggiatura e a trasportare l’immaginario collettivo tra le strade non ancora asfaltate del ‘600, epoca dove i nostri prodi moschettieri ogni giorno combattono per la sicurezza della regina e di tutta la Francia.
UNA FAVOLA IDEALE PER LE FESTE
Tutti per 1 – 1 per tutti è un perfetto racconto di fantasia, fatto di personaggi curiosi, combattimenti all’arma bianca e sentimenti puri che solo un bambino può covare nel suo cuore.
Ingredienti spesso abusati nel cinema, che però nell’ultimo film di Giovanni Veronesi sono dosati con sapienza e tanta passione, passione che lo stesso Veronesi ha infuso traendo ispirazione dall’amore per questo genere di racconti.
La prima cosa che spicca nel film sono i personaggi che – oltre ai conosciuti e apprezzati moschettieri – offrono new entry decisamente degne di nota.
A cominciare da Tomtom (Giulia Michelini), una vagabonda veggente che ha la capacità (da come si può desumere dal suo nome) di conoscere tutte le strade della Francia.
Giulia Michelini è incredibilmente brava a dare una dimensione surreale ma simpatica al suo personaggio, che suole vestirsi solo con un vestito di canapa e camminare a piedi nudi. Le sue smorfie e la caratterizzazione del viso riescono a rendere Tomtom il personaggio più divertente di tutto il film.

Segue in questa immaginaria classifica Beghelì (Giulio Scarpati), uomo che ha perso una mano e una gamba in una missione per salvare delle vite umane.
Beghelì è anche ricoperto di cicatrici e ha un occhio di vetro; insomma, un uomo distrutto dal peso delle sue scelte ma che ha ancora l’ardire di prodigarsi per gli altri.
Il trucco che cambia il viso di Scarpati è realizzato ottimamente, e mostra un volto pieno di ferite ma non per questo orribile (cosa ideale per tutti i bambini che intendono vedere il film).
Il personaggio di Beghelì sarebbe perfetto in un racconto di Collodi, perché credibile nel suo carattere dalle molte sfaccettature e caratterizzato da un outfit perfettamente adatto al contesto storico.

Da sottolineare anche il ruolo di Cyrano de Bergerac (Guido Caprino), che è protagonista di un acceso combattimento con D’Artagnan (Pierfrancesco Favino). E’ affascinante la storia di Cyrano, grandissimo spadaccino (secondo solo al moschettiere Favino), perché l’uomo decide di cambiare totalmente vita e di darsi alla macchia in compagnia di uomini clandestini e avversi alle regole. In lui risiede tutto l’appeal del ribelle, decantato da sempre in romanzi e poesie.
Nel film compaiono anche due forti figuri femminili, la Regina Anna (Margherita Buy) e Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti). La prima una donna che vorrebbe in qualche modo dare voce al suo carattere lascivo e passionale, ma che invece deve restare fedele ai dettami del suo importante ruolo da regina, che le impongono di essere dura ed emotivamente imperturbabile.
Enrichetta invece è una figura aspra e calcolatrice, che per la salvaguardia del suo status quo è disposta a tutto, anche a mettere in pericolo la serenità della figlia.
E I MOSCHETTIERI?
I tre baldi (e ammaccati dall’età) moschettieri sono il perno principale di tutto l’impianto narrativo del film; con i loro atteggiamenti istrionici e singolari riescono a dare quel tocco di commedia che non stona assolutamente con il mood fantasy di tutta la produzione.
Sebbene la comicità di Valerio Mastandrea (Porthos) e Athos (Rocco Papaleo) sia quella perfettamente riconoscibile (e apprezzabile) anche in altri film, il personaggio di Pierfrancesco Favino (D’Artagnan) è quello che invece appare più originale.
Con una calata che ricorda uno scalcinato accento francese, l’abile spadaccino ha un atteggiamento bonario e spontaneo. Se Porthos e Athos risultano due uomini di buon cuore ma che hanno abbandonato la loro “anima da Peter Pan”, D’Artagnan invece appare come un adorabile bambino nelle vesti di adulto, contraddistinto da comportamenti trasparenti e privi di malizia.

E’ impossibile poi non citare anche i due giovanissimi Uno/Buffon (Federico Ielapi ) e la principessa Ginevra (Sara Ciocca), i due giovani innamorati che con la loro storia d’amore impreziosiscono il plot del film rendendolo anche squisitamente sentimentale.
L’affetto che lega i due bambini fungerà da vero e proprio monito per i tre moschettieri, che verranno ispirati dal comportamento dei due giovani e troveranno così la forza per cambiare le loro vite e la loro filosofia di vita.
Dove vedere Tutti per 1 – 1 per tutti