Come vi sentireste nei panni di un piccolo, indifeso, topolino vittima di esprimenti ad opera degli esseri umani per finalità scientifiche?

La risposta è molto semplice: molto male, soprattutto se il vostro piccolo corpo venisse a contatto con un freddo e tagliente bisturi, che disseziona molto lentamente il vostro addome rendendo visibili le intestina; il tutto sotto gli occhi di un uomo impietoso che nasconde la sua identità dietro una mascherina chirurgica.

Sembrerebbe finita per questo sfortunato ratto, esanime sul tavolo con tutti gli organi in vista e senza un cuore che batta ancora.

Ma attenzione, non tutto è perduto, perché all’orizzonte compare una graziosa topolina che ha il potere di ridare vita a questo grigio esserino, affinché possa esaudire un suo ultimo desiderio prima di morire.

Questo l’incipit di Mad Rat Dead, particolare gioco di Nis America destinato a Playstation 4 e Nintendo Switch che miscela platform e rhythm game all’interno di un canovaccio, come avrete potuto capire, grottesco e fuori dall’ordinario, ma anche piuttosto curioso.

LA VENDETTA DEL TOPO DAL CUORE PARLANTE

Sebbene possiate essere curiosi di sapere quale sia l’ultimo desiderio di questo topo tornato dalla morte, sarà mia premura non svelarlo per non rovinarvi la sorpresa, anche perché quello che il nostro roditore chiederà alla sua salvatrice non sarà poi così poetico e romantico.

A dir la verità, il protagonista è piuttosto inalberato, e userà proprio la sua smodata rabbia per attuare un piano che possa dare un senso alla sua breve e futile vita da cavia da esperimenti.

Mad Rat Dead presenterà molti dialoghi (disponibili solo in lingua inglese) per esprimere tutti i numerosi sentimenti del nostro prode sorcio, utili non solo per conoscere il suo carattere fumino ma anche le modalità di gioco.

Oltre a parlare con la fatina dei topi, il Nostro intraprenderà diverse chiacchierate anche con il suo singolare e nuovo cuore, che oltre a sapere parlare sarà fondamentale per gestire tutte le dinamiche del gioco in questione.

UN CUORE MATTO, MATTO DA SUONARE

Nella parte bassa dello schermo di Mad Rat Dead possiamo scorgere il disegno di un cuore assieme ad  alcuni indicatori che si illuminano assecondando il ritmo della musica.

Proprio orientandoci con queste figure dovremo sfruttare l’istante idoneo per far compiere al protagonista i suoi movimenti, perché se dovessimo sbagliare il momento giusto il caro topolino non riuscirebbe a muoversi e risulterebbe così indifeso contro le minacce che presenta il gioco.

E’ bene sottolineare subito come il ritmo del gioco sia estremamente lento, un concetto che sembra quasi un ossimoro visti i brani musicali di Mat Rat Dead,  che risultano incalzanti e brillanti.

Il piccolo protagonista non potrà correre visto il suo status fisico precario, ma potrà avanzare solo tramite brevi saltelli; oltre a questo sarà capace di saltare in aria, appoggiarsi alle pareti del background per spiccare altri salti e, soprattutto, colpire in aria gli avversari che incontrerà.

I nemici che incontreremo sono  la rappresentazione degli incubi del nostro protagonista, raffigurati come creature dai molti colori e dal tratto grafico astratto.

UN TEMPO RIAVVOLTO NON E’ UN TEMPO PERSO

Tra le caratteristiche del cuore dalle mille risorse del topolino vi è quella di permettere a quest’ultimo di riavvolgere letteralmente il tempo per pochi secondi.

Una tecnica utilissima quando ci troveremo di fronte ad un avversario che non siamo riusciti a colpire tramite le nostre mosse offensive, che in effetti ricordano quelle che soleva usare in aria la guest star Sega Sonic.

Basta un unico tocco con i suoi incubi a interrompere il gioco, e permettere così al giocatore di riavvolgere la scena e correggere così il nostro colpo.

La tecnica è utile a prevenire numerose frustrazioni del giocatore e il sopraggiungere del Game Over, ma è anche vero che spezza inevitabilmente il ritmo di gioco, che già di suo non è affatto brillante.

Questo potere temporale risulta anche fondamentale per riuscire ad arrivare indenni alla fine di ogni quadro prima che il timer che si trova su schermo arrivi al fatidico numero zero, pena la fine della partita e l’obbligo di ricominciare il livello dall’inizio.

Oltre a riavvolgere il tempo, alcune forme disseminate all’interno degli stage regaleranno secondi extra se riusciremo a raccoglierle, permettendo così di collezionare quegli attimi in più che potrebbero fare la differenza tra il successo oppure la disfatta.

INTERESSANTE, MA CON ALCUNI DIFETTI

E’ innegabile che Mad Rat Dead risulti essere un gioco piuttosto originale e dall’amorevole piglio grottesco; purtroppo però in mezzo a questi pregi emergono anche alcuni difetti che, per molti giocatori, potrebbero essere difficili da accettare.

A cominciare dal ritmo del gioco: abituati a platform game veloci e adrenalinici, sarà inconsueto premere la leva analogica e vedere il nostro ratto saltellare in modo così lento.

Anche gli attacchi che il protagonista può sfruttare spesso risultano inefficaci; questo non accade a causa di errori del giocatore ma sembra per una generale imprecisione degli input dei comandi, che talvolta non rispondono efficacemente.

Queste situazioni portano ad alcuni episodi di irritazione per il giocatore, che sarà protagonista di numerosi momenti in cui dovrà ricominciare porzioni di livello spezzando il ritmo di gioco.

Parlando del lato musicale, quest’ultimo presenta tracce con componimenti melodici martellanti, a tratti ripetitivi e per niente melodici, che potrebbero non incontrare il gusto di molti giocatori amanti di soundtrack dal ritmo più sobrio.

Per quanto riguarda il lato tecnico, la grafica dei livelli e dei protagonisti risulta essere semplice ma efficace, soprattutto quando si scorge la cura che Nis America ha riposto nel tratteggiare tutte le espressioni del ratto risorto e il design del suo cuore chiacchierone.

COMMENTO
Originale, a tratti divertente ma anche con alcuni difetti: questo è Mad Rat Dead, un gioco di piattaforme che si rifà anche ad alcune dinamiche da gioco musicale. Non è facile capire subito come gestire i movimenti del topolino, sebbene prima di iniziare il gioco vero e proprio ci sia la possibilità di intraprendere un comodo tutorial. Quando avremo acquisito le tecniche di gioco e accettato il ritmo generale del prodotto piuttosto blando, la trama fantasiosa e pulp, unita a dialoghi persino profondi sulla vita e sulla morte, potrebbero conquistarci. Certo Mad Rat Dead poteva osare di più sulla rappresentazione dei nemici, mostrati come un’accozzaglia di colori e di forme senza senso. Innalza il valore del gioco la presenza di alcuni boss finali, che inscenano battaglie sempre diverse e così piacevoli da affrontare. Chiude la disanima la presenza di molti dialoghi presentati solo in lingua inglese. I testi non sono così complessi da decifrare, ma potrebbero deludere il giocatore non proprio anglofono. Sempre parlando di dialoghi, risulta assurdo, quando dobbiamo ripetere un quadro dopo il Game Over, non poter saltare tutta la lunga scena verbosa, per offrire così maggiore dinamicità alla ripetizione dell’esperienza. Mad Rat Dead è un gioco ostico, singolare e difficile da consigliare a tutti, proponendosi così come il classico prodotto da provare prima di comprarlo.
6.5
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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