Quasi tutti gli spettatori sono entrati e stanno prendendo posto. Il cinema riservato all’anteprima stampa è gremito; un chiaro segnale, in tempi di pandemia, di come questo film abbia un forte richiamo tra gli appassionati.

Come succede sempre, prima dell’inizio dello spettacolo la sala spegne le luci, un gesto che sottintende all’imminente inizio della visione.

Il  buio in sala avvolge tutti gli spettatori impazienti di vedere il seguito di un film icona degli anni ’80, che ha lanciato un attore hollywoodiano nell’olimpo di coloro che hanno legato per sempre il loro nome alla settima arte.

Sto parlando di Top Gun: Maverick, che vede Tom Cruise dopo trentasei anni tornare nei panni dell’incredibile pilota di aerei che ha fatto sognare ed emozionare una intera generazione di ragazzi e ragazze che amavano vestirsi con il piumino e mangiare nei fast food in nome del forte richiamo della cultura pop americana.

UN INIZIO INCREDIBILE

Come potrebbe iniziare un film che eredita il gravoso peso di un cult della cultura cinematografica pop? La risposta, come spesso accade, è quella più semplice.

Davanti agli occhi degli spettatori compaiono subito immagini di affollate piste da cui partono decine di aerei, sfrecciando secondo un ordine cadenzato che li rende protagonisti involontari di una emozionante scenografia.

Mentre  i marshaller, uomini a terra che hanno il compito di comunicare con i piloti per farli partire in sicurezza, agitano le mani velocemente, la musica di sottofondo è fin troppo riconoscibile.

Si tratta di Danger Zone di Kenny Loggins, proprio la colonna sonora originale del film Top Gun.

Le sublimi note rock investono l’apparato uditivo degli astanti in sala e permettono un viaggio nel passato alla velocità della luce, un viaggio in quegli anni ’80 che sembravano così belli e perfetti, ma solo perché durante quel periodo eravamo giovani e, necessariamente, spensierati.

E’ ORA DI PRESENTARE IL NUOVO TOM CRUISE

Dopo essere stati investiti da cotanta, meravigliosa, nostalgia divulgata da quelle note rockeggianti colme di adrenalina, è tempo di svelare la vera e propria sceneggiatura di Top Gun: Maverick.

Il Tenente Pete “Maverick” (Tom Cruise), dopo trent’anni, ancora lavora nella Marina, anche se con un ruolo differente.

Pete non vola più come prima e non fa parte dei Top Gun, i migliori piloti del mondo, ma presta ancora il suo incredibile talento al servizio della tecnologia aerea americana, collaudando gli ultimi modelli di aerei. Un lavoro forse meno eroico  del precedente, ma che richiede un grande coraggio.

Maverick, pur avendo avuto la possibilità di fare carriera, ha evitato accuratamente le promozioni, perché non gli avrebbero permesso di volare.

E’ un uomo singolare Pete, un uomo innamorato della sensazione di libertà e di pericolo che guidare un aereo così veloce gli procura, nonché intrappolato nelle inestricabili  e dolorose ragnatele del passato, che gli causano ancora un grande dolore pensando alla morte del suo migliore amico Nick Bradshaw “Goose”.

IL DESTINO TI PORTA A FARE QUELLO PER CUI SEI NATO

Maverick è e rimane uno dei più grandi aviatori della Marina. Anche se non è ritenuto idoneo per volare, è sicuramente perfetto per addestrare una squadra speciale per una missione segreta.

L’occasione è perfetta per tornare a frequentare i corridoi dell’accademia Top Gun, anche se la vera indole di Pete non è quella di insegnante ma di volare come un vero e proprio pilota.

Questa nuova esperienza lo porterà a confrontarsi con nuovi, talentuosi, allievi, uno dei quali appartenente al suo passato.

Se il passato ritorna, a volte non lo fa per infliggere dolorosi rimpianti, ma per permetterti di scagionare il proprio senso di colpa prendendo le decisioni giuste.

La vera e propria missione per Maverick sarà quella di lottare ed uscire vincitore contro i fantasmi di una vita che non c’è più, per modellare quella attuale secondo una rinnovata saggezza.

UN SEGUITO DALLA STORIA INTRIGANTE

Non ho alcuna intenzione di svelare i momenti più emozionanti della trama di Top Gun: Maverick, per evitare di rovinare la sorpresa di scovare tutti i rimandi al film originale e gustare la nuova storia che investe il personaggio di Tom Cruise.

Se nel primo Top Gun Cruise era un ragazzo pieno di talento e sicuro di sé, impegnato a dimostrare il suo valore e a guerreggiare con arroganti piloti come Tom “Iceman” Kazinsky (Val Kilmer), ora quest’uomo è ben più maturo, sebbene abbia mantenuto un atteggiamento sprezzante del pericolo e solerte nel garantire l’unione con i propri compagni di volo.

La sceneggiatura di Top Gun: Maverick sceglie una direzione narrativa che, intelligentemente, appare credibile e realistica, a partire dal profondo senso di colpa che ancora lacera l’animo di Maverick.

L’ex pilota Tom Cruise, sebbene sappia ancora indossare con nonchalance il suo giaccone di pelle e viaggi in moto a tutta velocità proprio come nel 1986, è anche un uomo profondamente scosso dalla morte di Goose.

Top Gun: Maverick, proprio per dare continuità narrativa al racconto cinematografico di Top Gun, sceglie di far partecipare molti personaggi dello storico film, compreso Ice Man nei panni di  Val Kilmer.

La reunion di Cruise con Kilmer sarà mostrata attraverso una toccante scena, che permetterà a Maverick di imparare molto dall’ex pilota, oramai diventato un suo carissimo amico.

Se i vecchi personaggi faranno palpitare il cuore degli appassionati di Top Gun , anche i nuovi arrivati sono scelti con perizia, ed offrono un’ottima presenza scenica, soprattutto pensando al ruolo di Hangman (Glen Powell), lo statuario Top Gun che mostra un atteggiamento sprezzante nei confronti dei compagni.

Se la cavano benissimo anche Phoenix (Monica Barbaro) unica donna ad essere nel gruppo di piloti scelti, e Bradley Bradshaw (Miles Teller), un personaggio estremamente importante.

A questo punto vi starete chiedendo se in Top Gun: Maverick ci sia spazio anche per parlare di amore. In Top Gun la storica liaison di Maverick con Charlie (Kelly McGillis) fu indimenticabile, anche perché impreziosita dalla romantica canzone Take My Breath Away.

La risposta è affermativa, perché Pete vivrà una nuova storia d’amore, con un insospettabile personaggio femminile del primo film. Il pathos sentimentale, stavolta, è sottolineato dalle note della nuova e riuscita canzone di Lady Gaga, Hold my Hand.

Dove vedere Top Gun: Maverick
COMMENTO
Sono passati trentasei anni da quando abbiamo visto Tom Cruise vestire i panni del carismatico e talentuoso pilota Maverick. Fin da quando è stato annunciato il seguito di Top Gun i dubbi rivolti alla pellicola erano tanti, anche perché il film originale di Tony Scott non prevedeva nella sua sceneggiatura molti sbocchi narrativi per un ipotetico seguito. Con un racconto cinematografico che riesce ad unire una storia ben congegnata mantenendo saldo il legame con gli avvenimenti precedenti, Top Gun: Maverick risulta un film incredibilmente riuscito. Il personaggio di Maverick, sebbene mantenga i suoi tratti distintivi, è investito da un gravoso senso di colpa che lo rende estremamente umano e, a tratti, fragile. Di certo non mancano scene tese e spettacolari, che possono approfittare di nuovi effetti speciali, perfetti per coinvolgere lo spettatore mentre è intento a mirare le incredibili piroette che l’aereo di Maverick compie in volo. Come ho già scritto, non manca nemmeno la parentesi sentimentale, anch’essa gestita in modo adulto e credibile, che presenta una relazione che non lesina nell’offrire diverse emozioni. Top Gun: Maverick fa parte di quei seguiti che hanno la (non comune) capacità di offrire una credibile continuità narrativa rispetto all’opera precedente, arricchendola di nuovi spunti emozionali. Con una regia spettacolare ed una colonna sonora coinvolgente, Top Gun: Maverick è un film caldamente consigliato da vedere nei cinema. Sebbene la mascherina da indossare possa essere un deterrente per frequentare la sala, stavolta avrete una buona scusa per usarla, perché potrete fingere che sia proprio quella che l’eroico Maverick adagia sul suo viso mentre è intento a volare e combattere a grandi velocità nei cieli.
8.5
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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