Speak No Evil, su RaiPlay in prima TV l’horror che nessun genitore dovrebbe mai vedere

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Cosa c’è di meglio che fare nuove conoscenze durante un lieto soggiorno di vacanza nelle rigogliose terre toscane?

Probabilmente è questo che hanno pensato Bjørn e Louise, coppia di genitori con al seguito la loro bambina Agnes, quando intrecciano una piacevolissima amicizia con Patrick e Karin, un’altra coppia con un figlio maschio che proviene dall’Olanda.

Patrick è uno spasso: brillante, simpatico e anche piuttosto avvenente; tutte caratteristiche ideali per passare ore liete e divertenti e, perché no, magari per intrecciare un nuovo e importante rapporto amicale.

Ma tutte le vacanze, come sappiamo bene, hanno una fine. Bjørn e Louise tornano alla routine in Danimarca per immergersi nello loro vite quotidiane.

Ma tutto non è andato perduto: una lettera riaccenderà in loro quei lieti ricordi estivi che stavano quasi diventando sopiti, perché Patrick e Karin vogliono invitarli nella loro accogliente casetta per passare un entusiasmante weekend.

Mentre Louise frena il suo entusiasmo perché pensa di conoscere troppo poco questa coppia per frequentarli, Bjørn vuole osare e lanciarsi a capofitto in questo promettente weekend di bagordi e risate. Spoiler: era meglio dare retta al sacrosanto sesto senso femminile.

Andato in onda su Rai 4 lo scorso 1° maggio in prima TV, e adesso disponibile comodamente in streaming su RaiPlay, Speak No Evil è un horror psicologico diretto da Christian Tafdrup che sicuramente riesce a smuovere profonde emozioni soprattutto negli spettatori che hanno figli.

Il perché è presto detto: sebbene durante quasi tutta la durata del film Speak No Evil sembri propendere per essere un thriller che non cede al lato oscuro dello splatter e della violenza, l’ultima mezz’ora assistiamo a una vera e propria esplosione di orrore.

Orrore intenso come profondo disagio psicologico e, solo a tratti, esplicita raffigurazione di violenze. Violenze perpetrate ai danni di vittime che in effetti non pensavamo potessero essere coinvolte in questo agghiacciante piano narrativo cinematografico.

Il grosso pregio di Speak No Evil è la capacità di destabilizzare raffigurando il bene come debolezza, soprattutto se attribuita a uomini e donne che hanno prole.

Bjørn e Louise sono due genitori amorevoli, due persone per bene ed educate. La loro figlia Agnes è immersa nelle loro protezioni e si sente sicura.

Patrick e Karin invece rappresentano il male, che si presenta in modo subdolo nei panni di due persone piacenti e gentili.

La loro cattiveria però è diversa, perché è raffigurata come una pena capitale per Bjørn e Louise, rei di aver permesso di agire in questo modo nei loro confronti.

La sceneggiatura di Speak No Evil è tutto fuorché poco originale, perché riesce a non banalizzare il concetto di male e a dimostrare come anche l’amore, per vincere la lotta contro l’oscurità, debba giocoforza macchiarsi di sangue.

Se questo non dovesse accadere, il destino a cui andiamo incontro sarà sicuramente funesto.

Dove vedere Speak No Evil