Chiunque abbia posseduto un Nintendo Gamecube, console che uscì nel 2001, è quasi impossibile che non abbia giocato Resident Evil 4, quarto capitolo del franchise di successo targato Capcom che uscì in esclusiva temporale proprio per tutti gli appassionati Nintendo dell’epoca.

Resident Evil 4 rappresentò una grande rivoluzione all’interno dell’apprezzata saga horror videoludica, perché introduceva delle meccaniche di gioco ai tempi innovative e mai viste, come la possibilità di sfruttare gli elementi ambientali per difendersi dagli attacchi oppure, cosa ancora più sconvolgente, poter sparare all’indirizzo degli arti dei nemici per provocare danni specifici.

Anche lo stesso setting di Resident Evil 4 era del tutto diverso da quello dei tre capitoli precedenti, abbandonando le tetre magioni piene di mostri in favore di ambienti all’aperto.

Il protagonista dell’avventura, quel Leon Scott Kennedy che conoscemmo già ai tempi di Resident Evil 2 come neo poliziotto di Racoon City,  deve avventurarsi in un piccolo villaggio in Spagna per cercare di trarre in salvo Ashley Graham, figlia del presidente degli Stati Uniti d’America.

Inutile dire che incontrerà sul suo cammino esseri umani trasformati in violenti assassini e mostruosità inimmaginabili.

E’ TEMPO DI REMAKE

Resident Evil 4, dopo che terminò l’esclusiva temporale dedicata al Gamecube, uscì anche per altre piattaforme, compresa la Playstation 2 e il PC.

Il gioco, grazie a questa diffusione capillare, divenne un incredibile successo e venne giudicato, giustamente, come il capitolo più appassionante e innovativo di tutta la saga di Resident Evil.

Sfruttando questa enorme popolarità, Capcom decise di sviluppare il porting del gioco anche su console che uscirono dopo la Playstation 2, come la Wii di Nintendo oppure Playstation 3.

Anche le console Microsoft e gli smartphone Android e iOS ebbero una versione del gioco, a testimonianza di come l’avventura horror ideata da Shinji Mikami oramai fosse disponibile proprio per tutti.

Dopo aver reso fruibile il titolo praticamente per tutti i sistemi di gioco esistenti e aver saggiato il successo del remake di Resident Evil 2, Capcom ha deciso, intelligentemente, di sviluppare una nuova versione di Resident Evil 4, che potesse ancora di più potenziare le peculiarità del gioco contando su di un nuovo comparto tecnico e qualche novità inedita.

LEON TORNA IN SPAGNA (E NON SI TRATTA DI UNA VACANZA)

Ci risiamo: Ashley, proprio come più di venti anni fa, è stata di nuovo rapita e tocca sempre al nostro Leon dirigersi a Valdelobos, un accogliente (si fa per dire) villaggio nel nord della Spagna abitato da poche anime. Anime oscure che hanno una grande voglia di uccidere chiunque gli si pari davanti, soprattutto se quest’ultimo è uno straniero.

Appena avviato il gioco e aver gustato la presentazione, oltre a meravigliarsi per l’ottima grafica grazie all’uso del collaudato RE Engine, si nota con piacere come la telecamera virtuale ora inquadri Leon in modo più ravvicinato, espediente ideale per ammirare i dettagli in alta definizione del suo abbigliamento e la sua nuova struttura fisica, decisamente più robusta rispetto a quella del gioco originale.

L’ambientazione del gioco, pur essendo simile a quella del predecessore, trasmette un’atmosfera molto più tetra perché ora è ambientata di notte, momento perfetto per far risaltare la disturbante ombra di rami secchi degli alberi che si stagliano minacciosi sul panorama, illuminati dalla fioca luce della Luna.

I primi passi che si compiono durante le scene iniziali di Resident Evil 4 Remake sono timorosi, perché ci si aspetta che da un momento all’altro succeda qualcosa di molto brutto.

L’ORRORE SI MOSTRA AI NOSTRI OCCHI

Non passa molto tempo prima che il giocatore veda una terribile scena, che mostra chiaramente come la popolazione di questo isolato villaggio catalano sia intenzionata ad uccidere senza alcuna remora.

Leon deve tirare fuori dalla fodera la sua pistola e iniziare a difendersi. Appena si inizia a sparare ci si rende conto come Resident Evil 4 Remake riesca ad offrire una giocabilità ancora più valida rispetto al gioco uscito nel 2001: con  l’ausilio dell’alta definizione e di un gameplay che funziona perfettamente ora è possibile indirizzare i colpi verso qualsiasi parte del corpo con una facilità che prima, anche a causa di controller meno precisi, non era possibile fare.

Grazie alla nostra mira, i proiettili trapassano le gambe e il cranio dei Ganados, il nome attribuito  agli aggressivi esseri umani che accorrono verso di noi con forconi e coltelli.

Una volta che riusciremo ad azzoppare i nostri nemici, un indicatore ci avviserà della possibilità di colpirlo a mani nude o con un coltello; in questi frangenti ci si accorgerà come in questo remake la fisicità di questi scontri è accentuata rispetto al gioco originale, grazie ad effetti sonori realistici e all’uso di potenti vibrazioni sul controller che trasmettono il violento impatto dei colpi di Leon.

UN CONCENTRATO DI GIOCABILITA’ E DIVERTIMENTO

Grazie alla nuova veste grafica e l’incredibile sistema di combattimento che offre, Resident Evil 4 Remake dopo pochi minuti riesce a conquistare pienamente il giocatore, anche se quest’ultimo ha già rigiocato il titolo da cui prende spunto diverse volte.

La spaventosa avventura di Leon non sarà solo caratterizzata da scontri a fuoco, ma anche dal divertimento che scaturisce dall’esplorazione del mondo di gioco, che potremo conoscere perfettamente grazie all’ausilio di una precisa e versatile mappa, che mostra ove sono collocati i tesori e i bonus da recuperare, per avere così la capacità di vendere al bizzarro mercante del gioco i nostri oggetti da cui otterremo utile denaro virtuale.

Resident Evil Remake offre anche la possibilità di usare svariate armi, che possono essere potenziate in modi diversi. Quello che rende questo gioco unico inoltre è la presenza di molteplici oggetti che potremo gestire in maniera diversa, potendoli creare ex novo grazie a risorse che si trovano in giro, vendere oppure decidere di scartare.

L’opzione che prevede l’eliminazione di un item è opportuna e fondamentale, perché il giocatore dovrà gestire una valigetta in cui tenere i numerosi oggetti, che però avrà uno spazio limitato.

Proprio per questa ragione , Resident Evil Remake scatena anche l’estro gestionale dei giocatori, che saranno costretti ad amministrare lo spazio della ventiquattrore in uso.

Queste caratteristiche extra di Resident Evil Remake lo rendono un prodotto videoludico di incredibile fattura, che si rivela essere ancora più appetibile in questa nuova versione, che prevede una storia ampliata e svariati bonus extra che sarà oltremodo divertente scoprire.

COMMENTO
Ho amato a dismisura l’originale Resident Evil 4, e dopo aver saggiato l’incredibile lavoro che Capcom ha riservato al rifacimento di Resident Evil 2 le premesse per un altro grande remake erano piuttosto realistiche. Come volevasi dimostrare, Resident Evil 4 Remake è uno splendido rifacimento, che potenzia tutta la grandissima giocabilità del prodotto originale, rendendo la disavventura di Leon ancora più entusiasmante da vivere. Visto che tanti appassionati hanno giocato più volte Resident Evil 4 durante questi anni, comprendo che molti possano avere paura di provare un forte senso di déjà vu pensando a questo remake. Un timore comprensibile, ma che non ha ragione d’essere. Resident Evil Remake offre diverse migliorie al gameplay originale e si presenta, per certi versi, come un gioco inedito, che inoltre prevede una sceneggiatura videoludica parzialmente nuova. Resident Evil 4, ai tempi, fu un concentrato di idee e di innovazioni che ancora oggi vediamo in tantissimi giochi del genere, ed era ingiusto che non potesse godere di un remake che esaltasse ancora di più i suoi innumerevoli pregi approfittando di hardware di nuova generazione.
8.7
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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