Il periodo dell’adolescenza è veramente difficile, perché rappresenta il passaggio dallo status di bambino a quello di ragazzo.

Il corpo si trasforma, gli stimoli ormonali iniziano a farsi presenti e con loro si affacciano i primi appetiti sessuali. Uno sconvolgimento interiore enorme che è impossibile da evitare.

Sidney (Sophia Lillis) è una ragazza che sta passando proprio i tipici momenti di questo vivace periodo giovanile. La sua vita è incredibilmente disordinata, perché oltre a dover ascoltare i primi, confusi, richiami sessuali del suo corpo, deve occuparsi anche di tutte le tribolazioni del liceo.

Il liceo è una vera e propria difficile palestra di vita, soprattutto se ti poni come una ragazza dichiaratamente anticonformista che deve lottare con i pregiudizi di ragazzi invasi dal testosterone.

Ma non è finita qui, perché se non bastasse questo, Sidney ha una situazione familiare complessa, con il fratello più piccolo a cui badare mentre la madre organizza i suoi intricati orari di lavoro.

SIDNEY, UNA RAGAZZA TRASPARANTE

Dal regista di The End of the F *** ing World Jonathan Entwistle e dai produttori di Stranger Things arriva una nuova serie televisiva Netflix, ispirata alla graphic novel di Charles Forsman.

Dopo aver apprezzato lo stile visivo e la regia di The End of the F *** ing World, irriverente e fuori dagli schemi, che la rendeva una black comedy originale, era chiaro che Jonathan Entwistle fosse l’uomo più adatto per convertire dai fogli di carta alla televisione la storia di Sidney.

Sebbene anche I Am Not Okay With This sia un racconto a tratti politicamente scorretto, c’è da dire che la serie stavolta offre una sceneggiatura sicuramente più digeribile per un pubblico generalista che non ama i prodotti troppo originali.

Sidney è una adolescente che vive la sua quotidianità secondo i suoi voleri, senza farsi condizionare dal gruppo dei pari. Nei suoi sogni liceali non vi sono pon pon e minigonne per apparire una cheerleader  apprezzata dai suoi amici e non ama nemmeno ubriacarsi per fingere di essere una ragazza disinibita.

Tutto quello che offre Sidney è quello che veramente è: una ragazza piena di difetti, che non ha la minima intenzione di nascondere. Avere tantissimi amici poi è inutile, meglio la qualità alla quantità.  La sua carissima amica Dina (Sofia Bryant)  basta e avanza.

STRANI STRAVOLGIMENTI E CAPACITA’ FUORI DALL’ORDINARIO

Sidney, oltre a confidare tutte le sue intimità all’amica Dina, è solita scrivere anche un suo diario personale. Proprio ogni puntata si apre con la protagonista che racconta le nuove confessioni che ha deciso di imprimere a penna su quelle importanti pagine.

Tutte le emozioni, in questo periodo della sua vita, sono sicuramente amplificate e a tratti incontrollabili. Ci sono di mezzo tanti avvenimenti che rendono Sidney irritabile e guardinga.

La ragazza accetta a malincuore di dover passare meno tempo con Dina, dal momento che quest’ultima sta frequentando un ragazzo. Ma forse affrontare questa novità sarà più semplice con la comparsa nella sua vita di Stanley Barber (Wyatt Olef), un simpatico ragazzo che vive non lontano da lei che sembra le rivolga affettuose attenzioni.

Tanti eventi che mettono a soqquadro il difficile equilibrio emotivo della ragazza. Ma non solo. Sidney sembra che abbia delle capacità in più rispetto ad una banale teenager, capacità che gli amanti dei fumetti e della fantasia chiamerebbero, con ghigno entusiasta, “super poteri”.

Misteriosi e potenti, questi poteri sembra che intervengano nei momenti più inopportuni. Sidney a questo punto deve trovare il modo di gestire queste sue incredibili particolarità e, soprattutto, capire a chi possa svelare questo nuovo aspetto della sua vita.

SETTE PUNTATE E TANTA VOGLIA DI CONTINUARE

Sono solo sette gli episodi che compongono la prima stagione di I Am Not Okay With This, la maggior parte dei quali adibiti a descrivere con minuzia come se la passa Sidney e qual è il suo particolare carattere.

La sceneggiatura, difatti, tratteggia al meglio il profilo psicologico e comportamentale della protagonista della serie, creando così una discreta affezione dello spettatore verso il suo personaggio.

La sceneggiatura non predilige solo la rappresentazione della personalità di Sidney, ma offre anche un chiaro e completo mosaico emozionale di Dina e Stanley, due persone che saranno centrali nell’approccio di Sidney alle profonde novità esistenziali che dovrà affrontare.

La prima stagione di I Am Not Okay With This dunque rappresenta una sorta di completo e coinvolgente prologo agli emozionanti avvenimenti che vivremo nell’ipotetica seconda stagione.

I poteri di Sidney non sono solo difficili da gestire, ma la porteranno a scoprire segreti fondamentali riguardanti la sua famiglia.

Dove vedere I Am Not Okay with This
COMMENTO
Se avete apprezzato The End of the F *** ing World per la sua sceneggiatura così atipica e pensate di rivivere la stessa atmosfera in I Am Not Okay With This potreste ritrovarvi spaesati: la nuova serie televisiva di Jonathan Entwistle sceglie di mettere in scena un racconto decisamente meno fuori dagli schemi, ma non per questo privo di fascino, soprattutto per gli amanti dei plot fantastici. I Am Not Okay With This, pur offrendo un ritmo cadenzato specie durante le numerose scene in cui Sidney dialoga con i suoi amici per aprire il suo cuore, riesce comunque ad entusiasmare grazie all’accurata caratterizzazione dei personaggi. Spiace finire la serie proprio “sul più bello”, ma d’altronde è la regola numero uno per invogliare il pubblico a tornare a vedere le nuove stagioni dello spettacolo. Speriamo di rivedere presto Sidney che lotta con sé stessa e con forze fuori dal normale, ma anche l’affettuosa Dina e il simpaticissimo Stanley, che con il suo savoir-faire riesce ad essere uno degli attori più brillanti apparsi di recente nelle produzioni Netflix.
7.8
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
i-am-not-okay-with-this-recensione-i-difficili-poteri-di-una-giovane-adolescenteIl periodo dell’adolescenza è veramente difficile, perché rappresenta il passaggio dallo status di bambino a quello di ragazzo. Il corpo si trasforma, gli stimoli ormonali iniziano a farsi presenti e con loro si affacciano i primi appetiti sessuali. Uno sconvolgimento interiore enorme che è impossibile...