La saga di Darksiders, iniziata nel lontano 2010, è riuscita subito ad appassionare i giocatori amanti dei videogames action RPG, grazie alla sceneggiatura horror e fantastica che metteva al centro della narrazione i cavalieri dell’apocalisse alle prese con battaglie sanguinose tra il mondo del Paradiso e quello dell’Inferno.

Dopo due capitoli in cui dovevamo impersonare rispettivamente il cavaliere dell’apocalisse Guerra e suo fratello Morte per cercare di trovare salvezza da un conflitto in cui non erano altro che pedine in mano ai potenti signori del cielo e dell’inferno, ora tocca a Fury combattere strenuamente per scovare una verità intrisa di sangue e di falsità.

UNA COMBATTENTE DAI CAPELLI DI FUOCO

Fury, fin dalle prime immagini, si presenta come un personaggio pieno di personalità. Volitiva, forte e combattiva, questa donna dagli occhi bianchi ed il viso tatuato è convinta di dare la caccia ai sette peccati capitali, i quali rappresentano la chiave per poter concludere una battaglia tra Inferno e Paradiso senza la quale non si riuscirebbe a trovare una risoluzione.

Il carisma di Fury viene espresso anche dal suo portamento: la sua camminata baldanzosa ed aggressiva risalta le forme sinuose di un corpo allenato per combattere e resistere al dolore. Sebbene la sua indole sia arrogante, quest’ultima muterà nel corso dell’avventura quando, scontro dopo scontro, capirà che non vi può essere solo la violenza a dettare legge.

UNA FRUSTA PER DOMARLI

Fury potrà contare sulla sua frusta come arma principale per sbarazzarsi degli innumerevoli nemici che incontrerà nel suo viaggio. L’avventura è contraddistinta da un background del nostro pianeta terra, in parte straziato dalla guerra dei soldati angelici contro quelli demoniaci.

I luoghi in cui un tempo gli esseri umani vivevano sono coperti di ricca vegetazione, tipico risultato di una noncuranza ambientale riservata solo ai territori in cui non vi è più anima viva che possa curarsi di essi.

Non avremo solo una frusta per domare gli indomiti demoni aggressivi che ci si pareranno davanti, ma anche altre armi bianche, che potranno essere potenziate in diverse maniere usufruendo di talismani che, all’occorrenza, incontreremo durante il nostro cammino oppure uccidendo alcune creature particolari.

Il quadro offensivo di Fury è discretamente ricco, perché può contare anche su armi da lancio e mosse speciali, in cui poter liberare tutta la forza demoniaca che risiede dentro di lei e che le permette di essere per alcuni momenti invulnerabile agli attacchi dei soldati della notte.

QUESTIONE DI RIFLESSI

Darksiders III abbandona in questo terzo episodio tutti gli elementi da gioco di ruolo che invece contraddistinguevano i primi due capitoli, per abbracciare la via del gioco totalmente action.

I combattimenti che attendono Fury saranno decisamente impegnativi, e richiameranno alla mente del giocatore momenti di gioco della serie di Dark Souls, dove la morte del giocatore diventa un’abitudine.

Darsiders III non sarà così “cattivo” con la gestione della difficoltà, ma di certo non va per il sottile. Perdere tutta l’energia di Fury sarà un gioco da ragazzi contro qualsiasi nemico che affronteremo, a causa della loro aggressività; l’unico modo per uscire vincitore da un combattimento sarà affrontare le minacce mostruose con un minimo di tecnica, soprattutto contando sul fatto che la protagonista potrà schivare con facilità gli attacchi.

Saranno i veloci strafe laterali i nostri migliori amici per portare a compimento le (sudate) vittorie contro le orde demoniache, soprattutto perché, se riusciremo a schivare all’ultimo momento un colpo indirizzato a noi, il gioco permetterà di contrattaccare con una mossa ben più potente e spettacolare.

Insomma, stavolta non ci sarà alcuno scudo che ci proteggerà: in Darksiders III ci si muove e si colpisce, basando gran parte della tattica offensiva sulle contromosse poc’anzi citate.

UNA CARATTERIZZAZIONE VINCENTE

Sebbene il profilo tecnico di Darsiders III non sia così stupefacente, con ambienti di gioco variegati ma contraddistinti da pochi dettagli, la sua carta vincente è la profonda caratterizzazione dei personaggi.

Quello che risalta ad ogni partita a Darksiders III è l’ottima differenzazione dei nemici che, anche se si ripetono durante la nostra avventura, sono l’uno diverso dall’altro. Ogni demone ha una sua costituzione precisa e diverse tecniche di attacco: alcuni sono molto grossi e rappresentano dei veri e propri “mid boss” con cui ingaggiare furiose battaglie rischiando di perdere la vita e con essa parte dei progressi raggiunti durante il gioco.

Parlando poi dei boss veri e propri nonché degli antagonisti di Darsiders III, i programmatori si sono sbizzarriti dotando le loro armature di fantasiosi orpelli, ma non solo: affrontando per esempio il peccato dell’Avarizia, il background di gioco presenterà centinaia di oggetti ammassati all’interno dell’arena di gioco, proprio per far risaltare la distorta personalità del nostro avversario.

Anche il doppiaggio italiano, insolitamente ottimo, conferisce a tutti gli attori virtuali una degna personalità, che contribuisce a renderli degni di essere ascoltati negli intermezzi che presentano filmati non giocabili.

UN AMBIENTE  DA ESPLORARE, UN ENIGMA DA RISOLVERE

In Darksiders III non dovremo solo agitare la frusta di Fury, ma avremo a che fare anche con problematiche legate alla risoluzione di alcuni enigmi, soprattutto ambientali, che richiameranno l’ingegno del giocatore.

Approfittando di piccoli esseri alati che hanno la cattiva abitudine di cibarsi di liquido esplosivo, spesso dovremo lanciarli nella maniera appropriata per aprire varchi di gioco altrimenti inaccessibili.

Ma non saranno solo questi gli enigmi di gioco, perché Fury ad ogni nuova arma strappata con violenza ad ogni signore del peccato avrà anche la possibilità di approfittare di abilità extra e di trasformazioni corporee che le permetteranno di raggiungere luoghi prima solo immaginati.

Queste impostazioni di gameplay dunque richiederanno al giocatore di esplorare più volte gli ambienti, potendo contare anche su di uno spartano indicatore, posizionato nella parte alta dello schermo, per orientarci nella strada da intraprendere per incontrare il nuovo boss.

COMMENTO
Darksiders III è un action-game vincente, che basa tutto il suo gameplay su veloci combattimenti che premiano la destrezza ed i riflessi del giocatore. Abituati a videogiochi in cui il protagonista ha la possibilità di difendersi dagli attacchi (si pensi al vincitore dei The Game Awards God of War), i primi momenti di gioco saranno destabilizzanti nei panni di Fury. Quando invece avremo colto l’essenza della giocabilità di Darksiders III (e contando sulla modalità di puntamento del nemico affinché risulti sempre nella visuale di Fury) , inizieremo a godere di un prodotto dall’ottima trama e profondamente divertente. Una realizzazione tecnica sufficiente ma che non spreme di certo gli hardware di console e PC ed una telecamera che a volte fa i capricci durante le concitate fasi di combattimento, non sono difetti che riescono a minare il giudizio complessivo positivo dell’ultimo capitolo della saga di Darksiders. Il gioco poi offre una buona longevità e da il meglio di sé nel momento in cui riesce a dare enormi soddisfazioni al giocatore quando questo guadagna nuovi upgrade di Fury che, alla maniera del cult-game Metroid, permettono di scoprire altre zone di gioco prima celate. Fatelo vostro, perché Darksiders III è un riempitivo di lusso tra un God of War uscito mesi fa (e magari già terminato) ed il prossimo capitolo di Devil May Cry in arrivo a marzo 2019.
7.9
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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