Disponibile dal 5 marzo a pagamento secondo la formula Vip su Disney+, Raya e l’Ultimo Drago racconta del mondo di Kumandra, luogo fantastico in cui gli esseri umani solevano vivere assieme ai draghi.

Del tutto diversi dalle figure iconiche medievali violente e dall’indole guerresca, queste creature avevano a cuore la vita degli uomini, e proprio per questo si dedicavano a proteggerli quotidianamente.

La forza e la magia dei numerosi draghi volanti sembrava bastasse per garantire pace e felicità a tutti gli abitanti, almeno fino all’arrivo di creature malvagie e potenti, che riuscirono a sconfiggere quasi tutti i draghi grazie ai loro enormi poteri.

Ma non tutti i draghi vennero abbattuti, e grazie al sacrificio di uno di loro il male venne cancellato per l’eternità. Ma così non fu, perché dopo 500 anni l’oscura minaccia riaffiorò, ancora più pericolosa.

UNA GUERRIERA ALLA RICERCA DELL’ULTIMO DRAGO

Tramite un funzionale riassunto, impreziosito da una grafica stilizzata perfettamente adatta al contesto, il film Disney Raya e l’Ultimo Drago durante i primi minuti di visione racconta l’affascinante storia di Kumandra e dei draghi che vi abitavano.

Pochi attimi e conosciamo la protagonista Raya e suo padre. Raya è ancora piccola, ma sfoggia già grandi abilità combattive mentre compie piroette e mosse di arti marziali approfittando degli allenamenti con il suo maestro paterno.

La prima mezz’ora di Raya e l’Ultimo Drago ha una convincente atmosfera fiabesca, che però sembra presti il fianco a una produzione fin troppo orientata alle famiglie e ai bambini, con dialoghi che a tratti denunciano anche una certa retorica.

Impressioni errate, perché dopo poco tempo, con un fast forward di dieci anni, conosceremo la “vera” Raya, più adulta e dotata di maggiore magnetismo, che condurrà gli spettatori alla sua grande avventura, fatta della ricerca dell’ultimo drago in sella al suo curioso amico, Tuk Tuk.

UNA CERTA ORIGINALITA’

Proprio osservando Tuk Tuk, un simpatico armadillo che si trasforma in un alternativo mezzo di locomozione per Raya, notiamo subito come gli sceneggiatori del film si siano sforzati per mostrare  personaggi e situazioni originali.

Anche l’arma di Raya non vuole apparire come la solita spada, perché riesce ad essere, oltre a una classica lama, anche una sorta di frusta dalle lame affilate.

Piccole trovate che rendono subito la produzione Disney piacevole da guardare, immersi in un’ambientazione che prevede luoghi in gran parte desertici e privi di vita, dal momento che la flora e la fauna è stata aggredita dalle forze del male.

E’ bene parlare anche del personaggio cattivo del film che si contrappone al coraggio e alla forza di Raya. In Raya e l’Ultimo Drago non avremo un villain unico con cui dovrà scontrarsi la nostra eroina, ma tutto un esercito di nemici informi e dalla terribile capacità di trasformare il corpo di una persona solamente sfiorandolo.

Non mi dilungo in altri particolati, perché è giusto che conosciate durante la visione i poteri di questi agglomerati di male, che di primo acchito sembrano invincibili e destano anche una certa angoscia.

L’IMPORTANZA DELLA FIDUCIA

Raya e l’Ultimo Drago si discosta dalle altre produzioni Disney per il messaggio che vuole veicolare: non si parla del solito sentimento dell’amore o dell’amicizia, ma della fiducia.

Una sensazione che, soprattutto oggigiorno, sembra essere sbiadita di fronte alla paura dell’ignoto e di minacce spesso inconsistenti.

Raya durante il suo peregrinare non sarà per sempre sola, e formerà il (classico) party di eroi, utili per aiutarla in questo estenuante e difficoltoso viaggio.

Ognuno di loro durante l’avventura avrà la capacità di conoscere tutti i lati nascosti e più vulnerabili dell’altro, per unirsi non solo in combattimento ma anche in nome di quella fiducia che ho nominato poc’anzi, fondamentale per creare quel miracolo che potrebbe cambiare per sempre la vita di Kumandra.

Un messaggio che il film Disney riesce a veicolare senza perdersi in troppe situazioni smielate e retoriche, ricorrendo alla rappresentazione di svariati combattimenti con protagonista Raya.

La guerriera si misurerà soprattutto con un avversario che un tempo credeva fosse sua amica. Quest’ultima è il personaggio che più di ogni altro riesce a sviluppare una personalità dalle molte sfaccettature, propria di ogni essere umano che durante la sua vita si trova di fronte a numerose peripezie con cui confrontarsi.

Dove vedere Raya e l’Ultimo Drago
COMMENTO
Raya e l’Ultimo Drago è un film convincente. Sebbene la sceneggiatura, a conti fatti, sia piuttosto lineare, e preveda solamente che Raya si avventuri per cercare l’ultimo drago e salvare il suo mondo, la struttura del racconto è impreziosita da situazioni, atmosfere e personaggi riusciti. Avvalendosi di una colonna sonora varia e coinvolgente, è difficile non farsi trasportare dal mood fiabesco e avventuroso dell’ultima produzione Disney, che regala non solo combattimenti di cappa, spada e arti marziali, ma anche siparietti umoristici e altri pregni di magia. L’ultimo film Disney ha la capacità di delineare alcuni personaggi in diversi modi, grazie a svariati poteri (e trasformazioni) che questi possono gestire, rendendo il racconto più divertente e stimolante da vedere. La regia è sempre puntuale nel mostrare, con ampie visuali, i veloci movimenti di Raya mentre disegna figure nell’aria combattendo. Il finale del film, pur non riservando troppe sorprese, è perfettamente riuscito e al contempo farà scendere qualche lacrima agli spettatori più sensibili, lasciando così una gradevole impronta emotiva.
7.8
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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