Ispirato al libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e Martin J. Sherwin, Oppenheimer è la storia dell’uomo che inventò la bomba atomica.
Diretto da Christopher Nolan, il film ha l’ambizione di raccontare non solo la creazione dell’arma più potente e letale che il genere umano abbia mai inventato, ma anche la vita di Robert Oppenheimer, un uomo che non può essere etichettato solamente come il padre dell’atomica, ma anche come un individuo afflitto da emblematici dubbi riguardo la sua letale scoperta.
TUTTO EBBE INIZIO NEL DESERTO
Si chiamava Progetto Manhattan l’ambizioso programma che coinvolse innumerevoli fisici affinché sfruttassero le loro doti intellettuali per riuscire a creare una bomba che potesse espletare tutta la potenza derivante dalla scissione dell’atomo.
In questo modo era possibile sprigionare una incredibile potenza distruttiva mai testata prima d’ora dall’uomo. Siamo nel 1942 e il mondo era afflitto dalla Seconda Guerra Mondiale e dalla preoccupante avanzata delle truppe tedesche.
La Germania, oltre a disporre di una grande forza bellica, stava realizzando anch’essa un ordigno esplosivo dalle capacità offensive incredibili.
Permettere alle forze tedesche di ultimare questa spaventosa arma avrebbe significato lasciare il mondo in balia dei folli ideali dittatoriali di Adolf Hitler. Questo era inammissibile. Il governo degli Stati Uniti d’America doveva fronteggiare questa minaccia.
Proprio per questo furono chiamati a raccolta i migliori fisici, capeggiati da Robert Oppenheimer (interpretato da Cillian Murphy), invitati a progettare una risposta bellica che potesse annientare la minaccia crucca.
Per riunire queste menti geniali, fu addirittura costruito da zero a Los Alamos, nel Nuovo Messico, un laboratorio.
La cosa incredibile è che attorno a questo conglomerato fu creata una vera e propria città, affinché tutti coloro che lavoravano alle ricerche potessero letteralmente insediarsi assieme alle loro famiglie.
L’arido deserto in poco tempo fu completamente trasformato in una zona abitata dalle più grandi menti di quel secolo, unite per cercare di dare un futuro dignitoso alla razza umana.
UN PARADOSSO ESISTENZIALE
Come può una bomba dalle enormi capacità distruttive, capace di annientare qualsiasi forma di vita nel raggio di centinaia di chilometri garantire la pace nel mondo?
Questa domanda, di primo acchito paradossale, assalirà per sempre i pensieri del geniale fisico Oppenheimer, un uomo dalla personalità variegata, geniale e mai propenso a credere nell’efficacia della guerra.
Visto che porta la firma del noto Christopher Nolan, si potrebbe pensare che Oppenheimer faccia uso di immagini piene di effetti sonori e di un montaggio al cardiopalma, attributi cinematografici che siamo abituati a godere pensando agli altri lungometraggi del regista di Dunkirk, Interstellar e della saga de Il cavaliere oscuro.
Se pensate di assistere ad uno spettacolo cinematografico fatto di esplosioni e di una sceneggiatura incalzante, siete in errore.
Oppenheimer è il film più intimista di Christopher Nolan, che vuole offrire un biopic in cui verrà messo a nudo tutto il complesso carattere di uno dei fisici più famosi mai esistiti.
Il film di Nolan ha l’ardire di costruire non solo la sua carriera, ma anche la sua vita privata, facendo conoscere agli spettatori anche il suo personale e ambiguo approccio al concetto di democrazia, di guerra e di amore.
Proprio per riuscire a dipanare la vita, le incongruenze e la carriera di quest’uomo, Oppenheimer dura tre ore.
Centottanta minuti che Nolan usa per costruire una intricata e affascinante storia piena di dialoghi che esprimono efficacemente, attraverso costrutti verbali ficcanti e ricercati, tutte le zone d’ombra dell’anima del fisico e il suo atteggiamento ricco di sfumature idealiste.
IL CAST CHE ARRICCHISCE LA STORIA
Accanto a Cillian Murphy, che sfoggia doti attoriali notevoli nel mostrare tutte le numerose defaillance emotive del personaggio che interpreta, Oppenheimer si serve di un cast che pesca a piene mani dalle più grandi star hollywoodiane odierne.
Da sottolineare due attrici che rappresentano due donne importantissime per il fisico Oppenheimer: Emily Blunt, nei panni di Kitty Oppenheimer, moglie del fisico, e Florence Pugh, che interpreta Jean Tatlock, una psichiatra dall’animo tormentato che il creatore della bomba atomica incontra prima di sposarsi.
Queste due figure femminili saranno centrali nella storia per delineare il particolare rapporto che Oppenheimer riservava al sesso femminile.
Se con Kitty si consuma un rapporto matrimoniale a tratti banale, con Jean esplode il lato più carnale del personaggio a cui presta il volto Cillian Murphy.
E’ importante nel film anche il ruolo del generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, nei panni di Matt Damon, e quello di Robert Downey Jr., che interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica.
Sarà proprio quest’ultimo a rappresentare l’uomo che porterà nella vita di Oppenheimer numerosi problemi di natura etica e soprattutto politica.
Tra personaggi chiave e altri che avranno solo piccoli ruoli, il film di Christopher Nolan non ha praticamente eguali nel coinvolgere grandi attori, perché vedremo sulla scena anche Kenneth Branagh, Rami Malek, Josh Hartnett, Gary Oldman e Casey Affleck. Un carosello di star che impreziosisce l’opera filmica di Christopher Nolan in maniera impeccabile.