Moda. Una rivoluzione italiana, su Sky la docuserie che racconta come la moda abbia infranto i tabù

0

La moda non è mai solo moda. Nel corso dell’ultimo secolo, sesso, età, etnia, religione e idee politiche sono state messe in discussione da creatori di moda accomunati dal desiderio di scivolare fuori dalle costrizioni e dai tabù del vestire.

Tabù che oggi diventano sempre più esili davanti a un guardaroba genderless, con il divario maschile/femminile messo in crisi da un assunto semplice: gli abiti non hanno sesso.

Quello della moda è un cammino fatto di contraddizioni e continui rimandi al passato, al presente e all’idea di futuro che ogni stilista immagina disegnando le proprie creazioni.

Moda. Una rivoluzione italiana è la docuserie Sky Original, in esclusiva dal 24 febbraio 2024 alle 21.15 su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW che non vuole essere una cronistoria del Made in Italy, ma un racconto unico che sceglie come suo cuore tematico il rapporto tra il vestire e i nostri ruoli, sociali e di genere, attraverso un secolo segnato da cambiamenti epocali.

Il documentario in quattro episodi è un viaggio nella moda e nello stile italiani. Il repertorio rappresenta sempre la parte più importante del racconto e getta luce su momenti della storia della moda italiana a partire dai primi decenni del 1900 fino ai giorni nostri.

Il racconto storico e le riflessioni scaturiscono non dalla voce di un narratore tradizionale ma dal tessuto delle interviste di esperti e protagonisti della moda che si diversificano tra loro sia per quanto riguarda i pareri e le riflessioni sia per quanto riguarda i ruoli.

La moda è lo specchio dei tempi. Cambia e viene cambiata dal tessuto storico, sociale ed economico del paese.

Vive di contrasti insiti non solo all’interno dello stesso periodo ma anche all’interno dello stesso genere: moda maschile e moda femminile, haute couture e moda di strada, e non solo.

Nel corso della storia l’abito ha sempre rispecchiato i ruoli sociali e le differenze di genere ma ormai sono sempre più numerosi i casi che hanno scardinato questi stereotipi e che hanno portato alla definizione di uno stile fluido, genderless.