Sono decenni che in America imperversa la figura del predicatore religioso. Il predicatore è un uomo laico che diffonde il verbo di Dio e invita tutti i fedeli a godere della gioia e dell’amore insito nelle scritture cristiane.

Costoro sono uomini e donne che non hanno bisogno di un luogo di culto ufficiale per parlare delle Sacre Scritture, ma che si servono anche di spazi pubblici per invitare tutti i credenti a sentire le loro prediche.

Il tono di voce del predicatore è alto e il suo atteggiamento il più delle volte, oltre ad essere rassicurante e consolatorio, è anche brillante, affinché la sua performance religiosa somigli anche ad uno show che possa intrattenere.

Gli Occhi di Tammy Faye, film diretto Michael Showalter con protagonisti Jessica Chastain insieme a Andrew Garfield, racconta proprio la vera storia di due predicatori che divennero famosissimi durante gli anni settanta e ottanta, abilissimi nello sfruttare i nuovi media televisivi per far arrivare la loro voce a migliaia di persone.

L’INFANZIA DELLA PROTAGONISTA

Quando l’importanza della televisione divenne incredibile in America durante gli anni sessanta, anche i predicatori decisero di adeguarsi al nuovo medium nascente.

Di lì a poco le prediche, che prima venivano gestite di persona con un pubblico limitato, si trasferirono nel piccolo grande schermo, attraverso vere e proprie emittenti dedicate solo a questi messaggi religiosi.

Tammy Faye Bakker (intepretata da Jessica Chastain) nasce in una umile famiglia credente. Sua madre ha una grande fede ed ha scelto di impartire una severa educazione religiosa a sua figlia.

Non di rado, durante i silenziosi pranzi, la donna parla dell’Inferno come una minaccia tangibile se la condotta di sua figlia non dovesse essere irreprensibile.

Sebbene sia fortemente credente ed ancorata ad antichi concetti religiosi, questa donna ha deciso alcuni anni fa di divorziare dal marito, secondo una logica impossibile da accettare per una educazione cristiana tradizionale.

Proprio per questo riesce ad entrare in chiesa solamente perché è l’unica che sa suonare il piano; una capacità indispensabile durante le prediche di alcuni uomini religiosi dal momento che hanno bisogno di un accompagnamento musicale.

LA POTENZA DELLA TELEVISIONE

Durante gli anni ’60 oramai la televisione è quell’elettrodomestico che, in America, non può davvero mancare.

Il medium televisivo inizia ad essere il metodo comunicativo preferito in assoluto, anche per coloro che hanno il vezzo di predicare in nome del cristianesimo.

Tammy, dopo aver incontrato Jim (Andrew Garfield), decide di unire con quest’uomo le forze e di iniziare ad intraprendere la carriera di telepredicatori.

Tammy e Jim, uniti anche dal vincolo matrimoniale, sono una coppia perfetta per divulgare amore e prosperità.

Ma questa donna intelligente e perspicace ha nuove idee rivoluzionarie, come quella di usare una bambola come mezzo di intrattenimento per tutti i bambini.

Questi piccoli spettatori rappresenteranno il nuovo pubblico delle loro prediche, un pubblico giovane che si formerà secondo il concetto di amore cristiano.

GRANDI INTERPRETAZIONI

Sebbene Gli Occhi di Tammy Faye sia un film che racconta una storia vera che, potenzialmente, non potrebbe interessare il pubblico italiano, questo film è da tenere in considerazione anche solo per gustare le interpretazioni di Jessica Chastain e Andrew Garfield.

L’attrice americana dimostra fin dalle prime scene una capacità di recitazione notevole. Con un viso pieno di trucco, proprio come era solita mostrare la vera Tammy Faye, la Chastain modella superbamente il tono della sua voce per renderlo simile a quello della controparte reale.

Una voce stridula e una risata decisamente particolare, marchio di fabbrica della famosa telepredicatrice che ha creato un impero televisivo.

Anche Andrew Garfield non è da meno, offrendo una recitazione contraddistinta da una espressione del viso e una verve che rispecchia perfettamente quella del personaggio a cui si riferisce.

Il suo modo di esprimersi è contraddistinto da uno stile affabulatorio e allo stesso tempo incisivo e rassicurante, proprio quello che esprimeva il vero Jim Bakker mentre decantava le gioie della condotta cristiana.

PIU’ TAMMY FAYE PER TUTTI

Con una regia a tratti vivace, soprattutto quando racconta dell’ascesa di Tammy e Jim nell’olimpo dei telepredicatori durante gli anni settanta e ottanta, Gli Occhi di Tammy Faye è sicuramente un film interessante.

Purtroppo l’unico dubbio che assale lo spettatore è quello riguardante la scelta di raccontare, per gran parte delle due ore complessive dello spettacolo, unicamente la storia della carriera (e il declino) di questa coppia, lasciando tutto sommato poco spazio al personaggio femminile interpretato da Jessica Chastain.

Questo è un vero peccato, perché il carattere e la personalità di Tammy sono a dir poco interessanti. Questa donna, come lasciano presagire le poche scene che si focalizzano sul suo carattere, ha un’indole incredibilmente progressista e moderna.

Durante gli anni in cui Ronald Reagan era l’uomo più potente d’America e il machismo la cultura dominante, Tammy Faye con nonchalance invitava (e difendeva) durante i suoi show televisivi gli omosessuali, sottolineando come questi fossero persone normali e meritevoli dell’amore di Dio.

Anche il concetto di femminismo non le era estraneo; per Tammy una società in cui l’uomo fosse considerato al di sopra di una donna era un concetto assurdo.

Insomma, Tammy Faye era tante cose oltre ad essere un’ottima cantante ed una predicatrice che soleva truccarsi in modo esagerato.

Dove vedere Gli occhi di Tammy Faye
COMMENTO
E’ noto come i predicatori religiosi in Italia non abbiano mai avuto fortuna, a causa di una cultura cristiana che si rifà unicamente alle figure ecclesiastiche tipicamente istituzionali. Proprio per questo è pacifico come Gli Occhi di Tammy Faye possa essere considerato un film che potrebbe avere poco appeal sul pubblico italiano. Non vedere questo film potrebbe essere invece un errore, perché potreste perdere l’occasione di osservare una grandissima interpretazione di Jessica Chastain, alle prese con il ruolo di una donna che sfoggiava un grande carisma e di certo non era solo una predicatrice da strapazzo. È impossibile non citare anche la grande performance attoriale di Andrew Garfield, che dismette i panni dell’Uomo Ragno e diventa un uomo abbagliato dalla religione cristiana e, purtroppo, anche dalla ricchezza. Come ho già sottolineato, sarebbe stato interessante che la sceneggiatura avesse dato più spazio alla descrizione della personalità di Tammy Faye, così complessa e moderna nell’affrontare un concetto di religione che non comprendesse pregiudizi verso l’omosessualità.
7.5
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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