Sono tanti, troppi, anni che Andy (Zac Efron) e Vicky (Sydney Lemmon) fuggono da un’agenzia federale che vuole privare loro della libertà. Andy e Vicky  non sono persone che hanno infranto la legge, ma solo due esseri umani che hanno doni  molto speciali.

Dalla loro unione sentimentale è nata Charlie (Ryan Kiera Armstrong), una bambina depositaria di capacità ben più distruttive di quelle dei genitori.

La vita della giovane Charlie è costellata da frequenti disagi esistenziali, dal momento che non ha la minima idea di come gestire la sua rabbia prima che esploda improvvisamente nella creazione di potenti deflagrazioni incendiarie ideate dalla sua mente.

Diretto da Keith Thomas, Firestarter è il nuovo adattamento del romanzo di Stephen King L’incendiaria, che racconta di come alcuni esseri umani si ritrovino a vivere come cavie perché capaci di usare la propria mentre in modo impensabile.

SENZA UNA VERA CASA

E’ successo di nuovo: Charlie a scuola è stata vittima di bullismo e la sua collera è sfociata in una pericolosa esplosione.

I docenti di Charlie credono che avesse con sé un ordigno esplosivo, unica ipotesi plausibile che potesse spiegare come la porta del bagno della scuola sia stata ridotta in brandelli.

La verità è differente e impossibile dall’essere divulgata pubblicamente, perché potrebbe portare a  rinchiudere a vita Charlie in un istituto per studiarla e privarla così di una esistenza normale.

Proprio per restare nell’ombra, la bambina non conosce le potenzialità di internet né dell’utilità di avere uno smartphone.

Questi oggetti tecnologici potrebbero rivelare la posizione sua e dei genitori, quindi sono categoricamente vietati. Questo è l’unico modo di vivere, almeno per ora.

Ma la situazione si complica, perché Charlie sta per compiere undici anni e davanti a lei le si profila il difficilissimo periodo della pubertà, noto per essere piuttosto instabile dal punto di vista emotivo.

Una condizione pericolosa, perché Charlie ha la possibilità di trasformare in cenere qualsiasi cosa solamente con la forza del suo pensiero quando è in collera.

Vicky è fermamente convinta che sua figlia debba allenarsi a gestire le sue anomale capacità, proprio come hanno fatto i suoi genitori, mentre Andy, differentemente, reputa che la bambina sia ancora troppo piccola per essere esposta ad uno stress emotivo e fisico così intenso.

Purtroppo non è più tempo per le chiacchiere, perché un uomo misterioso (Michael Greyeyes) è alla ricerca di Andy e la sua famiglia. E’ di nuovo il momento di ripartire.

ELETTROCARDIOGRAMMA PIATTO

Dopo la visione di vivaci titoli di apertura del film, che riescono con efficacia a narrare il passato recente dei genitori di Andy e tutte le pene che hanno patito, Firestarter inizia a raccontare della vita di Charlie e dei suoi genitori.

Sebbene i suddetti titoli di testa presentassero un discreto pathos, condito anche da un pizzico di gore, purtroppo il proseguo del film è caratterizzato da un ritmo piuttosto lento e privo di qualsiasi input emotivo.

Assistiamo troppo spesso a numerose scene verbose che spiegano i difficili rapporti di Andy e Vicky, in totale disaccordo riguardo il comportamento da intraprendere con la loro figlia.

Se questi momenti sono utili, soprattutto per comprendere di quali poteri sono investiti i genitori di Charlie, anche gli avvenimenti futuri del film non riescono a creare un minimo senso di partecipazione emozionale.

Anche di fronte a vere e proprie tragedie, Firestarter non ha la capacità di coinvolgere, a fronte di un montaggio fin troppo banale e ad un uso piuttosto scarso di effetti speciali.

I  barbecue umani che provoca Charlie non sono mai mostrati nella loro intrinseca ferocia, a causa probabilmente di un budget fin troppo limitato.

Sebbene un film non debba essere giudicato dalle sue prodezze effettistiche, c’è da dire però che  mostrando in maniera più eclatante la violenza insita nei poteri di Charlie Firestarter avrebbe potuto, quantomeno, impressionare il pubblico più sensibile ed entusiasmare gli amanti del genere horror.

Tutti coloro che si ritengono fin troppo “paurosi” stiano anche tranquilli, perché il film di Keith Thomas è del tutto distante dal concetto di terrore.

LA MUSICA DEL MAESTRO

La colonna sonora di Firestarter è firmata dal compositore e regista John Carpenter, assieme a Cody Carpenter e Daniel Davie.

Le tipiche sonorità angoscianti saranno subito riconosciute dai fan del creatore della saga di Halloween.

Sebbene le oscure e malinconiche note facciano di tutto per attribuire una certa personalità al lungometraggio tratto dal libro di Stephen King, è innegabile che con un film dal ritmo così compassato e privo di tensione nemmeno il talento di Carpenter riesce a sistemare le cose.

Mentre udiamo composizioni che inneggiano al panico di una bambina undicenne in preda al dolore e ad una collera che la rende un’arma di distruzione di massa, ci accorgiamo mestamente come la sceneggiatura non abbia previsto alcun momento adrenalinico in cui Charlie possa esplicare le sue doti sovrumane.

Anche durante la parte finale del film, in cui dovrebbero accadere gli eventi più significativi ed emozionanti del film, Firestarter proprio non riesce a far palpitare lo spettatore, inerme di fronte alla visione di tutto quel fuoco, che oltre a bruciare ossigeno consuma anche tutte le aspettative riguardo a questa ennesima trasposizione di un best-seller del re dell’orrore Stephen King.

Dove vedere Firestarter
COMMENTO
Ogni estimatore della penna del maestro dell’orrore Stephen King, ogni volta che sente dell’uscita di un nuovo film tratto dai suoi romanzi, è quantomeno dubbioso sulla sua riuscita. Tutto questo pessimismo stavolta è pienamente giustificato, perché Firestarter è un film che proprio non riesce a coinvolgere ed emozionare. Sono troppe le scene che mostrano lunghi siparietti verbali tra i genitori di Charlie, scene che sembrano quasi create ad hoc per allungare un film che non ha una chiara personalità. Firestarter appare come un racconto cinematografico che si serve delle parole più che delle immagini per svelare la storia di Charlie e dei suoi genitori. Sebbene per amor di chiarezza tutte queste chiacchiere riescano quantomeno a rendere chiara la situazione ed il passato di Andy e Vicky, mancano momenti di tensione in Firestarter e soprattutto personaggi che riescano a coinvolgere. L’uso di pochissimi effetti speciali inoltre non riesce ad appagare tutti i fan dell’horror, che si ritrovano davanti un film che potrebbe essere adatto anche ad un pubblico giovane.
5.8
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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