Oramai Disney  ha presto gusto a realizzare film in live action ispirati ad intramontabili classici di animazione.

Stavolta avremo il piacere di vedere, al cinema dal 26 maggio e in streaming su Disney+ dal 28 dello stesso mese (solo in modalità vip) Crudelia, che racconta della genesi di Cruella de Vil (Crudelia De Mon in Italia).

Con protagonista Emma Stone nei panni di Cruella, fin dal primo teaser trailer del film quello che stimolava  subito la curiosità era il look dell’attrice americana presentato per questo progetto cinematografico.

Oltre a tingere i capelli di bianco e nero, proprio come sono raffigurati nel personaggio originale, Cruella sfoggia anche un aspetto che richiama la cultura punk rock tipica degli anni ’70, proprio gli anni che fanno da sfondo temporale al racconto Disney.

UNA BAMBINA SFORTUNATA

All’inizio del film non entra subito in scena Emma Stone, perché la sceneggiatura mostra Crudelia quando ancora era una ragazzina. Con una capigliatura già bicolore e un carattere ribelle, Estella (questo il nome vero della giovane) sfoggia un atteggiamento tipicamente anticonformista.

Con indosso la divisa scolastica portata all’incontrario (tipica citazione dall’indimenticabile Principe di Bel-Air nei panni di Will Smith), Estella è una giovane donna che non ha alcuna intenzione di piegarsi al maschilismo imperante della società né al giogo dei bulli.

Proprio per questo il suo curriculum scolastico è pieno di note, che di certo non la fanno apparire come la migliore alunna di tutti i tempi.

Presto i problemi di Estella saranno ben più gravosi di qualche richiamo disciplinare, perché a causa di dolorosi eventi sarà costretta a vivere senza l’amorevole affetto della madre, donna che da sempre l’ha sostenuta, anche nei suoi atteggiamenti più controversi.

Inizia così per la ragazza una vita fatta di incertezze e di un futuro che sembra sempre più fumoso, almeno fino al giorno in cui incontra Orazio Badun (Paul Walter Hauser) e Gaspare (Joel Fry), due ladruncoli della sua stessa età che faranno presto amicizia con lei.

Orazio e Gaspare insegneranno a Estella tutti i trucchi del mestiere per diventare un abile borseggiatore. E’ questa la nuova vita della ragazza dai capelli bianchi e neri, una vita fatta di furti per rubare tutto quello che può esserle utile per sbarcare il lunario.

L’AMORE PER LA MODA

Sebbene Estella, Orazio e Gaspare divengano sempre più abili nel loro particolare mestiere di ladri, non si può vivere solo di furti per sempre.

Questo lo sa bene anche la futura Cruella, che ha come sogno nel cassetto quello di lavorare per la Baronessa von Hellman (Emma Thompson), ricca e leggendaria donna che possiede un impero della moda.

Ad Estella, fortunatamente, non manca creatività e un’ottima manualità con l’ago, il filo e la macchina da cucire.

Ben presto si ritroverà come nuovissima impiegata della Baronessa, un personaggio femminile che da subito sfoggia una statura morale alquanto discutibile.

Questa affascinante e potente regina della moda londinese sembra non avere alcun riguardo per gli altri: il suo spropositato ego e le sue orribili maniere la rendono una persona da rispettare solamente per evitare di essere licenziati in tronco.

La Baronessa von Hellman è un soggetto di incredibile importanza nel racconto Disney, perché sarà una donna che avrà più di un misterioso legame con Estella.

UNA SCENEGGIATURA CON UNA IDENTITÀ’ POCO CHIARA

Dopo la visione di Crudelia, che dura poco più di due ore, risulta chiaro come il plot abbia voluto offrire fin troppi spunti da sviluppare nella trama.

Durante il film vedremo diverse metamorfosi caratteriali di Estella, che rendono difficile creare una certa affezione con il personaggio.

Da abilissima ladra durante la parte iniziale del film, ove la ragazza rinuncia al suo look rockettaro e sfoggia anche capelli monocromatici, Estella diviene poi una semplice lavoratrice per la cattivissima Baronessa, fino a cambiare ancora, nel giro di poche scene, in quella che sarà effettivamente Cruella.

Una serie di cambiamenti di personalità che in parte disorientano lo spettatore, intento a capire quale atteggiamento veramente voglia adottare questa sfortunata ragazza.

Inoltre, a causa di questi stravolgimenti caratteriali, il film non riesce ad offrire uno spettacolo con una identità di genere ben definita.

Durante la prima parte del film, Crudelia getta le basi per un racconto dai toni da film giallo e con caratteristiche drammatiche, che effettivamente attirano l’attenzione.

Con il proseguo dello spettacolo, sembra quasi che il personaggio di Emma Thompson, per non sfigurare di fronte al notevole talento della Thompson, debba inventarsi situazioni in cui sia lei l’unica protagonista.

Scene che avvicinano Crudelia al sottogenere cinematografico degli Heist Movie, ovvero di film in cui gli attori sono coinvolti in rapine dal grosso potenziale economico.

Dove vedere Crudelia
COMMENTO
Crudelia non mi ha convinto fino in fondo. Con un pregevole incipit in cui la sceneggiatura sembra voglia offrire un appetibile film accostabile al genere giallo e drammatico, Crudelia in seguito perde la bussola della coerenza narrativa mettendo in scena fin troppe personalità di Estella, per cercare (invano) di delineare la sua individualità dalle innumerevoli sfaccettature. Mentre Emma Thompson è affaccendata nella difficile missione volta a dare una giusta prospettiva caratteriale al suo personaggio approfittando di una pregevole colonna sonora con i successi degli anni ‘70, Emma Thompson dà forma a quello che si rivela essere il vero protagonista del film: una malvagia e credibile donna che non sa nemmeno cosa possa significare amare. La Baronessa von Hellman appare, in effetti, come una spietata Crudelia ante litteram, dotata di un profilo caratteriale ben definito, pieno di intelligenza e cattiveria sopraffina. Se avesse puntato di più sul mood drammatico e meno sulle (esagerate) capacità da ladra geniale che architetta piani complessi che nemmeno Arsenio Lupin saprebbe gestire, Crudelia probabilmente sarebbe risultato un film ben più appagante ed emozionante. Con tantissime scene che hanno Estella come protagonista nei panni di ladra accanto ai personaggi (dimenticabili) di Orazio e Gaspare, tutto il (buon) sapore melodrammatico della pellicola purtroppo si annacqua irrimediabilmente. Il film Disney vuole strafare e, come spesso accade, proprio per questo non riesce a dare al racconto cinematografico una personalità chiara e definita, elementi primari affinché lo spettatore possa calarsi totalmente nell’immaginario della sceneggiatura.
6.5
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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