La città di Berlino è sempre stata vista, soprattutto dagli italiani, come una meta dove sia possibile, con pochi soldi, costruire un futuro più che dignitoso. La vita costa poco a Berlino e si trova lavoro facilmente, dicono in molti.

Ciao Italia è un interessante documentario che vuole intervistare diversi italiani che hanno deciso di trasferire la loro esistenza oltre i confini della penisola italiana, e salutare così la loro città natale per abbracciare un’idea di vita che parli la lingua tedesca.

Le testimonianze di queste persone è veritiera ed incredibilmente semplice nel descrivere quali sono stati i motivi che hanno portato ad una decisione tanto importante, quanto sofferta, di cambiare posto dove passare tutta la vita.

Il mito di Berlino come di una città che sappia offrire tutti i servizi fondamentali, oggigiorno, è ridimensionato.

Come gli stessi autori del documentario, Barbara Bernardi e Fausto Caviglia, sottolineano in conferenza stampa, nel 2013 il lavoro a Berlino scarseggia, ed anche il mercato immobiliare soffre di un deciso rialzo dei prezzi.

Ma la verità è un’altra, come espongono tutti i cittadini italiani, oramai berlinesi, durante le interviste.

Che si parli di lavoro o di prezzi delle case, una cosa è certa: tutti i servizi basilari che un cittadino voglia pretendere, nella città tedesca, sono certi.

La garanzia di poter approfittare di un autobus pubblico nell’orario di arrivo previsto, oppure avere una forte sensazione che ognuno sappia che come cittadino ha dei diritti inalienabili di fronte alla legge è una cosa straordinaria.

Un atteggiamento che non è possibile sostenere nell’Italia di oggi, dove si deve faticare anche solo per portare i bambini a scuola, come afferma placidamente il giovane padre, originario di Napoli, che parla alla telecamera.

I suoi figli ora sono felici, e la decisione che ha preso con sua moglie è stata ponderata ma giusta.

La situazione della loro famiglia a Berlino è diversa, e si compiacciono a vedere come i bambini abbiano a disposizione una scuola che funzioni e che dedichi loro tanti spazi con cui svagarsi e giocare.

A Napoli non era così. Fa ridere, ma in modo agrodolce, che questo affettuoso papà, per “spaventare” i suoi figli qualora disobbediscano, dica loro che se non la smettono “tornano a Napoli”.

Testimonianze ficcanti nella loro semplicità, che denunciano un grosso disagio nel descrivere la loro Italia oramai in preda alla più totale maleducazione e disinteresse per il prossimo.

Ciao Italia è un documentario efficace, che rappresenta la nuova vita di questi intervistati puntando sulla descrizione della loro quotidianità, argomento utile per far trapelare le ovvie differenze con le loro precedenti abitudini.

Sono importanti anche le parole di un ragazzo tedesco, che parla in maniera gioviale degli italiani, della loro simpatia e della tendenza a non dare troppo importanza alle regole.

Ciao Italia è uno spaccato vivido su Berlino e sull’immigrazione forzata di molti italiani, alla ricerca di un modo di vivere più consono per una società civile.

COMMENTO
Ciao Italia è un documentario efficace, che rappresenta la nuova vita di questi intervistati puntando sulla descrizione della loro quotidianità, argomento utile per far trapelare le ovvie differenze con le loro precedenti abitudini.
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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