Stella (Denise Tantucci) è una ragazza di diciassette anni che è condannata a vivere dentro casa. Una casa fatta di finestre sbarrate in cui non può passare la luce del sole e l’aria.

Una quarantena forzata che sembra eterna, anche se vissuta con altre due sorelle, Luce e Aria. I loro giorni sono sempre uguali. La noia e l’apatia è intervallata da piccoli momenti di svago, in cui le sorelle fanno finta di essere in spiaggia.

Squarci di vita realmente vissuta e fatta di momenti ilari in cui potevano mangiare pasti golosi riempiendo i loro polmoni con l’aria di mare. A quei tempi non erano sole, perché potevano godere della compagnia di tutti e due i loro genitori.

UNA FAMIGLIA MONCA

Il mondo sembra essersi ammalato. Soprattutto il sole, che adesso ha la capacità di contagiare mortalmente qualsiasi essere umano che provi ad entrare in contatto con i suoi letali raggi.

Anche l’aria non è respirabile perché piena di veleni. Il padre di Stella (Valerio Binasco) è ancora vivo. L’uomo, quando non è fuori a procacciare il cibo, divide parte delle giornate con le figlie.

Il pater familias  prima di uscire si copre il viso con una pesante maschera a gas. Le sue missioni sono pericolose e difficili da portare a termine, e talvolta prevedono anche l’uccisione di uomini pur di riuscire ad arraffare strenuamente i pochi viveri rimasti.

Si respira un’aria pesante dentro questo appartamento, non solo perché non vi è praticamente areazione, ma anche a causa dell’atteggiamento dell’uomo, sempre violento nelle sue parole e così poco disposto ad accennare un minimo di affetto verso Stella e le sorelle.

Il suo comportamento inopportuno è pervaso dalla mancanza di qualsivoglia pietas nei riguardi delle tre figlie, che esorta ogni giorno a non uscire per non incontrare esseri orribili senza mani e senza occhi.

Una figura genitoriale severa e rabbiosa che non ha nessuno che può tenergli testa; purtroppo i diciassette anni  di Stella non bastano a fronteggiare un uomo adulto e fisicamente prestante.

L’APOCALISSE

Il padre di Stella è un uomo che in tempi recenti era stato un grande credente. Proprio per questo è strenuamente convinto che il mondo si stia spegnendo a causa dell’Apocalisse, l’evento che la Bibbia descrive all’interno delle sue sacre pagine.

Il film, tramite alcuni flashback, mostra anche la madre di Stella. Che fine ha fatto la donna? E perché una parete della casa è ricoperta di un liquido rosso che sembra sangue? Interrogativi inquietanti per lo spettatore,  che non resteranno irrisolti durante la visione della pellicola.

La casa di Stella è cupa, buia e claustrofobica. Pur essendo un appartamento di discrete dimensioni, ogni stanza ha al suo interno tanti oggetti collocati quasi alla rinfusa, che restituiscono un convincente senso di soffocamento e di incredibile mestizia.

Il tempo si è fermato a casa di Stella; pur essendo ambientato ai giorni nostri, Stella e le sue sorelle sono calate in un’atmosfera tipicamente vintage  e interagiscono con oggetti che fanno pensare alla tecnologia analogica di decenni fa.

Anche la villa stessa è collocata in uno spazio e in un ambiente isolato e senza una vera e propria collocazione temporale, fuori dal centro abitato e caratterizzata da un silenzio assordante.

QUALE VERITÀ’?

La sceneggiatura di Buio, di primo acchito, sembrerebbe alquanto banale. Il solito plot che tratta una storia apocalittica, con i sofferenti protagonisti che devono rinunciare alla loro libertà.

In verità il film, opera prima diretta da Emanuela Rossi, non vuole solo offrire la classica storia che ritrae la fine del mondo per mettere a disagio lo spettatore.

La trama di Buio è più complessa, e mette al centro tutto il malessere di Stella non solo rispetto alla nuova e dura realtà che deve accettare, ma anche riguardo all’odioso rapporto con il padre.

Quest’ultimo è un personaggio veramente ambiguo. Più va avanti il film, più le sue intenzioni si fanno oscure e dettate da un equilibrio psicologico che potrebbe deragliare da un momento all’altro.

Stella e le sorelle sembra che dipendano emotivamente e fisicamente dall’uomo, specialmente pensando ai pasti quotidiani che quest’ultimo elargisce alle figlie.

Ma un giorno tutto cambia, perché una sera il loro padre non fa ritorno. Passano i giorni e di lui non si hanno più notizie.

La sua assenza, dapprima vista come evento di dolore e sacrificio per Stella e le sorelle, sarà in verità il punto di partenza per una nuova vita della diciassettenne, inaspettatamente piena di profonde novità.

Dove vedere Buio
COMMENTO
Buio è un film discretamente affascinante. Con un ritmo compassato ma efficace, la regia riesce con successo a mostrare la casa di Stella come una sorta di buia prigione, dove il ruolo del carceriere è rappresentato dall’acerrima figura del padre. Il personaggio di Stella è costruito a dovere, con il suo profilo psicologico da teenager che in alcuni momenti stenta a trattenersi e che vorrebbe esplodere e farsi valere con tutta l’energia dei giovani. Ma questo non è possibile, almeno fino a quando suo padre terrà gli occhi sulle sue figlie, alle quali ha privato ogni genere di amore. Manca la libertà, un mondo normale e la loro madre. Riuscire a sorridere è difficile per Stella e le sorelle, che si aggrappano alla vita con tutte le loro forze e in nome della loro intensa sorellanza. Buio non nasconde anche alcune scene tipicamente da thriller, dove il sangue e la violenza sarà protagonista e unico mezzo per sistemare alcune cose.
7.2
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
buio-recensione-il-mondo-malato-di-stellaStella (Denise Tantucci) è una ragazza di diciassette anni che è condannata a vivere dentro casa. Una casa fatta di finestre sbarrate in cui non può passare la luce del sole e l’aria. Una quarantena forzata che sembra eterna, anche se vissuta con altre due...