La saga di Geralt di Rivia è una serie letteraria che nasce negli anni ’90 dall’autore polacco Andrzej Sapkowski. Ai tempi trentasettenne, Andrzej è difficile che potesse aspettarsi un successo tale da coinvolgere l’interesse di altri media come il cinema e la televisione.
Questi racconti, prettamente a tema fantasy, raccontano di Geralt di Rivia, un essere umano geneticamente modificato affinché possa cacciare temibili mostri impossibili da abbattere per un uomo comune.
Geralt è uno “strigo”, termine che definisce proprio questa particolare e rara genia di esseri dalle superbe capacità offensive, che possono fare uso anche di alcune tecniche magiche.
Oltre a film e serie televisive mai arrivate in Italia e trasmesse su canali polacchi, anche il mondo dei videogiochi si è invaghito delle gesta di Geralt, con un intenso e coinvolgente gioco di ruolo nato durante gli anni 2000.
Da qualche tempo Netflix si è interessata alle avventure di Geralt, ed è riuscita a produrre una serie televisiva che finalmente potesse trasmettere tutta l’attenzione che questi avvincenti racconti meritano, sfruttando l’enorme platea mondiale che il re dello streaming può vantare.
Intitolata The Witcher (parola che ha lo stesso significato di strigo), la serie presenta l’attore Henry Cavill nei panni di Geralt, il cacciatore di mostri dai lunghi capelli color argento.
TRE PERSONAGGI IN CERCA DEL LORO DESTINO
I primi minuti della puntata iniziale di The Witcher riescono con gran fervore a trasmettere una notevole dose di azione. La telecamera trasmette subito momenti di una incessante lotta di Geralt, impegnato ad avere la meglio contro un ostico ed enorme avversario.
Un chiaro messaggio che recita come in questa serie TV, per fortuna, i momenti di tensione combattiva non mancheranno assolutamente, e potranno contare sull’uso di validi effetti speciali.
L’ambientazione tipicamente fantasy è arricchita da un’atmosfera cupa, che rende le avventure di Geralt accattivanti e spesso caratterizzate da una certa suspense. Già dopo i primi momenti di visione si capisce bene come il mondo di The Witcher sia un posto tremendamente pericoloso, che miete violenza e ingiustizie ad ogni angolo della (riuscita) scenografia.
Henry Cavill sfoggia notevole magnetismo truccato come lo strigo, con i suoi lunghi capelli bianchi, tipici del personaggio, che incorniciano perfettamente i lineamenti marcati e mascolini dell’attore inglese. L’incedere del Witcher appare sicuro e il suo viso non tradisce alcuna emozione, con i suoi occhi di colore giallo, prettamente felini, che sembra quasi che brillino nell’oscurità.
Durante la prima puntata è possibile conoscere già i personaggi principali della serie, che oltre al Witcher comprendono Yennefer di Vengerberg (Anya Chalotra), una ragazza dallo sfortunato destino vittima di malformazioni fisiche e la Principessa Ciri (Freya Allan), giovane che sembrava avesse un futuro da regnante ma che invece dovrà intraprendere un viaggio di vita che la cambierà inesorabilmente.
COME GAMES OF THRONES, ANZI MEGLIO
Perdonate il banale paragone, ma se proprio dovessimo fare un confronto tra The Witcher e un’altra famosa serie televisiva fantasy, il primo nome che viene in mente è proprio la serie dedicata agli adattamenti dei romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin.
Sebbene The Witcher abbia una sceneggiatura improntata maggiormente sulla figura di Geralt e le sue doti da cacciatore, è innegabile come la regia e la struttura del racconto spesso faccia pensare a Il Trono di spade.
In The Witcher, quando non abbiamo a che fare con lotte estenuanti all’arma bianca oppure combattimenti con spaventose creature mostruose, la sceneggiatura ama rappresentare i personaggi della storia servendosi di lunghi dialoghi in cui essi possano esplicare tutta la loro vibrante personalità.
Meno tediosi e più efficaci rispetto a quelli de Il trono di spade, questi siparietti verbosi spesso rappresentano l’occasione ideale per mostrare la riuscita vena ironica di Geralt.
Quello che, dalle prime scene, appariva come un eroe accigliato e duro, come da tradizione dei racconti con cappa e spada a tema fantasy cinematografici (basti pensare alla serie di Conan), in verità sfoggia un sottile umorismo che rende la sua personalità più complessa e, soprattutto, accresce il personaggio dal punto di vista intellettuale.
Il Geralt sul piccolo schermo in streaming è un super-uomo che si imbatte alla caccia di creature oscure per guadagno, ma che non resiste a difendere chiunque sia ostaggio di una ingiustizia. Un eroe impavido, che conosce fin troppo bene le profondità dell’oscurità e proprio per questo sa distinguere perfettamente il bene dal male.