Esiste un luogo popolato da creature mostruose dove tutto è scuro. La brillantezza del sole è soffocata da una costante nebbia e da una coltre di fumo; è impossibile per la luce illuminare questi paesaggi brulli e aridi.

Questo posto si chiama Sottosopra, ed è situato proprio sotto al nostro mondo, quello in cui i bambini giocano nei prati assolati e le macchine riempiono le strade brulicanti di vita.

Sebbene il Sottosopra possa sembrare una copia quasi esatta della nostra realtà, in verità questa dimensione rappresenta un vero e proprio confine tra il mondo umano e quello dei demoni, ove si annida il male e lo scorrere del tempo ha un ritmo differente dal nostro.

Durante gli anni ‘80 alcuni ragazzi di Hawkins, una città del Texas in America, hanno scoperto questa dimensione alternativa e speculare.

Da quel momento le loro vite sono cambiate per sempre. I loro straordinari racconti li abbiamo potuti conoscere grazie alla serie televisiva intitolata Stranger Things, uscita nel 2016 su Netflix.

Ora, grazie alla nuova stagione in uscita, abbiamo la possibilità di continuare ad entusiasmarci con le loro peripezie e a scoprire come hanno salvato l’America e il mondo intero affrontando queste terribili minacce.

SIAMO DA CAPO A UNDICI

La battaglia che i protagonisti di Stranger Things hanno affrontato nella terza stagione è stata durissima e, soprattutto, ha mietuto alcune dolorose vittime.

I poteri di Undici (Millie Bobby Brown) hanno permesso alle forze demoniache di rientrare nella loro sordida ed oscura dimensione. Ma a quale prezzo?

Un prezzo carissimo, che non comprende solo la perdita di giovani vite umane, ma anche la privazione di caratteristiche che hanno permesso ad Undici di affrontare queste orde maligne.

La quarta stagione di Stranger Things mostra i nostri beniamini intenti a provare a vivere una vita normale, o perlomeno che gli somigli il più possibile.

Undici è alle prese con la dura realtà scolastica, fatta di coetanei intenti a vessare e disprezzare tutti coloro che sembrano essere diversi da loro.

Essere diversi e non omologati, tra le mura scolastiche, significa meritarsi punizioni ed offese come solo i bulli sanno fare. Una cattiveria che sembra superare quella dei mostri che la ragazza ha affrontato solo sei mesi prima.

Non è facile per lei affrontare tutto questo, anche perché Jim Hopper (David Harbour), l’unico uomo che nella sua vita le ha donato un affetto simile a quello di un padre, non è accanto a lei.

Se tutto questo non bastasse a metterla a dura prova, oltre a Jim anche il suo amore Mike (Finn Wolfhard) è lontano, perché oramai la vita di Undici è in California assieme a Will (Noah Schnapp). Il Texas e Hawkins sono un lontano ricordo.

NON PUOI AFFRONTARE IL DIAVOLO SE NON CREDI AD ESSO

Sebbene la vita sembra essere tornata normale ad Hawkins, la verità non potrebbe essere più diversa. La frattura con il Sottosopra che nella scorsa stagione abbiamo visto chiudersi grazie agli enormi sforzi di Undici sembra che non sia bastata ad allontanare le forze del male.

Una nuova, potente e pericolosa entità è pronta per seminare orrore nella piccola e maledetta cittadina del Texas.

Questa minaccia non ha l’ardire di mostrarsi, ma riesce a seminare orrore in modo silenzioso ed invisibile, approfittando delle più nascoste e laceranti debolezze delle giovani menti che colpisce.

Proprio attraverso il modus operandi che il nuovo villain utilizza per colpire è chiaro come la nuova stagione di Stranger Things voglia omaggiare, ancora una volta, l’immaginario pop horror degli anni ’80, soprattutto pensando al cult movie di Wes Craven intitolato Nightmare.

Non arrivate subito a conclusioni fallaci: in Stranger Things non si parla di incubi e di mostri che amano prendere la nostra vita mentre dormiamo, tutt’altro.

Quello che gli sceneggiatori della serie Netflix hanno trasmesso dal film di Craven è l’atmosfera e la cattiveria di questo mostro, che sa perfettamente come sfruttare tutti i sensi di colpa delle vittime che colpisce.

I TEMPI IN CUI SI FUMAVA IN AEREO E LA RUSSIA SI CHIAMAVA U.R.S.S.

Se nella scorsa stagione di Stranger Things i rimandi ai folcloristici anni ’80 vi sono sembrati minori, in questa nuova tranche di episodi sarete più che soddisfatti.

Durante le sette puntate che compongono il primo volume della serie non mancheranno scene che mostrano scaldamuscoli, arcade e primitivi computer che hanno caratterizzato il periodo in cui molti appassionati della serie erano bambini od adolescenti.

Ovviamente anche la musica suonerà melodie tipiche degli anni in cui la pop music sfoggiava brani in seguito diventati indimenticabili.

In questi nuovi episodi tornerà protagonista anche la passione principale dei ragazzi di Stranger Things, quel Dungeons and Dragons che, peraltro, permetterà di introdurre un nuovo personaggio della serie, Eddie Munson (Joseph Quinn).

Eddie è un appassionato di musica Metal che è a capo dell’ Hellfire Club, il gruppo di giocatori del famoso gioco di ruolo di cui fanno parte anche Mike, Dustin (Gaten Matarazzo), Will e Lucas (Caleb McLaughlin).

Oltre ad Eddie ci saranno altre new entry, come Argyle (Eduardo Franco), lo stralunato amico di Jonathan (Charlie Heaton) che consegna pizze e Peter Ballard (Jamie Campbell Bower), un misterioso infermiere che avrà contatti con Undici.

QUATTRO RACCONTI IN UNO

Non avete ancora letto della notevole durata delle sette puntate della quarta stagione di Stranger Things? Sappiate che ogni episodio dura non meno di settanta minuti, con l’ultimo che arriva a durare più di novanta minuti.

Se questo per voi rappresenta un deterrente per la visione, non cadete in preda ai pregiudizi e sappiate che la sceneggiatura di Stranger Things 4 è così ricca che giustifica perfettamente questi dilatati tempi di visione.

Come si poteva in qualche modo desumere dai brillanti poster rilasciati alcuni mesi fa, in Stranger Things 4 le linee narrative sono strutturate in quattro parti differenti, che dividono necessariamente gli storici personaggi in gruppi diversi, ognuno dedito a compiere una determinata missione e vivere emozionanti esperienze.

Se una visione narrativa del genere non può che giovare alla varietà complessiva, questo permette inoltre di arricchire la sceneggiatura non solo di racconti che si rifanno al genere horror, ma anche a quello più orientato all’avventura e alla fantascienza.

Oltre a vivere esperienze di terrore con la presenza inquietante del nuovo demone che infesta Hawkins, potremo anche saggiare una sceneggiatura che parla di mistero e, perché no, anche di esperienze che rendono i ragazzi di Hawkins dei novelli investigatori del paranormale.

Dove vedere Stranger Things
COMMENTO
I Duffer Brothers lo avevano detto pubblicamente alcuni mesi fa: la quarta stagione di Stranger Things non uscirà nel periodo previsto perché subirà dei ritardi. La causa era da ricercare nel lavoro che non soddisfaceva pienamente i registi della serie Netflix. Abbiamo dovuto aspettare più del dovuto ma ne è valsa la pena, perché la nuova stagione di Stranger Things è quanto di meglio si potesse sperare di vedere. La sceneggiatura è ricchissima di storie, storie differenti che non servono solo a rendere lo show Netflix pieno di eventi fini a sé stessi, ma che sono legati in modo intelligente e creativo alla trama principale. Filoni narrativi che arricchiscono la storia di Undici e degli altri personaggi e che riservano colpi di scena architettati in maniera perfettamente credibile. Un lavoro di scrittura enorme e sicuramente da apprezzare, che pone questo primo volume sicuramente il migliore dopo la prima stagione. In Stranger Things 4 inoltre non mancherà l’horror, ora più macabro e sanguinolento che mai e che inneggia a titoli del calibro di Nightmare, film seminale del regista Craven con protagonista Robert Englund. Robert Englund che, incredibilmente, ha una parte proprio in questi nuovi episodi. Otre alla scrittura ben congegnata anche tutto l’aspetto registico è stato migliorato in questa quarta stagione. Con movimenti della cinepresa che sfoggiano scene approfittando di adrenalinici piani sequenza e momenti che non mancheranno di commuovere lo spettatore, il taglio registico di Stranger Things 4 è assolutamente di primo ordine, forte anche di ottimi effetti speciali che rappresentano il dulcis in fundo di un’opera seriale da consigliare senza esitazioni.
8.6
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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