Come scordarsi della mummia? Assieme a Frankenstein e l’uomo lupo, fa parte del manipolo di mostri più storico che possa esserci. La creatura bendata egiziana fu la prima che riuscì a spaventarmi quando mi accingevo, in tenera età, a conoscere il genere cinematografico che preferisco: l’horror.

Ma poco c’entra il cinema stavolta, perché stiamo parlando di Strange Brigade, il nuovo videogioco programmato dai ragazzi di Rebellion, che immerge il giocatore in un’atmosfera anni ’30 caratterizzata da location egiziane.

E visto che si parla di Egitto potevano mancare le mummie? Assolutamente no! La piccola (ma sostanziale) differenza è che stavolta queste ultime non le ritroveremo pacifiche dentro ai sarcofagi per consumare un pisolino eterno, ma sveglie ed assai arzille, pronte per assalire il giocatore.

L’ambientazione è quella degli anni ’30. La strana brigata che andremo ad impersonare lavora per la sacra corona inglese, ed è alla ricerca dell’archeologo Edgar Harbin, che sembra essersi perso mentre conduceva importanti ricerche proprio in Egitto.

Sono poche le speranze di ritrovare Edgar sano e salvo, ma il problema non è tanto il cadavere del povero archeologo, quanto la minaccia di Seteki, una Regina egiziana demoniaca che si è risvegliata dopo secoli di riposo per far calare le tenebre su tutto il mondo.

LO FACCIAMO IN QUATTRO?

Ma come si gioca a Strange Brigade? Il gioco è uno sparatutto in terza persona, con un’anima decisamente arcade, che lo rende il classico videogioco in cui il verbo “sparare” è assolutamente importante per proseguire l’avventura.

Strange Brigade presenta quattro personaggi principali da impersonare: due donne e due uomini. Riguardo il lato maschile possiamo scegliere tra il  prof. De Quincey, lo studioso del gruppo che ha un talento innato per trovare passaggi segreti e Frank, un soldato con la pelle dura che eccelle nel combattimento e conosce a menadito qualsiasi arma impugni.

Riguardo ai personaggi femminili possiamo scegliere tra la guerriera africana Nalangu, decisamente agile nei suoi movimenti, assieme a Gracie, una ragazza di campagna caratterizzata da un carattere estremamente esuberante.

Ognuno di loro può contare sulla potenza delle armi da fuoco e su di un talismano magico, che permetterà loro di usare una magia che funge da mossa speciale per stendere le mummie che incalzano verso di noi.

Il fulcro del divertimento di Strange Brigade è rappresentato dal multiplayer: fino a quattro giocatori contemporaneamente potranno giocare assieme ed unire le forze per annientate l’esercito di non morti vestito di bende.

Ogni missione che andremo ad intraprendere vedrà il giocatore affrontare decine e decine di mummie affamate di carne umana. Gli ambienti rivestono una grande importanza, dal momento che non avremo a disposizione solo i proiettili per provare a salvare la pelle, ma anche trappole disseminate per lo spazio del gioco, oppure casse di legno altamente infiammabili che esploderanno violentemente.

I nostri polverosi nemici potranno essere dunque affettati da lame, schiacciati da pesanti tronchi, oppure infuocati e fatti esplodere.

Una bella varietà di situazioni, che assieme alla buona scelta di armi come mitragliatrici, fucili, pistole e lanciafiamme, rendono il gioco altamente divertente. E poi c’è il talismano magico in possesso di ogni personaggio. Questo oggetto dai poteri sovrannaturali, oltre ad aprire varchi altrimenti inaccessibili, dopo essersi caricato grazie a delle gemme che le mummie annientate rilasciano, permette di usufruire di una potente “mossa finale” che ha la capacità di eliminare più nemici alla volta.

NON CHIAMATEMI SOLO ARCADE

Il fulcro del gioco di Strange Brigade, come ho detto poc’anzi, è sparare agli zombi made in Egitto e riuscire a sopravvivere. Ma non è tutto. Sebbene sia assolutamente gradevole operare delle ingenti carneficine di mummie grazie alle diverse armi in possesso, Rebellion ha pensato bene di caratterizzare il gameplay anche con piccoli enigmi da risolvere. Ogni missione comporta una grande area da esplorare, e le zone riservano sempre alcuni angoli segreti da cui attingere power-up extra e soprattutto ingente denaro per comprare altri armamenti.

Queste aree segrete richiedono sempre che il giocatore risolva alcuni enigmi, di difficoltà mai eccessiva, affinché si possa usufruire di questi bonus. Questa particolarità giova enormemente alla varietà del gioco, che unita ad altre sfide da compiere (una su tutte, la ricerca di alcuni gatti a cui sparare dopo che sentiremo il loro miagolio) rende Strange Brigade un gioco dotato di sfaccettature diverse oltre a quella puramente da sparatutto.

Gli strumenti offensivi che avremo a disposizione saranno variegati, ma soprattutto potranno essere potenziati con reliquie che aggiungeranno diverse caratteristiche alle armi in possesso, come potenza di fuoco e velocità nel ricaricare l’arma.

Reliquie che, appunto, dovranno essere cercate in anfratti nascosti all’occhio del giocatore distratto. E fidatevi se vi dico che avere una mitragliatrice che spara più velocemente è fondamentale quando saremo circondati da un numero impressionante di mostruosità.

IL FASCINO DELLA MONOCROMIA DEGLI ANNI ‘30

No, state pure tranquilli, di certo il gioco non sarà in bianco e nero, ma sfoggerà brillanti colori che esalteranno l’ottima grafica generale. Ma non volevo parlare di questo, bensì dei filmati del gioco, che presenteranno un bianco e nero vintage che innalza la personalità generale del prodotto.

I filmati saranno ideali per aggiornare il giocatore sulla ricerca di Seteki da parte della folle brigata, dal momento che il gioco, è bene puntualizzarlo, è provvisto di una campagna principale completa. Sebbene Strange Brigade offre diverse opzioni di gioco oltre quella dell’avventura principale ed è orientato verso il multiplayer, state pure tranquilli: l’avventura può essere giocata anche in single player, senza alcun problema.

Se invece avete voglia di compagnia, dalle opzioni del gioco potete settare quali caratteristiche preferite per la partita in corso, ovvero se volete che partecipino solo i vostri amici che avete aggiunto su Steam, oppure siete dei libertini videoludici e preferite che la vostra partita sia aperta a tutto il mondo. Una volta iniziata quest’ultima, ogni giocatore si aggiungerà alla missione in modo discreto.

Strange Brigade offre comunque altre possibilità di gioco: oltre all’avventura principale potremo sbizzarrirci nella modalità “Orda”, in cui decine e decine di mostri ci attaccheranno ad ondate, e la modalità “Sfida a punti”, durante la quale, entro un certo limite di tempo, dovremo far fuori quante più mummie riusciamo per accumulare centinaia di punti e denaro sonante.

MUMMIE, MA NON SOLO

Ma ora parliamo di quello che incontreremo durante il nostro allegro viaggio in Egitto. E’ pur vero che i nemici principali sono le mummie, ma non avremo il piacere di fare amicizia solo con loro, perché il prodotto prevede una discreta varietà di mostruosità a cui sparare.

Oltre ai puzzolenti morti che amano vestirsi di bende, ci attaccheranno anche scheletri, scorpioni giganti e minotauri opportunamente chiamati dalla soave voce della Regina Seteki. Ma anche tra le file delle mummie, non ci saranno solo quelle canoniche, lente e sprovviste di armamenti. Giammai! Seteki resusciterà in nostro onore anche mummie guerriere armate di spada e scudo e creature che sparano fuoco ed esplosivi.

Da sottolineare la gradevole e divertente trovata dei programmatori di Rebellion ogni volta che avremo a che fare con un nemico inedito: alla sua comparsa la descrizione delle sue caratteristiche sarà caratterizzata da una grafica tipica di quella dei primi film horror degli anni ’30. Una chicca che si aggiunge alla presenza di una “voce narrante” che ci accompagnerà per tutto il gioco, che con tono meravigliosamente sarcastico sottolineerà spesso le nostre azioni sul campo di battaglia, non lesinando in toni eccitati quasi attribuibili ad un tifoso sportivo.

COMMENTO
Strange Brigade è un gioco che ha mantenuto le promesse che dichiarava dai suoi primi trailer ed i comunicati stampa: un prodotto estremamente divertente ma anche molto curato, sia nelle sezioni sparatutto, che fanno parte dell’anima del gioco, ma anche durante i non pochi momenti in cui avremo a che fare con piccole e grandi sezioni esplorative. Queste ultime sono utilissime a spezzare il ritmo del gioco e a non rendere Strange Brigade vittima della minaccia di una potenziale ripetitività. Rebellion ha curato il suo gioco in maniera eccellente, facendo gioire tutti quei giocatori che non amano solo il videogame che vuole emozionare come un film, ma anche intrattenere secondo stilemi videoludici che fino a pochi anni fa erano la base per un prodotto che potesse emergere. C’è la giocabilità, la grafica e soprattutto tutti quei piccoli particolari che solleticano positivamente il giocatore amante degli arcade. Anche solo raccogliere le gemme che lasciano le mummie affrontate per riempire una barra che permette di scatenare una mossa speciale, richiama alla mente quelle dinamiche ludiche mai dimenticate dall’appassionato di prodotti che si consumavano in sala giochi. Peccato che Rebellion non abbia avuto maggiore fantasia con i boss finali che compaiono durante l’avventura, alcuni abbastanza simili tra loro e leggermente ridotti come dimensioni. Solo giocando le fasi finali di gioco, assisteremo a battaglie con creature gigantesche, mentre per gran parte della missione avremo a che fare soprattutto con anonime “gabbie delle anime” da sconfiggere. Dettagli di poco conto, soprattutto pensando alla possibilità di intraprendere l’avventura in più giocatori. Le assolate piramidi, come le buie ed umide caverne, saranno ancora più divertenti da esplorare con altri giocatori. Ma occhio, non prima di aver collezionato qualche upgrade in “solitaria”, visto che in multiplayer Strange Brigade innalza l’asticella dell’azione a discapito dell’esplorazione, poco consentita se altri giocatori voglio andare avanti nell’avventura. Comprate e godetevi questo gioco, perché sembra che purtroppo l’industria dei videogames dia sempre meno spazio a prodotti del genere, in favore di progetti milionari che vogliono per forza di cose fare il verso all’industria cinematografica.
7.9
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Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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