Il premio più ambito del Festival di Venezia è stato assegnato ad un cinecomic.
Sebbene già si rincorrano polemiche sul web riguardanti il termine adatto per catalogare l’ottimo film di Todd Philips che racconta come sia nato il personaggio senza pietà con il viso colorato, è indubbio che Joker sia un film che narra di un villain nato all’interno di colorate pagine di un fumetto.
Un cinecomic sicuramente “diverso”, girato senza pensare a roboanti effetti speciali da sfruttare con l’elaborazione di potenti computer che riescano a spettacolarizzare ogni scena più del dovuto, ma che punta sopratutto sul lato emozionale della scenografia.
Il Festival di Venezia, nell’anno 2019, abbandona del tutto qualsiasi cliché del cinema d’autore, che in passato esigeva un certo grado di snobismo da applicare a prodotti cinematografici mainstream, e affida il massimo premio ad un film che ci parla del nemico numero uno di Batman.
La vittoria della cultura pop, oramai pienamente legittimata e degna di rispetto anche nei salotti polverosi di intellettuali.
Il cinema è riuscito a trasformare un racconto potenzialmente pieno di esagerazioni tipiche di un fumetto in una storia toccante e così riuscita che merita l’ambito Leone d’oro. Un evento eccezionale anche solo per questo.
