Tratta dal bestseller di Silvia Zucca, la serie italiana Netflix Guida astrologica per cuori infranti racconta di Alice (Claudia Gusmano), una ragazza trentenne single che da poco tempo ha interrotto la sua relazione con Carlo (Alberto Paradossi).
Oltre ad essere il suo ex fidanzato, Carlo è anche un collega della rete televisiva dove lavora, un piccolo network che non sembra riservare molte soddisfazioni personali.
Destinata ad incontrare ogni giorno Carlo, Alice deve fare i conti anche con un’altra dura realtà sentimentale: il suo ex sta per sposarsi con un’altra ragazza, anch’essa impiegata nel loro stesso posto di lavoro. Ma non è finita, perché oltretutto Carlo tra poco diventerà padre!
Una serie di situazioni spiacevoli per Alice, che si ritrova spesso avvilita e poco sicura di sé. Per fortuna nella sua vita stanno entrando alcune persone nuove, come il fascinoso direttore creativo (Michele Rosiello) e Tito (Lorenzo Adorni), un brillante ragazzo che per sbarcare il lunario fa l’attore in soap opere di dubbio gusto.
IL FUTURO E’ NEGLI ASTRI
Oltre ad essere piuttosto simpatico, Tito ha una grande passione per l’astrologia, che gli permette di conoscere moltissimi dettagli sui segni zodiacali e di come essi influenzino il carattere e la vita di una persona.
Stringendo amicizia con Tito, Alice potrà approfittare di svariati consigli sentimentali che il ragazzo può dispensarle approfittando della sua cultura astrale.
Anche se avvisata da Tito, Alice non riesce ad evitare di collezionare incontri amorosi decisamente bizzarri, che spesso si consumano in fugaci momenti passionali usa e getta che di certo non sono forieri di storie sentimentali serie ed appaganti.
CHE DISASTRO, BRIDGET JONES
Guida astrologica per cuori infranti è una serie tipicamente ironica, che presenta le disavventure amorose di Alice con piglio comico e privo di qualsiasi drammaticità.
Pochi minuti dopo che Alice entra in scena, è chiaro come il suo personaggio sia stato costruito ispirandosi ad icone cinematografiche del filone comico-sentimentale alla stregua di Bridget Jones.
Alice, proprio come Bridget, presenta un atteggiamento a tratti goffo e un look da ragazza che non vuole mettersi in mostra.
Servendosi inoltre della voce fuori campo della stessa Alice, la regia sottolinea spesso come la protagonista tenda ad esorcizzare le sue numerose sventure lavorative ed amorose con piglio fortemente ironico, proprio come il personaggio che aveva le sembianze di Renée Zellweger.
Sebbene Bridget Jones ci abbia regalato siparietti cinematografici molto divertenti e a conti fatti abbia sdoganato la figura cinematografica della donna squisitamente imperfetta e dai tratti estetici comuni, con Alice il discorso è diverso.
Molto presto si ravvisa come il suo personaggio risulti troppo marcato nei suoi atteggiamenti per apparire credibile ed ispirare simpatia.
La recitazione di Claudia Gusmano spesso è poco spontanea, soprattutto quando ha a che fare con soggetti maschili con cui interagisce e con i quali, alcune volte, dovrebbe ingaggiare discussioni accese e pregne di pathos sentimentale.
La disperazione di Alice è sempre trattata con eccessiva superficialità, in nome di un generale mood sarcastico che però in questo caso è fuori luogo.
Alice non riesce ad ispirare alcuna empatia a causa di una recitazione troppo impostata, del tutto differente da quella degli altri personaggi, che invece risultano credibili e naturali, soprattutto pensando a Tito e al suo ex fidanzato.
In questo modo si crea una forte scolatura di percezioni emotive fra Tito, Carlo, il suo nuovo Direttore e la protagonista femminile della serie.
Gli attori maschili riescono a veicolare in modo opportuno le loro emozioni, mentre il discorso è del tutto diverso per Alice, che fatica a plasmare una identità efficace al suo ruolo da ragazza trentenne single ed in cerca di stabilità sentimentale e di soddisfazioni lavorative.