C’era un tempo,  durante gli anni in cui Michael Jackson ballava truccato da zombie nel video della sua hit musicale intitolata Thriller, in cui nelle sale giochi imperversava un genere di gioco: quello dei picchiaduro a scorrimento.

Case giapponesi importanti come Capcom e Konami facevano quasi a gara per creare e dare in pasto a ragazzini golosi di novità e pieni di monetine in tasca da spendere dozzine di giochi in cui, quasi regolarmente, ci si doveva imbattere in risse da strada per cercare di salvare la propria fidanzata virtuale da loschi e  violenti figuri.

Poi, durante gli anni ’90, arrivò il cult game Street Fighter II e la moda cambiò: ora la regola d’oro dei videogames era quella di offrire un gameplay che prevedesse gli incontri “uno contro uno”, proprio come insegnavano le gesta marziali di Ryu e Ken nel capolavoro Capcom.

Il resto è storia recente, che vide l’avvento delle console a 32 bit, caratterizzate da un hardware che sapeva gestire grafiche tridimensionali, traguardo tecnico ideale per creare videogiochi sempre più complessi e con un taglio cinematografico.

Dei picchiaduro a scorrimento per tanti anni non se ne seppe più niente, almeno fino a ora, momento in cui assistiamo quasi a un silenzioso ma galvanizzate rilancio del genere, pensando a titoli come Street of Rage 4 oppure a 9 Monkeys of Shaolin, quest’ultimo a opera dei programmatori russi di Sobaka Studio.

UNA COTTA PER I PICCHIADURO

I programmatori di Sobaka Studio già nel 2017 hanno fatto uscire il discreto Redeemer, altro titolo action e di combattimento che mischiava vari generi di gioco con un personaggio chiave che sembrava proprio quel Kratos che tutti gli amanti della saga di God of War conoscono fin troppo bene.

Con la loro ultima fatica, 9 Monkeys of Shaolin, i giocatori  impersoneranno il pescatore e esperto di arti marziali Wei Cheng, un uomo che ha dovuto subire il brutale attacco di sciami di pirati Wokou, manigoldi che hanno distrutto e dato fuoco al suo villaggio natale.

Ambientazione del gioco è l’oriente del 1500, fatto di paesaggi rurali e di villaggi pacifici troppo spesso esposti alla violenza insensata di aggressivi conquistatori.

Wei Cheng arde dalla voglia di vendicarsi, ma attenzione: la vendetta è un sentimento che se gestito male sa consumare l’anima e il corpo; fortunatamente il pescatore si unirà a un gruppo di combattenti e monaci Shaolin che sapranno affinare la sua tecnica e donargli la giusta saggezza interiore per sfruttare tutte le sue enormi capacità offensive.

PRORIO COME IN DOUBLE DRAGON, O QUASI

In 9 Monkeys of Shaolin ci troveremo di fronte ad un picchiaduro a scorrimento che sfoggia una piacevole grafica tridimensionale creata tramite il comodo e versatile Unreal Engine 4.

Con una fotografia videoludica che mostra paesaggi orientali baciati spesso dalla fioca luce lunare e dai raggi solari prima che tramontino, il colpo d’occhio generale appare gradevole e tutto sommato ispirato.

I modelli poligonali del protagonista e degli innumerevoli nemici che affronterà il protagonista sono caratterizzati da colori pastellati, che donano soprattutto a Wei Cheng un aspetto grafico dalle linee morbide e personali.

In generale, sebbene non faccia rimanere a bocca aperta, l’aspetto tecnico di 9 Monkeys of Shaolin appare piacevole, soprattutto perché offre situazioni e luoghi sempre differenti da affrontare durante i diversi schemi che percorreremo.

Wei Cheng è armato di un agile bastone, sia per difendersi che per attaccare. Proprio parlando della difesa, un tasto apposito è dedicato alla parata, che funge anche da tecnica per contrattaccare: se riusciamo a bloccare un colpo poco prima che venga inferto al nostro indirizzo, il nemico rimarrà stordito per qualche attimo, cosa ideale per attaccarlo senza che possa difendersi.

Non potremo solo proteggerci, ma anche schivare gli attacchi con un agile balzo, che servirà anche in situazioni in cui dovremo saltare per non cadere rovinosamente in burroni posizionati strategicamente per spezzare la monotonia dei combattimenti.

9 Monkeys of Shaolin prevede anche la possibilità di sfruttare diversi colpi speciali, potenti e dal raggio di azione raddoppiato. Proprio come da tradizione nel genere, ma con l’ausilio di svariati power up che possono essere potenziati con l’accumulo di particolari “monete” da spendere tramite l’ausilio di menù di gioco appositi.

NON SOLO AZIONE, MA ANCHE UN PIZZICO DI STRATEGIA

Se avete paura che per giocare a 9 Monkeys of Shaolin basti martoriare pedissequamente un tasto del joypad, state (fortunatamente) sbagliando.

Il gioco, che ha una difficoltà di base non troppo benevola, ci mette di fronte a numerosi avversari da combattere secondo un approccio combattivo che richiede una minima strategia.

Sfruttando le capacità offensive di Wei Cheng, sempre più numerose andando avanti nel gioco, dovremo gestire le risse virtuali dosando nella maniera migliore tecniche di contrattacco e di difesa, importantissime per non cadere presto vittima di questi bulli virtuali.

Uno dei migliori aspetti del gioco è proprio la conoscenza e lo sfruttamento delle mosse di Wei Cheng, che lo renderanno sempre più forte e capace di gestire i nuovi insegnamenti marziali per avere la meglio sugli avversari ma anche per rendere il gameplay generale più profondo e appagante.

UNA STORIA DA RACCONTARE

E’ bene spendere alcune parole anche per descrivere la sceneggiatura dietro al gioco: il plot di 9 Monkeys of Shaolin, pur non brillando per originalità, presenta diversi personaggi, che si rivolgono a Wei Cheng con testi scritti in italiano e recitati in inglese.

La storia di vendetta del pescatore abile con le arti marziali mette in scena un uomo che, durante i suoi allenamenti, cambierà non solo atteggiamento ma anche aspetto per diventare un vero e proprio monaco Shaolin esperto di arti di combattimento.

Una trovata che rende appagante l’esperienza videoludica, visto che il gioco non vuole solo offrire uno sterile  e banale picchiaduro ma anche presentare una struttura narrativa dietro a tante scazzottate.

COMMENTO
9 Monkeys of Shaolin è un gioco consigliato per tutti coloro che amano il genere dei picchiaduro e le atmosfere tipicamente orientali. I programmatori di Sobaka Studio hanno messo impegno e passione in questo progetto, offrendo un gameplay che potrebbe apparire semplicistico ma che è invece arricchito da tante tecniche diverse che il protagonista può imparare durante la sua avventura. Sebbene all’inizio, abituati a produzioni tripla A che vogliono impressionare con grafiche ed effetti speciali fotorealistici, il comparto tecnico di 9 Monkeys of Shaolin possa sembrare antiquato, insistendo a giocare si inizia ben presto ad appassionarsi alla storia e alla crescita del personaggio. Wei Cheng diventerà sempre più forte grazie alle nuove tecniche che gli verranno insegnate dal suo maestro; questo permetterà al giocatore di ingaggiare combattimenti più divertenti e stimolanti e pieni di piccole ma funzionali trovate coreografiche che rendono le scene di lotta più adrenaliniche. Una difficoltà di gioco mai troppo morbida (che può essere regolata comunque a proprio piacimento), unita a missioni da affrontare mai uguali a loro stesse, rendono 9 Monkeys of Shaolin un titolo sicuramente interessante.
7.6
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Luca Spina
Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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