11/22/63: prime impressioni sulla serie TV del cult di Stephen King

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Le trasposizioni sul grande (e piccolo) schermo delle opere di Stephen King non hanno mai  goduto di troppa fortuna, o perché stravolgevano eccessivamente il contenuto del romanzo (basti pensare a Shining), oppure a causa di una qualità veramente troppo bassa della regia e della sceneggiatura complessiva (basta rifarsi al recente Under the Dome).

Con la notizia dell’arrivo, sottoforma di serie TV, dello splendido romanzo 22/11/63, era innegabile che molti fan dello scrittore avessero più di qualche dubbio in merito alla qualità che la serie poteva riservare loro.

Ma i lavori sembravano procedere per il verso giusto, a partire dal protagonista (James Franco), fino allo zampino dell’onnipresente J.J. Abrams come produttore; insomma, tutto faceva presupporre tranne che una qualità scadente per questo prodotto riservato alla televisione.

Dopo due puntate andate in onda (il serial è ancora inedito in Italia ed arriverà nel nostro paese nel mese di aprile), possiamo iniziare a delineare qualche giudizio, seppure ancora superficiale visto che la stagione sarà composta da otto episodi.

22/11/63 si presenta come un prodotto di qualità, con un’ottima regia ed una più che discreta recitazione degli attori coinvolti.

Anche la scenografia è assolutamente curata nel raffigurare le macchine, le vie ed i negozi degli anni ’60, dove il protagonista George Amberson, nella figura di Franco, andrà a vivere.

Per evitare spoiler, soprattutto per coloro che non hanno letto il romanzo, non accennerò quasi nulla della trama, tranne che quest’ultima vi farà vivere un racconto che coinvolgerà indagini riguardo l’assassinio del Presidente Kennedy assieme a curiosi viaggi nel tempo.

Molti avvenimenti sono stati semplificati nella loro narrazione, per offrire un ritmo maggiormente veloce nella presentazione dei fatti, dal momento che il medium ora è completamente cambiato.

Dopo aver visionato due puntate della stagione, sembra già esplicito il desiderio degli sceneggiatori di voler arricchire il racconto con eventi inediti rispetto al romanzo cartaceo, per soddisfare tutti coloro che già hanno divorato l’opera originale.

Sembra che queste aggiunte, alcune di un certo peso, siano ben congegnate, e permettano di scavare più a fondo nella psicologia di alcuni personaggi.

22/11/63 appare come un progetto riuscito, godibile anche dagli spettatori che hanno apprezzato enormemente il libro. Speriamo solo che certi ritocchi alla sceneggiatura non intacchino certe scelte narrative incredibilmente entusiasmanti che King ha scelto di inserire nella sua opera (qualcuno forse ha parlato della cittadina di Derry e di un orribile pagliaccio?).

Buona visione a tutti, ci si vede su queste pagine appena la stagione è completata per un giudizio ovviamente più esauriente.