La storia di Suburræterna, serie TV che riprende la storia di Suburra in arrivo su Netflix con otto episodi dal 14 novembre 2023, è ambientata a Roma, nel 2011.
La capitale d’Italia prende sempre più la forma di una città in crisi, dove ogni giorno nascono tafferugli e, nei casi più gravi, incendi dolosi che puntano a dimostrare il dissenso cittadino.
Il governo è a un passo dalla caduta e il Vaticano è inefficace nel gestire la situazione, dal momento che non rappresenta più da tempo il vessillo della spiritualità ma solo il simbolo del potere plasmato dal demone chiamato denaro.
Dopo la caduta di Samurai è Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro) a occuparsi degli affari illegali di Roma, forte dei suoi preziosi rapporti amicali con la malavita e con importanti esponenti politici.
Ma il torbido equilibrio che sembrava sottostare alla gestione degli affari criminali romani sembra che stia per terminare: Damiano Luciani (Marlon Joubert), marito di Angelica Sale (Carlotta Antonelli) e legato alla potente famiglia degli Anacleti, è insoddisfatto del suo ruolo marginale nel ramo dei commerci illeciti e pretende una considerazione maggiore.
Anche la Chiesa romana potrebbe presto essere vittima di stravolgimenti inaspettati, che metterebbero in discussione tutta la piramide gerarchica ecclesiastica che da secoli caratterizza la gestione del potere interno del Vaticano.
In mezzo a questi moti di tempesta compare anche il personaggio di Spadino (Giacomo Ferrara), un uomo che oramai non ha più nulla a che fare con la sua famiglia ma che è costretto a tornare nella capitale.
UNA CITTÀ’ IN FIAMME
Quello che spicca subito durante la visione del primo episodio di Suburræterna è l’atmosfera che si respira.
Roma è una città in subbuglio e in fiamme, in cui non si respira più ossigeno ma in gran parte fumo provocato dagli incendi che vengono appiccati in mezzo alle strade sofferenti di un traffico automobilistico opprimente.
Se nella terza stagione di Suburra Roma era perennemente incorniciata da un cielo plumbeo, ora nella capitale risplende il sole, che non è messaggero di allegria e di luce, ma serve unicamente a vedere ancora meglio tutto il marcio che alberga tra le strade della città eterna.
Dopo aver visto come è ridotta la città più bella del mondo la sceneggiatura è intenta a introdurre il nuovo personaggio di Ercole Bonatesta (Aliosha Massine), giovane impegnato in politica eletto in consiglio comunale.
La recitazione di Aliosha riesce con successo a rendere Ercole un uomo dagli atteggiamenti ambigui, intento ad apparire pubblicamente come un soggetto fortemente interessato alla comunità ma che, in verità, ambisce solo a gestire con successo i suoi sordidi affari personali.
Molto presto irrompe nella scena Amedeo Cinaglia, un uomo che appare in questa nuova serie ancora più immorale e spietato, pronto a fare uccidere senza pietà uomini che potrebbero minare i suoi rapporti con la criminalità romana.
Uno dei nuovi protagonisti di Suburræterna è anche Damiano Luciani, un soggetto schiacciato emotivamente dall’iniquo comportamento di Adelaide (Paola Sotgiu), donna a capo del Clan Anacleti che lo ha costretto a gestire il combattimento illegale dei cani affinché l’uomo diventasse ubbidiente proprio come queste povere bestie.
Dentro Damiano alberga il fuoco della rivalsa, una rivalsa che molto presto esploderà in avvenimenti tragici e così importanti da costringere Spadino (Giacomo Ferrara) a tornare nell’amata e odiata capitale.
IL DIFFICILE RITORNO DEL FIGLIO MAI ACCETTATO
La seconda puntata di Suburræterna è dedicata al personaggio di Spadino, un personaggio che in Suburra era legato da una amicizia fraterna con Aurelio, oramai scomparso.
La smodata voglia di diventare il re di Roma è sfumata in Spadino dopo la morte del caro amico; l’uomo ora non vive più a Roma e non ne vuole più sapere della sua famiglia, che non ha mai accettato le sue gesta e che spesso l’ha additato come un codardo.
Gli ultimi avvenimenti costringono Spadino a ritornare nella malandata capitale e a fare un viaggio nel suo passato recente, in tempi in cui era sposato con Angelica e doveva quotidianamente lottare contro la tirannia del fratello maggiore e della madre, che non nascondeva in alcun modo le sue preferenze verso il primogenito.
Durante questo secondo episodio è possibile conoscere la nuova vita di Spadino, che coinvolge la sua vita privata e il suo lavoro.
Il personaggio interpretato da Giacomo Ferrara risulta completamente rinnovato, una scelta della sceneggiatura oculata, perché riesce a donare al racconto seriale quel senso di nuovo che era necessario affinché lo spettatore potesse essere coinvolto.
Proprio nel momento in cui si conclude il secondo episodio dei due in totale che ho visionato in anteprima, rimane la voglia di scoprire soprattutto come la nuova personalità di Spadino, meno incline alla violenza, riesca ad affrontare le nuove e pericolose sfide che gli si prospettano.