Primo ciak per ‘Il Giorno e la Notte’, film di Daniele Vicari girato ai tempi del Coronavirus

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Il Giorno e la Notte, film diretto da Daniele Vicari è una pellicola concepita esattamente come un “film domestico” basato sulle regole dello smart working, praticando una sorta di “smart filming”.

Iil regista a casa sua, nel rispetto delle norme vigenti, sta coordinando il lavoro degli attori a casa loro con l’ausilio del direttore della fotografia (Gherardo Gossi), della scenografa (Beatrice Scarpato), delle costumiste (Francesca e Roberta Vecchi).

Anche loro supervisionano le rispettive aree di competenza da remoto, senza mai mettere piede fisicamente sul set, che corrisponde alle dimore degli attori, che effettuano anche le riprese. Un film corale e collettivo che fa uso anche di veri partner: tre coppie della storia su quattro lo sono anche nella vita e questo permette l’interazione nella recitazione.

Il tutto quindi viene diretto a distanza, avvalendosi delle straordinarie opportunità date dalla tecnologia. Nei luoghi di residenza in cui si trovano in questi giorni, gli attori sono stati dotati di un Kit con il quale gestiscono la camera che li sta filmando, creando dunque un set dove  essi stessi, sulla base di un progetto comune di regia, hanno campo libero.

In Il Giorno e la Notte storie di coppie corrono parallele unificate da una situazione: improvvisamente il telegiornale dà la notizia che è in corso un misterioso attentato chimico nella città di Roma.

Tutti sono obbligati a serrarsi in casa. Nessuno può più uscire. Le strade osservate dalle finestre si svuotano. Che sta succedendo? Intanto le coppie asserragliate dentro le mura domestiche si trovano messe alle strette, in un confronto intimo e inesorabile che spesso è scontro, ma anche incontro, e che soprattutto porta a nuove consapevolezze.