Se vi siete incurositi dopo aver visto il trailer di Campioni, il prossimo film con Woody Harrelson che arriverà nei cinema a maggio, potreste dare un’occhiata al film da cui è tratto, intitolato Non ci resta che vincere, che trovate comodamente in streaming.
Uscito nel 2018 e diretto da Javier Fesser, Non ci resta che vincere (titolo originale Campiones) ha come protagonista Marco Montes (Javier Gutiérrez), un talentuoso allenatore di pallacanestro professioniale costretto ad allenare una squadra di giocatori intellettualmente disabili.
Il nuovo impiego di Marco è stato deciso dalla sentenza di un giudice, perchè l’uomo è stato beccato alla guida ubriaco da alcuni poliziotti. L’unica alternativa al carcere è intraprendere questa nuova e bizzarra avventura professionale.
Sebbene sia stato possibile vedere solo un primo trailer di Campioni, il remake del film, di primo acchito la pellicola americana sembra distanziarsi parecchio da quella originale, che si presenta come un racconto dalle sfumature comiche ma anche piuttosto realistico.
Non ci resta che vincere ha come fine principale quello di far comprendere come tutti noi possiamo essere soggetti intellettualmente disabili anche se sembriamo “normali”.
Dal rapporto che Marco instaurerà con questi ragazzi, spesso ingiustamente dileggiati perchè appaiono alla vista di persone superficiali come anormali e fastidiose, l’uomo riuscirà a comprendere e superare le sue defiance emotive, che lo costringevano a vivere una relazione senza futuro con una brillante donna e ad essere spesso troppo iracondo.
Non ci resta che vincere inoltre tratteggia con estrema efficacia il carattere e l’animo di questi ottimi giocatori di pallacanestro, un carattere privo di qualsiasi malizia e caratterizzato da una spiccata spontaneità e voglia di vivere.
Un atteggiamento che sottolinea inoltre il loro profondo amore per lo sport, vissuto come un’occasione per godere della gioia della competizione, senza essere condizionati dall’esasperante concetto di vittoria come unico mezzo per sentirsi realizzati.
D’altronde, si dice che non ci sia niente di eccezionale ad essere normale, mentre credo che si possano reputare eccezionali queste persone perchè hanno la capacità e la volontà di andare oltre i loro presunti handicap, sfidando una società spesso ingiusta verso di loro.
Proprio come gli indimenticabili atleti delle Paralimpiadi, che nel 2020 si sono raccontati grazie ad un bellissimo documentario.