Giornata Internazionale della Donna: i migliori film di Prime Video diretti da registe donne

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Per celebrare l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, Amazon propone una selezione di titoli disponibili su Prime Video e diretti da registe di grande talento, dai più recenti Quella notte a Miami… di Regina King o Sul più bello di Alice Filippi, a classici italiani come Questa volta parliamo di uomini di Lina Wertmüller o L’amore coniugale di Dacia Maraini.

Ma c’è anche un omaggio a Kathryn Bigelow, prima donna a vincere un Academy Award come miglior regista, con quattro suoi titoli adrenalinici, accanto al documentario Registe di Diana Dell’Erba, un punto di vista su cosa significa voler diventare regista oggi, e sul perché le donne dietro la macchina da presa siano – ancora – così poche.

Quella notte a Miami… di Regina King è il racconto immaginario di una notte incredibile in cui le icone Cassius Clay (Eli Goree), Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge) si riuniscono per discutere del proprio ruolo nel movimento per i diritti civili e nella rivoluzione culturale degli anni ’60. Più di 40 anni dopo le loro conversazioni sulle ingiustizie su base razziale, religione e responsabilità personale sono ancora di grande valore.

In Sul più bello  di Alice Filippi Marta (Ludovica Francesconi), diciannovenne tanto simpatica quanto bruttina, soffre di una malattia rara. Sogna il grande amore e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” dal ragazzo più bello di tutti. I suoi amici tentano di dissuaderla dal puntare troppo in alto finché Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio), bello e inarrivabile.

Perché su 100 registi solo 7 sono donne? Condotti da una straordinaria figura posta fuori dal tempo, la pioniera del cinema Elvira Notari (Maria de Medeiros), in Registe, diretto da Diana Dell’Erba, ripercorriamo la storia del cinema italiano attraverso la regia firmata al femminile e le voci delle stesse registe, oggi nostre protagoniste. Sono intervistate, tra le tante: Lina Wertmüller, Francesca Archibugi, Cinzia Th. Torrini, Maria Sole Tognazzi e Francesca Comencini.

Ne Il fondamentalista riluttante di Mira Nair un giovane pakistano (Riz Ahmed) va a studiare a Princeton diventando un brillante analista finanziario. In seguito agli attentati dell’11 settembre diventa sospetto agli occhi degli americani. Deluso dal “sogno americano” e dal trattamento che gli viene ora riservato, torna in patria. 10 anni dopo racconta la sua storia ad un giornalista americano in Pakistan, che ha scelto di compiere il precorso inverso.

A Beautiful Day di  Lynne Ramsay racconta di Joe (Joaquin Phoenix), un veterano di guerra. A casa lo aspetta solo la madre anziana a malata, con cui ha un rapporto di grande affetto. In una New York piena di segreti, Joe fa il mercenario per chi vuole liberarsi di nemici pericolosi ma non ne ha l’abilità o il coraggio. Il suo ultimo incarico è quello di sottrarre Nina (Ekaterina Samsonov), la figlia preadolescente di un politico locale, ad un giro di prostituzione minorile.

In Lontano da lei, diretto da  Sarah Polley, Fiona (Julie Christie) e Grant (Gordon Pinsent) sono una coppia canadese sposata da cinquant’anni. Sembrano ancora molto legati, la loro vita quotidiana è piena di tenerezza e umorismo ma quando a Fiona viene diagnosticato l’Alzheimer, i due sono costretti a separarsi per lungo tempo, per la prima volta. Tratto dal racconto “Nemico, Amico, Amante…” di Alice Munro, Premio Nobel per la Letteratura nel 2013.

In Tomboy di  Céline Sciamma Laure (Zoé Héran) ha 10 anni ed è appena arrivata in un nuovo quartiere di Parigi con i genitori e la sorella più piccola. Decide di presentarsi ai nuovi amici come fosse un maschio, Mickaël: il modo in cui si veste e si pettina, l’impeto con cui gioca a calcio, non sembrano lasciar dubbi sulla sua identità e Mickaël è accettato nella comitiva. L’inizio della scuola però è dietro l’angolo.

Un paese fra i monti in Libano ospita una piccola comunità fieramente divisa fra musulmani e cristiani. Fra i due gruppi la tensione cresce in modo inesorabile e lo scontro appare inevitabile. Le donne delle due fazioni non hanno nessuna intenzione di stare a guardare e per distrarre mariti e figli dalla violenza fanno arrivare ballerine, piangere una statua, ma tutto sembra inutile. Questa la trama di E ora dove andiamo della regista Nadine Labaki.

In Noi due sconosciuti di Susanne Bier Audrey (Halle Berry), di recente rimasta vedova, invita il problematico miglior amico del marito, Jerry (Benicio Del Toro), a vivere con lei e i suoi due figli. Jerry affonta gradualmente i suoi problemi di tossicodipendenza, cambiando un poco alla volta la propria vita, e riuscendo anche ad aiutare la famiglia a affrontare e superare la perdita, in un reciproco sostegno che li vedrà crescere e avvicinarsi un po’ di più a una esistenza serena.

High Life di  Claire Denis racconta di una nave spaziale alla deriva al di là del sistema solare. Il suo equipaggio (Robert Pattinson, Juliette Binoche, André 3000), un gruppo di prigionieri condannati all’ergastolo che ha commutato la pena in un eterno errare, è alla ricerca di risorse energetiche alternative e di nuove forme di riproduzione. Una cornice fantascientifica per un racconto filosofico e trasgressivo, nello stile proprio della regista.

In Va’ dove ti porta il cuore, diretto da  Cristina Comencini , grazie al diario che la nonna Olga (Virna Lisi, Margherita Buy) le lascia prima di morire, Marta  (Valentina Chico), come in un lungo flash-back, ripercorre un poco alla volta la storia della sua famiglia. Dalle pagine cariche di sentimento affiora lentamente e, infine, emerge completamente l’inconfessabile segreto che per tutta la vita la nonna aveva chiuso in sé.

Tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia, L’amore Coniugale di Dacia Maraini racconta le vicende di una coppia di coniugi siciliani (Macha Méril e Tomas Milian) che trascorre le sue giornate dedicandosi alle cure di un agrumeto, unica fonte di sostentamento da quando il marito ha deciso di cimentarsi nella stesura di un romanzo. Senza sosta, tuttavia, i due subiscono pressioni sulla gestione e il destino della loro terra, in un continua invasione nella loro vita privata.