Sconfort Zone – Recensione – Maccio Capatonda e la sua brillante psicoanalisi

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Maccio Capatonda nella serie TV Sconfort Zone.

La recensione di Sconfort Zone, nuova serie di Maccio Capatonda che offre una sceneggiatura che mischia la commedia a un profondo (e spesso drammatico) realismo. Dal 20 marzo 2025 in esclusiva su Prime Video in sei episodi in totale.

In Sconfort Zone Maccio Capatonda interpreta proprio Maccio Capatonda, l’artista poliedrico di Chieti che fin dai suoi esordi si è dilettato a portare la sua verve comica e dissacrante attraverso molteplici media, dai video su YouTube fino alla televisione e persino libri.

Nella serie Prime Video il nostro Maccio è in profonda crisi creativa, una crisi che non permette al famoso comico di redigere una sceneggiatura per la sua prossima serie televisiva.

Fin dalle prime immagini di Sconfort Zone si comprende chiaramente come la narrazione dello show sia prettamente metatestuale e voglia mostrare caratteristiche e aneddoti realmente attinenti alla vita e alla quotidianità dell’artista chietino.

Per cercare di dare nuova linfa alla sua inventiva al momento prosciugata, Maccio sceglie di rivolgersi al Professor Braggadocio (Giorgio Montanini), noto luminare della psicologia che gli chiede di sottoporsi a una serie di prove.

Da quel momento la sua vita cambierà radicalmente e, senza accorgersene, demolirà il suo vecchio io per accogliere una nuova personalità. Ma sarà veramente un bene?

UNA COMICITÀ SCONCERTANTE

La visione del primo episodio di Sconfort Zone lascia in parte allibiti. La sceneggiatura in un battibaleno cala il protagonista dello show Prime Video in uno scenario atipico, completamente lontano dalle atmosfere scanzonate e comiche a cui siamo abituati osservando le performance di Capatonda.

La prima prova che Maccio deve affrontare per cercare di riconquistare la sua creatività parla della malattia, della vita e della morte, tre tematiche che vengono affrontate in termini piuttosto realistici e senza troppi fronzoli concettuali che possano in qualche modo sdrammatizzare.

Giorgio Montanini nella serie Sconfort Zone.
Il Professor Braggadocio è pronto ad aiutare Maccio Capatonda con le sue tecniche innovative

Se l’incipit di Sconfort Zone è disorientante, le puntate che seguono riescono a trovare un certo equilibrio narrativo e soprattutto lasciano spazio anche alla comicità surreale tipica di Capatonda, che si serve del personaggio interpretato da Valerio Desirò per lanciare freddure che faranno ridere di gusto gli amanti di questo tipo di umorismo.

Desirò è una presenza allegramente ingombrante nella sceneggiatura di Sconfort Zone e il suo personaggio, un infermiere di un ospedale, si serve di una calata romana meravigliosamente accentuata per rendere tutti i suoi ragionamenti (spesso inopportuni) pregni di uno humour genuino.

Questo infermiere, sebbene di primo acchito sembri che rivesta un ruolo utile solo a innalzare il livello comico della serie, è in realtà un personaggio molto importante in Sconfort Zone, che riesce a esprimere tutti i molti difetti (e alcuni pregi) di un ragazzo che lotta costantemente per rimanere a galla servendosi dello stipendio di un lavoro sottopagato.

Ilaria Galassi nella serie Sconfort Zone.
C’è anche Ilaria Galassi di Non è la Rai in Sconfort Zone

SENZA REMORE, MA CON VERVE

Non ci sono dubbi che la trama di Sconfort Zone racconti soprattutto degli strenui tentativi di Maccio Capatonda di cercare di tornare creativo, ma è giusto sottolineare anche come la sceneggiatura dello show Prime Video, servendosi delle bislacche prove a cui è sottoposto il protagonista, tratti numerose tematiche attuali.

Il nostro comico in crisi di ispirazione non risparmia frecciatine (spesso avvelenate) contro la bieca cultura dell’intrattenimento su internet, gli influencer fasulli e, soprattutto, i programmi spazzatura che investono anche la televisione.

I tre comici nella serie TV Sconfort Zone.
Il trio dei divertenti amici di Maccio Capatonda

Trattando numerosi argomenti, compresi quelli del concetto di fedeltà in un rapporto, Sconfort Zone prende le forme di un riuscito contenitore di svariati concetti e riflessioni personali sulla personalità e sul futuro di Maccio Capatonda, un artista che si trova imprigionato tra il passato e il futuro, un futuro in cui forse vorrebbe stravolgere la sua natura comica per abbracciare una maturità artistica che preveda un approccio differente.

Se ho giustamente sottolineato la bravura di Valerio Desirò, è bene anche lodare le performance attoriali di Giorgio Montanini, che sfoggia un’interpretazione teatrale e carica di personalità dello psicologo che dovrebbe curare il senso di vacuità creativa sofferta da Maccio.

Gli altri componenti del cast non sono da meno: Francesca Inaudi è perfetta nei panni della compagna disoccupata di Maccio, divisa tra un nutrito sentimento di amore verso il suo fidanzato che non le fa mancare nulla e la voglia di rendersi autonoma lavorando, e la coppia di amici formata da Luca Confortini e Camilla Filippi dimostra chiaramente come anche il rapporto all’apparenza più solido nasconda vistose crepe.

È impossibile poi non citare i tre carissimi amici di Maccio a cui si rivolge quando vuole sfogarsi. Il trio è formato dai noti comici Gianluca Colucci, Edoardo Ferrario e Valerio Lundini.

Le loro frequenti reunion con Capatonda durante le sei puntate rappresentano una perfetta occasione per dare sfoggio della loro inusuale e creativa comicità, rappresentando un valore aggiunto alla serie Prime Video.

Dove vedere Sconfort Zone
COMMENTO
Sconfort Zone è una serie seria, realistica, divertente e funge da vera e propria analisi introspettiva dell'artista Maccio Capatonda. In sei episodi di circa mezz'ora l'uno, il comico di Chieti riesce a sviscerare e intavolare concetti importanti come la morte, la malattia e la fedeltà in amore. Non contento, Maccio Capatonda ci parla anche della deriva comica dei siparietti a cui assistiamo su Youtube e di famosi programmi televisivi che vengono rovinati dalla presenza di giudici che rivolgono giudizi del tutto soggettivi e poco attinenti alla realtà. Assieme a queste ricche tematiche, Sconfort Zone riserva spazio anche alla comicità più pura, soprattutto quando mette in scena i tre cari amici di Capatonda che, approfittando delle confessioni dell'amico, esplicano tutta la loro verve umoristica. A questa sceneggiatura così ricca di intrattenimento e di spunti narrativi aggiungiamo anche la presenza di un cast di attori sempre in parte, che riesce a dare forma a scene dall'alto tasso di teatralità che assicurano un elevato coinvolgimento emotivo.
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Luca Spina
Dopo la visione di “Grosso Guaio a Chinatown” a 10 anni, la mia più grande passione è diventata il cinema. Poco dopo gli adorati schiacciapensieri vengono surclassati dall'arrivo di un computer di nome “ZX Spectrum”. Scatta così l’amore per i videogiochi e la tecnologia. E le serie TV? Quelle ci sono sempre state, da "Il mio amico Arnold" fino a "Happy Days".
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