MUBI: la programmazione di luglio 2023

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Dopo l’uscita nei cinema lo scorso maggio, MUBI presenta in esclusiva il film Ritorno a Seoul. Nel film Freddie è nata in Corea del Sud e da piccolissima è stata adottata da una coppia francese, trascorrendo il resto della sua vita in Francia. Ai suoi 25 anni, decide di tornare a Seoul per scoprire le sue origini.

Il film di Davy Chou pulsa di un desiderio diasporico, che riecheggia attraverso una curatissima colonna sonora. L’esordiente Park Ji Min, splendida e vulnerabile nel ruolo di una donna in cerca della propria identità in una Seoul sgargiante, incarna il caos tragicomico della culturale subliminale.

Sensuale come i primi raggi d’estate, l’ultimo film di Mia Hansen-Løve Un bel mattino attraversa la soglia dell’amore e della perdita con squisita tenerezza.

Sandra, interpretata da Léa Seydoux, è una giovane madre single che comincia una storia d’ amore con l’amico di vecchia data Clément, mentre affronta la malattia neurodegenerativa del padre.

Il classico cult di Jack Hazan e David Mingay Rude Boy si colloca a metà strada tra un film-concerto dei Clash e un ritratto della Gran Bretagna punk. Uno sguardo vitale sui valori e sulle rivoluzioni rock della Gran Bretagna pre Thatcher che, come la scena musicale che documenta, è crudo, grezzo e immediato.

Continua la rassegna dedicata a Roberto Rossellini, e a luglio arrivano Germania anno zero e Stromboli (Terra di Dio).

Germania anno zero ci racconta la Berlino del dopoguerra, quasi totalmente distrutta dopo sei anni di conflitto. Sempre ambientato nel post seconda guerra mondiale, Stromboli segna la prima collaborazione tra Rossellini e Ingrid Bergman, nel ruolo di una profuga lituana che si sposa con un uomo e va a vivere con lui nell’isola di Stromboli, dove le sarà difficile ambientarsi.

Due Palme d’Oro per i primi due film di Ken Loach che MUBI presenta nella rassegna a lui dedicata. Io, Daniel Blake, racconta la storia di un falegname di mezza età che, dopo un infarto, viene dichiarato inabile al lavoro.

Il film espone la natura disumanizzante del sistema e l’indifferenza burocratica che lascia persone come Daniel intrappolate in un ciclo di povertà e disperazione, mettendo in luce la profonda compassione e la solidarietà che possono emergere quando gli individui si uniscono per sostenersi a vicenda.

Il vento che accarezza l’erba invece, ritrae la lotta per l’indipendenza irlandese dell’inizio del XX secolo.

Il film segue il viaggio di due fratelli, Damien e Teddy, che diventano profondamente coinvolti nell’esercito repubblicano irlandese (IRA), approfondendo le complessità morali della resistenza armata, della lealtà e del prezzo della libertà.

A Luglio arrivano Cemetery of Splendour e Mekong Hotel, diretti dal famoso regista thailandese Apichatpong Weerasethakul.

Conosciuto per il suo stile visivo distinto e per l’esplorazione di elementi soprannaturali intrecciati con quelli mondani, Weerasethakul crea esperienze cinematografiche ipnotiche che sfidano le strutture narrative tradizionali.

In Cemetery of Splendour ci trasporta in una piccola città della Thailandia dove una misteriosa epidemia di sonno si è impossessata degli abitanti, mentre in Mekong Hotel ci racconta una storia d’amore tra una donna del posto e un viaggiatore straniero, con la leggenda di un’entità vampiresca che aleggia sullo sfondo.